domenica 15 ottobre 2017

OMOSESSUALISMO: RIFLESSO DELL'INFERNO



di Benedetta Frigerio (Lanuovabq)


Mentre i giornali, anche cattolici sdoganano il termine “cristiani Lgbt”, che è un ossimoro blasfemo al pari di “cristiani abortisti”, scandalizzandosi di chi ancora parla delle unioni omosessuali come di un peccato (come fa quel bigotto e tradizionalista del Catechismo) e di disegno demoniaco, che mira a sovvertire la creazione contro cui bisogna combattere, la nota setta satanica americana, Satanic Temple, dà ragione a questi ultimi. 
Tutto parte dalle dichiarazioni rilasciate dal loro leader, Lucien Greaves, cofondatore della setta, che ha lanciato una campagna di denuncia pubblica contro pasticceri cristiani (in cui, guarda a caso, non si dimentica di definirli “omofobi”) che si rifiutassero di preparare una torta celebrativa del diavolo: “Chiedi al tuo pasticcere omofobo - domandano i Satanic Temple ai loro adepti - di preparare una torta per satana”. Se si rifiuta di farlo? Lo si denuncia per discriminazione e lo si trascina in tribunale. 
Ma vuoi vedere allora che davvero il satanismo c’entra con la causa Lgbt? In un’intervista rilasciata alla Daily Caller News Foundation il 29 settembre scorso, Greaves ha parlato così per giustificare l’eliminazione dell’obiezione di coscienza, esattamente come fanno tanti politici: “Se hai un esercizio commerciale e fornisci un servizio pubblico, è necessario che tu agisca nei limiti di quello che viene accettato come un comportamento sociale, nonostante le tue opinioni religiose o di altro genere”. In poche parole, se vuoi stare in questo mondo pagano o agisci da pagano oppure non c’è posto per te. Sopratutto Greaves ha spiegato quanto la sua iniziativa sia stata apprezzata dai membri della comunità Lgbt, specialmente da coloro che fanno parte anche della setta satanica. Infatti, ha continuato il cofondatore, “molti dei nostri membri sono anche omosessuali e penso che ci siano ragioni ovvie che spiegano il perché”.
Ma resta ancora la domanda sul perché il satanismo sposi la causa omosessualità. Già nel 2014, intervistato dal Metro Times, il fondatore della setta confessò che “una delle cose che ci stanno più a cuore”, sono “i diritti gay” e che “per noi il matrimonio è un sacramento. Lo riconosciamo e pensiamo che lo Stato debba riconoscere il matrimonio sulla base della libertà religiosa. Chiunque voglia farlo può alzare la mano e avrà il suo matrimonio celebrato da Lucien Graves". E infatti sono molte le cerimonie omosessialiste che scimiottano il matrimonio con un satanista munito di corna a celebrarle. 
"Non vediamo l’ora - continuò - di diffonderci in Michigan sulla questione dei diritti gay, per portarli nel ventunesimo secolo” poi parlò così a favore dell’aborto: “So anche che Snyder (governatore repubblicano, ndr) ha cercato di rendere impossibile alle donne di terminare una gravidanza: noi sentiamo di dover proteggere le donne da procedure superflue come l’ecografia (pratica che diversi Stati cercavano di rendere obbligatoria prima di ogni aborto, ndr)». 
Ma, ancora, che c’entra la lotta contro la vita e a favore di leggi contro natura con il diavolo? Il capo della Satanic Temple lo spiegò bene: «(satana, ndr) Simboleggia l’eterno ribelle, l’opposizione all’autorità arbitraria e difende la sovranità personale, anche di fronte a disuguaglianze insormontabili», quelle stabilite dalla creazione.
Ecco confermato quanto sostenne il cardinal Caffarra il 19 maggio del 2017 prima di intervenire al Roma Life Forum: “Cosa vediamo oggi? Due eventi terribili. In primo luogo, la legittimazione dell’aborto. Cioè, l’aborto è diventato un diritto soggettivo della donna. Il “diritto soggettivo” è una categoria etica, e quindi siamo nell’ambito del bene e del male; si sta dicendo che l’aborto è un bene, che è un diritto. La seconda cosa che vediamo è il tentativo di equiparare i rapporti omosessuali e il matrimonio”. 
Poi il cardinale non ebbe paura di concludere che in questo modo “Satana sta tentando di minacciare e distruggere i due pilastri (della creazione divina, vita e unione uomo donna ndr), in modo da poter forgiare un’altra creazione. Come se stesse provocando il Signore, dicendo a Lui: “Farò un’altra creazione, e l’uomo e la donna diranno: qui ci piace molto di più”. Per questo, spiegava il cardinale, la confessione e la difesa della fede oggi non può non passare dalla difesa della creazione.



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Un Cordileone contro i mali del mondo

«Anche nelle nostre città (…) vediamo l’esaltazione e perfino la celebrazione del volgare, schernendo il bel piano di Dio su come ci ha creati nei nostri propri corpi, per la comunione gli uni con gli altri, e con Lui stesso». E’ un passaggio dell’omelia che il vescovo di San Francisco, Salvatore Cordileone, ha tenuto lo scorso 7 ottobre quando ha consacrato al Cuore Immacolato di Maria la sua diocesi.
In particolare aborto, eutanasia e vita omosessuale vengono definiti senza giri di parole «un riflesso vivo dell'inferno».
Il riferimento è alle cosiddette Pride parades che i movimenti omosessualisti organizzano anche nelle strade di San Francisco. Rientrano in un elenco stilato dal vescovo sui grandi mali, tra cui le due guerre mondiali e i genocidi, che hanno attraversato il mondo in questi ultimi 100 anni che ci separano dalle apparizioni mariane di Fatima.
«E poi», ha detto Cordileone riferendosi all’aborto legale, «c’è il grande attacco alla vita umana innocente: la nostra terra è stata sporcata dal sangue dei bambini innocenti in quella che è diventata una grande epidemia mortale equivalente a un genocidio nel ventre materno».
Infine, «adesso c’è l’abbandono dei nostri fratelli e sorelle sofferenti all’altra estremità della viaggio della vita», cioè il fenomeno dell’eutanasia sempre più diffuso e pervasivo.
«Se pensiamo a ciò che è accaduto in questi ultimi 100 anni», si è chiesto Cordileone, «non ci dice che il secolo che abbiamo appena attraversato non era altro che un’esperienza dell’inferno?». Un’intera generazione «ha beffato Dio, ma Dio non può essere preso in giro, non perché egli si diletta nel vendicarsi di noi, ma perché se voltiamo le spalle a Dio il male ci si rivolge contro, portandoci alla autodistruzione».
«Lo chiedo a tutti i cattolici della diocesi di San Francisco, se non lo fanno già, che recitino il rosario tutti i giorni. E chiedo a tutte le famiglie che recitino insieme il rosario almeno una volta alla settimana». Il Cuore immacolato di Maria, ha concluso, «alla fine trionferà». E’ attraverso quel Cuore che «camminiamo dall’oscurità del peccato e della morte alla luce della verità e della misericordia di Cristo. C’è, dall’altra parte di quella porta, un paradiso glorioso, immenso e pieno di luce, che è il Cielo».
Lorenzo Bertocchi