martedì 20 settembre 2016

Per La Verità…

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di Costanza Miriano
Ho deciso di acconsentire a che i miei articoli possano uscire su La Verità perché credo che ogni modo per far conoscere le proprie idee sia buono, se le idee non vengono manipolate o modificate. Più è alto il numero delle persone che riusciamo a raggiungere meglio è. Siamo talmente pochi, noi cattolici, e noi che ci battiamo per il rispetto della vita, contro i falsi miti di progresso – contro l’aborto, l’utero in affitto, l’idea di un uomo totalmente autodeterminato e molto altro – che credo che qualunque pulpito ci venga offerto dobbiamo approfittarne per cercare di far ragionare le persone, contro la dittatura del pensiero unico, contro “gli sbagli della mente umana”, come il Papa ha definito il gender.
Rimane la mia amicizia inattaccabile e la mia stima totale per Mario Adinolfi, con cui ho appena parlato al telefono, con La Crocee la squadra che ci lavora (diversi dei quali hanno prima incrociato le loro strade sul mio blog). Non mi piacciono le logiche di appartenenza, e mi è dispiaciuto in passato che il direttore di un grande quotidiano nazionale mi abbia detto che siccome scrivevo sulla Croce non avrei più scritto per loro (questo dimostra quanto poco mi importi del mio prestigio). Credo che la Croce porti avanti i valori cristiani senza compromessi, mentre la Verità faccia un’altra operazione, più politica, legittima anch’essa: cercare il bene possibile nel panorama politico attuale, accendere la luce dei valori cristiani in forze che non lo sono (il direttore, Belpietro, è ateo, che io sappia). Per questo La Verità può tollerare tra le sue firme anche uno come Luca Telese, favorevole all’utero in affitto, accanto a fari indiscutibili del pensiero cattolico come Scruton e Gotti Tedeschi. Molte dinamiche mi sfuggono e mi appassionano anche pochissimo, sarà che sono una femmina. Non sento miei i problemi di appartenenza, e non mi viene da marcare il territorio. Quanto alla politica, mi appassiona solo quando tocca il tema della vita, l’unico argomento di cui ho competenza, e ovunque mi sarà chiesto di parlarne senza impedimenti né censure, se possibile, lo farò.