domenica 15 ottobre 2017

L’orientamento cristologico in Joseph Ratzinger



Tradotta in russo «Teologia della liturgia». Il 25 settembre il metropolita di Volokolamsk, presidente del Dipartimento per le relazioni ecclesiastiche esterne del patriarcato di Mosca, presente a Roma per un incontro ecumenico, ha donato a Papa Francesco e al Papa emerito Benedetto XVI copia del volume xi dell’Opera omnia di Joseph Ratzinger Teologia della liturgia. La fondazione sacramentale dell’esistenza cristiana, tradotto e pubblicato in russo per le edizioni del patriarcato di Mosca. L’iniziativa è frutto di una formale cooperazione scientifica ed editoriale tra la casa editrice del patriarcato di Mosca, l’associazione internazionale «Sofia: idea russa, idea d’Europa», l’Accademia internazionale «Sapientia et Scientia», la Libreria editrice vaticana e la Fondazione Ratzinger. D’accordo con il metropolita, in primavera a Mosca sarà organizzata una solenne presentazione del volume presso la Scuola teologica del patriarcato, in concomitanza con la sessione estiva dei lavori dell’accademia. L’iniziativa proseguirà con la pubblicazione in russo della trilogia su Gesù di Nazaret. Pubblichiamo la prefazione della versione russa di Teologia della liturgia scritta dallo stesso metropolita, curatore del libro.

L’orientamento cristologico in Joseph Ratzinger

Al centro l’eucarestia

di Ilarione di Volokolamsk
Il volume del Papa emerito Benedetto XVI (Joseph Ratzinger) Teologia della liturgia esce in russo per il novantesimo compleanno di questo eminente gerarca e teologo della Chiesa cattolica romana. Joseph Ratzinger ha ricevuto il riconoscimento dell’Europa quando ancora era professore di dogmatica, prima nell’università di Bonn e poi in quelle di Münster, Tubinga e Ratisbona; è stato poi uno dei più attivi periti al concilio Vaticano II (1962-1965). Il suo libro Introduzione al cristianesimo, che con un linguaggio adeguato alla modernità tratta delle fondamenta della fede cristiana, ha acquistato larga fama.
Gli interessi scientifici di Joseph Ratzinger vanno dalla teologia dogmatica alla teologia della liturgia, estendendosi alla patristica, al pensiero medievale, all’apologetica e alle scienze bibliche. L’ultima, importante opera di Benedetto XVI è uscita quando ancora ricopriva l’incarico di capo supremo della Chiesa cattolica: è il suo fondamentale Gesù di Nazaret, tradotto e pubblicato anche in lingua russa. Al nome di Papa Benedetto XVI è legata la battaglia per la difesa dei valori cristiani tradizionali e, a un tempo, quella per la riscoperta e la riaffermazione della loro attualità nella moderna società secolarizzata. Tappe importanti del servizio alla Chiesa di Joseph Ratzinger sono stati il compito di arcivescovo di Monaco e Frisinga (1977-1981) e poi quello di prefetto della Congregazione per la dottrina della fede (1981-2005). Nel 2005, il cardinale Ratzinger fu eletto romano Pontefice e assunse il nome di Benedetto XVI. Nel 2013, per la prima volta dopo seicento anni di storia del papato, egli ha volontariamente lasciato la cattedra di san Pietro.
Papa Benedetto ha spesso espresso la sua profonda simpatia per l’ortodossia e da sempre ritiene che, a livello teologico, gli ortodossi siano i più prossimi ai cattolici. Non è un caso che proprio lui sia stato uno dei primi membri della  Commissione mista internazionale per il dialogo teologico tra  la  Chiesa cattolica e  la  Chiesa ortodossa, a seguito della sua fondazione nel 1979. Da teologo, Ratzinger ha fatto sforzi enormi per chiarire la questione del primato del vescovo di Roma, spostando l’accento da una visione giuridica del primato a una sua comprensione primariamente come testimonianza cristiana di tipo particolare e come servizio all’unità nell’amore. Egli è stato sempre fermo oppositore di qualsiasi compromesso nel campo della dottrina della fede, indicando, giustamente, che l’unità — per principio possibile tra Oriente e Occidente — deve essere preparata con cura, deve maturare sia spiritualmente sia a livello pratico, grazie anche a profondi studi di carattere teologico e storico.
Vorrei che la pubblicazione in Russia del volume Teologia della liturgia rappresentasse non solo un attestato di grande stima per l’autore ma anche che attirasse l’attenzione dei nostri lettori alla lettura del volume. E questo non solo perché, più in generale, non esiste ancora in traduzione russa un numero sufficiente di opere di Joseph Ratzinger. Più in particolare, questo specifico volume è infatti dedicato alla liturgia, cioè a uno dei temi in assoluto più importanti sia rispetto alla produzione scientifica dell’autore, sia, a un tempo, riguardo alla sua cura pastorale (accanto al tema dell’ecclesiologia); e insieme il tema della liturgia è anche proprio un tema particolarmente importante e significativo per i credenti ortodossi.
Al centro della Teologia della liturgia di Joseph Ratzinger sta l’eucarestia, l’interpretazione del suo carattere sacrificale, la presenza reale di Gesù Cristo nei santi doni del suo corpo e del suo sangue. L’autore presta l’attenzione dovuta alla questione del simbolismo della liturgia, a quella della validità e della non validità della terminologia scolastica per la descrizione del mistero eucaristico e al tema della liceità delle innovazioni concettuali nella teologia dei sacramenti moderna. Il teologo Ratzinger mira a portare alla luce il legame profondo tra l’essere spirituale-corporale dell’uomo, le costanti del suo essere storico e i sacramenti della Chiesa che Dio le ha donato per la santificazione del mondo. Egli tenta di mostrare la falsità delle concezioni sia spiritualistiche e nominalistiche che magiche e materialistiche.
Le riflessioni di Ratzinger si distinguono per l’orientamento cristologico che determina l’autore. La pietra angolare di tutta l’argomentazione di Joseph Ratzinger è l’incarnazione. Allo stesso tempo, egli dedica scarsa attenzione allo Spirito santo, alla pneumatologia, fatto questo che, tra l’altro, a me sembra caratterizzare l’approccio metodologico della teologia cattolica in quanto tale. Joseph Ratzinger riesce a collegare organicamente l’analisi dei problemi a una moderna impostazione delle varie questioni poste e al metodo storico-sistematico, l’insieme solidamente ancorato alla sacra Scrittura, alla tradizione della Chiesa e alla ricchezza della tradizione patristica, non solo quella occidentale ma anche a quella orientale. È importante sottolineare come al centro dell’attenzione restino sempre la prospettiva soteriologica, la pratica religiosa, la preghiera comune dei fedeli e quella privata, cioè tutto quello che serve immediatamente alla salvezza dell’uomo. Ratzinger sottolinea anche la dimensione cosmica e il significato sociale del culto divino.
Joseph Ratzinger si oppone alla tendenza alla “creatività” superficiale che talvolta mostra oggi il cristianesimo in Occidente, ovvero alla tendenza allo svuotamento del contenuto autentico della liturgia e della sua finalità di essere incontro e legame vitale con Dio e con il suo creato. In tal senso alcune questioni trattate nel libro — come a esempio le innovazioni nel rito e gli “esperimenti liturgici” quali la “liturgia domenicale” senza sacerdote — riguardano soprattutto una sfera di problemi del cattolicesimo. Perciò è importante che il lettore russo — che ha molto sentito parlare delle tendenze modernistiche nel cattolicesimo contemporaneo — possa conoscere lo sguardo critico di uno dei più grandi teologi cattolici dell’epoca moderna sul tema della rottura dolorosa con la tradizione avvenuta nel periodo successivo al concilio Vaticano II e sulle difficoltà di cui è irta la strada dell’aggiornamento.
Joseph Ratzinger, che è un estimatore e profondo conoscitore della cultura europea classica, offre un’analisi accurata della musica nella liturgia, dei principi ispiratori dello spazio sacro e del tempo sacro e analizza con precisione le varie ricerche — fortunate o meno fortunate — svolte in questo campo. Numerosi testi di Ratzinger contengono una polemica contro il protestantesimo e contro la filosofia europea moderna la cui influenza sul pensiero cattolico si è evidenziata con determinate aperture e dialoghi.
La mia speranza è che questo libro non solo contribuisca ad aumentare la comprensione del cattolicesimo dei nostri lettori ma sia anche di stimolo ai nostri autori per approfondire quei temi relativi alla liturgia che per ora nella teologia ortodossa non hanno ricevuto un’interpretazione adeguata; mi riferisco, per esempio, agli aspetti antropologici della liturgia e alla questione delle fondamenta teologiche della musica sacra. Ma non solo: il libro che ho il piacere di presentare è capace e potrà suscitare anche una comune riflessione sulla questione dell’esistenza della Chiesa nel mondo di oggi e sul suo complesso dialogo con la società e con la cultura secolarizzata.

L'Osservatore Romano