mercoledì 19 luglio 2017

Mercoledì della XV settimana del Tempo Ordinario.



Come la Vergine Maria che ha esultato nel suo spirito perché Dio aveva guardato alla sua umiliazione, così anche il Figlio esulta nel contemplare i suoi fratelli più piccoli oggetto dello stesso sguardo del Padre. Senza la ferita del peccato originale, Maria conosceva e accettava la sua piccolezza che diveniva così il tabernacolo dell'onnipotenza di Dio. Proprio perché e la Creatura più piccola e più docile, a Maria Dio ha rivelato suo Figlio al punto di sceglierla per esserne la Madre, e conoscerlo così intimamente da essere carne della sua carne e sangue del suo sangue. Anche noi, per una Grazia che ci ha visitato misteriosamente, siamo stati scelti per conoscere e annunciare il Signore, proprio per mezzo di Maria, Madre sua e Madre nostra, immagine della Chiesa che ci ha accolto nelle sue viscere di misericordia. Alla luce della Parola che essa ci predica, le umiliazioni sperimentate nella vita, le relazioni difficili, i fallimenti e le frustrazioni, le sofferenze dello spirito e della carne, appaiono come il cammino che ci ha condotto alla verità sulla nostra piccolezza. Mentre i sacramenti ci rigenerano come figli di Dio pieni di gratitudine per il Padre che ha fatto sovrabbondare la sua misericordia nel cuore dove era abbondato il peccato. Così, come Maria e con Gesù, possiamo esultare di gioia perché Dio ha guardato alla nostra piccolezza per farne il segno del suo amore. Ha scelto cioè ciò che è nulla per confondere e ridurre al nulla la sapienza degli intelligenti secondo la carne, ai quali il Padre nasconde le sue confidenze perché al loro cuore superbo non interessano. Ma le rivela a noi proprio per annunciarle a loro con lo scandalo e la stoltezza di una vita crocifissa con Cristo, nella storia di ciascuno di noi dove la sofferenza e l'umiliazione, la piccolezza e la debolezza, invece di essere ragione di maledizione, sono fonte di esultante benedizione, perché in esse il Padre ci rivela il suo Figlio unendoci alla sua vittoria sul peccato e sulla morte.