martedì 13 marzo 2018

Le profezie delle anime-vittima che salvano il mondo

Copertina di 'Le veggenti'


 Appena uscito per Salani...

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Le veggenti

Le profezie delle anime-vittima che salvano il mondo

di Saverio Gaeta
Se il nostro pianeta non si è ancora dissolto nell’autodistruzione nucleare o per una catastrofica calamità naturale è soltanto grazie alle anime-vittima: per la maggior parte donne, umili e semplicissime, che si sono offerte al Signore e hanno preso su di sé le drammatiche sofferenze che altrimenti sarebbero già toccate all’intera umanità.
Figure straordinarie come Luisa Piccarreta, Katharina Emmerick, Teresa Musco, Natuzza Evolo, Marthe Robin, Elena Aiello, Therese Neumann, Maria Valtorta, e tante altre protagoniste di questo libro, che hanno anche sperimentato, direttamente associate alla loro esperienza di immolazione, virtù profetiche straordinarie, delle quali le pagine che seguono mostrano l’estrema attualità e il fortissimo richiamo.
A dare ulteriore conferma, ci sono le veggenti e i veggenti delle manifestazioni mariane, cui la Vergine non ha lesinato preannunci di rilievo. Una sequenza di apparizioni, con i relativi messaggi, che si presenta come un mosaico: presi da soli, i tasselli non sono altrettanto significativi come quando vengono posti uno a fianco dell’altro, per comporre l’intera immagine.
In sostanza, il primo passaggio sarà un Avvertimento, che Dio offrirà agli uomini in un prossimo futuro, e che metterà tutti a nudo dinanzi alla propria coscienza, in un estremo appello per la conversione dei cuori. Successivamente avverrà un Miracolo che, per quanti si renderanno disponibili a coglierne il significato, risulterà senza alcun dubbio di origine soprannaturale. E che sarà accompagnato da Segni indistruttibili e perenni, che potranno essere visti da chiunque: ciò nonostante, in una modalità umanamente misteriosa, chi a tutti i costi non vorrà credere resterà nella possibilità di farlo, senza che il “libero arbitrio”, cioè la capacità personale di scegliere senza impedimenti, sia in alcun modo violato.
Fra i momenti più importanti di questi straordinari richiami divini si inseriscono i Tre giorni di buio, settantadue ore durante le quali il Sole sembrerà spegnersi e ai demoni verrà permesso di infestare la Terra e di tormentare le anime. E, se proprio tutto ciò con riuscirà a stimolare un ravvedimento globale, la conclusione sarà il disvelamento di una sequenza di drammatici Segreti, fino al terribile Castigo – forse una devastante tempesta magnetica solare, oppure il terrificante impatto di un asteroide – con lo sterminio di due terzi dell’umanità.
Alla beata suor Elena Aiello, la Madonna confidò: «Questi avvisi non devono rimanere sepolti, ma si devono conservare gelosamente, affinché la nuova generazione [dei superstiti dal grande flagello] sappia che gli uomini e i popoli sono stati avvisati in tempo, per ritornare a Dio e per far penitenza. Se, pentìti, fossero ritornati a Dio, la giustizia del Padre non sarebbe piombata sul mondo e avrebbe risparmiato questo flagello terrificante. Guarda: gli angeli con in mano recipienti pieni di fuoco, sono come tante fiaccole».
Nonostante queste immagini terrorizzanti, la garanzia del Creatore è che tutto sarà funzionale a un’eternità di bene in Paradiso, per quanti decideranno di aprire il cuore alla sfida, mentre chi finirà nell’Inferno lo potrà fare soltanto dopo una libera, consapevole e irrevocabile scelta. La promessa che la Madonna fece nel 1830 a Catherine Labouré nella cappella di Rue du Bac a Parigi, in quella che è considerata la prima manifestazione mariana dei tempi moderni, è tuttora in vigore: «Verrà un momento in cui il pericolo sarà grande. Si crederà che tutto sia perduto; allora sarò con voi».
A dare pienezza di compimento a tutto ciò – in armonia con l’affermazione di san Paolo «noi sappiamo che tutto concorre al bene, per quelli che amano Dio» – c’è la promessa che, più di sei secoli fa, risuonò per bocca di Gesù, nelle rivelazioni alla mistica inglese Giuliana di Norwich: «Così il Signore rispose a tutte le domande e a tutti i dubbi che io potevo esprimere, dicendo con tono sommamente confortevole: “Posso portare ogni cosa al bene, sono in grado di portare ogni cosa al bene, porterò ogni cosa al bene, voglio portare ogni cosa al bene; e vedrai tu stessa che ogni specie di cosa sarà bene”».
L’invito più concreto e logico è a non reagire con indifferenza e disprezzo di fronte a questi appelli. Ricordiamoci sempre della vicenda di Noè, con le sbeffeggiature che dovette subire da parte dei suoi contemporanei mentre costruiva la famosa arca, mentre il sole splendeva nel cielo azzurro. Ma sappiamo poi come andò a finire, quando cominciò il diluvio…