sabato 31 dicembre 2016

Eppur si muove!




Fra poche ore arriva il 2017 e dunque si chiude la porta del 2016: un anno difficilissimo, in tanti momenti drammatico e doloroso, buio, rassegnato e senza speranza. In molti, lungo questi mesi, hanno guardato il volto della Chiesa di Cristo, "legge suprema e perfetta". Spesso questi sguardi avevano provenienze diverse e non sempre sono stati quelli dei fedeli cattolici. A molti la Chiesa, nei suoi limiti, ritardi e ambiguità, è apparsa come un orientamento possibile, una voce da ascoltare, un pensiero da tenere in considerazione. Nell'agenda del mondo nel 2016 la Chiesa e il pontificato sono stati un rilevante punto di riferimento. Lo sappiamo bene noi che per 12 mesi, ogni giorno, abbiamo monitorato la stampa digitale in cinque lingue, linkando o proponendo oltre 30mila notizie.
È proprio dunque il caso di sottolinearlo con parole conosciutissime: Eppur si muove!, tra successi, fallimenti, tensioni, polemiche, accordi e disaccordi ... La Chiesa è viva e a volte scalpita. Si sono aperte molte finestre per cambiare l'aria. Si sono aperte molte porte per uscire all'incontro dei lontani e degli indifferenti, dei sofferenti e abbandonati, degli opulenti e appagati.
La voce della Chiesa conta, fuori e dentro del recinto: è ascoltata, autorevole, prestigiosa. Lentamente, gradualmente, con non poche fatiche e timori, la barca di Pietro ha lasciato la sicurezza del porto per inoltrarsi al di là delle sue certezze immobili. Non è stato facile e non lo sarà neanche nel futuro. Anzi, potrebbero arrivare momenti difficili perché la vita di questa nostra Chiesa condivide le difficoltà, paure e speranze della vita degli uomini e delle società del nostro tempo. Essere Chiesa di Cristo Incarnato significa vivere nella carne dell'uomo, di ogni uomo, cattolico o non, cristiano o non, credente o non. Diceva Karl Barth: "Da quando Dio si fece uomo, l'uomo è la misura di tutte le cose". 
La Chiesa, il Papa, gli Episcopati, anche quest'anno non hanno taciuto di fronte allo scandalo di un mondo e di una umanità lacerati, frantumati, preda di rapine e corruzioni, vittime innocenti di dolori indicibili.
Abbiamo visto e assaporato un volto ecclesiale sempre più vicino alla profezia e sempre più lontano dal potere.
Manca molto ancora e forse mancherà sempre. Il nostro è un pellegrinaggio senza sosta. L'importante è non fermarsi mai, per nessun motivo. Essere sempre in movimento aiuta anche a correggere gli errori. Ciò che conta è l'indirizzo: il senso della storia della salvezza e non l'anti-storia. Ce lo ricorda spesso Francesco: "Andate avanti così! ..."
Al pomeriggio Papa Francesco, nel corso del Te Deum, renderà grazie al Signore per l'anno che ha voluto donare all'umanità. Nel Ringraziamento dell'anno scorso Francesco ricordava: "Ripercorrere i giorni dell’anno trascorso può avvenire o come un ricordo di fatti e avvenimenti che riportano a momenti di gioia e di dolore, oppure cercando di comprendere se abbiamo percepito la presenza di Dio che tutto rinnova e sostiene con il suo aiuto. Siamo interpellati a verificare se le vicende del mondo si sono realizzate secondo la volontà di Dio, oppure se abbiamo dato ascolto prevalentemente ai progetti degli uomini, spesso carichi di interessi privati, di insaziabile sete di potere e di violenza gratuita."
Poi, Il Papa sottolineava: "E, tuttavia, oggi i nostri occhi hanno bisogno di focalizzare in modo particolare i segni che Dio ci ha concesso, per toccare con mano la forza del suo amore misericordioso. Non possiamo dimenticare che tante giornate sono state segnate da violenza, da morte, da sofferenze indicibili di tanti innocenti, di profughi costretti a lasciare la loro patria, di uomini, donne e bambini senza dimora stabile, cibo e sostentamento. Eppure, quanti grandi gesti di bontà, di amore e di solidarietà hanno riempito le giornate di quest’anno, anche se non sono diventate notizie dei telegiornali. Le cose buone non fanno notizia. Questi segni di amore non possono e non devono essere oscurati dalla prepotenza del male. Il bene vince sempre, anche se in qualche momento può apparire più debole e nascosto." (
Il sismografo)