giovedì 4 agosto 2016

L’economia, come le religioni, vuole la pace

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di Ettore Gotti Tedeschi
Il Santo Padre ci ha spiegato che tutte le religioni vogliono la pace , non c’è guerra di religione, bensì economica ,di interessi, per soldi, per risorse, per dominare i popoli. Vediamo di trarre beneficio da questa  considerazione  con una riflessione sul fatto che da sempre c’è  una religione che, sotto varie spoglie,  fa guerra alla  religione cattolica , ed è la gnosi, la “grande sconosciuta”. Fra gli strumenti bellici utilizzati dalla gnosi  c’è anche quello economico. Ma l’economia, come le religioni , vuole pace per esser al servizio dell’uomo. L’economia  non uccide, è solo uno strumento in mano all’uomo che la usa bene o male. E’ l’uomo pertanto che va formato, moralmente, a farlo. E questo è compito della religione, cui si oppongono altre religioni che pretendono di dare  formazioni morali diverse.  Anzitutto  le guerre di religione, purtroppo ci son state e ci sono. (Posso azzardare che la  stessa  Shoah, possa aver rappresentato  una infame “guerra religiosa”  contro una “religione-popolo”?)                                                               
Dall’inizio del XVI secolo , oltre alle ben conosciute guerre di religione  contro l’aggressione dell’impero Ottomano (Lepanto nel 1571 e Vienna nel1683), ricordiamo  che  grazie alla Riforma protestante ( 1517) per quasi  novant’anni   anni ( dal 1562 fino al 1648) l’Europa venne dilaniata da guerre di religione tra  protestanti e cattolici .Le prime 4 guerre ( tra il 1562 e il 1572) furono grazie all’offensiva protestante per convertire la Francia e  terminarono con il famoso massacro degli ugonotti nella notte di S.Bartolomeo  .Con la Controriforma   i conflitti proseguirono con altre 4 guerre  fino all’Editto di Nantes (1589), finché il cattolicesimo diventò religione di stato, tollerando i protestanti. L’Europa soffrì altri 30 anni di guerre di religione fra protestanti e cattolici ( dal nord Europa  alla Boemia ) , tra il 1618 e il 1648 . Potrei azzardare che se non fosse stato per la Francia  l’intera Europa sarebbe diventata protestante (chissà se la signora Cancelliera Merkel ci riuscirà  oggi  a luteranizzare l’Europa utilizzando lo strumento economico e monetario, anziché guerre di religione).
Ma, come dicevo,  c’è  anche una  “guerra di religione”sferrata  negli ultimi duecento anni dal laicismo gnostico positivista , religione vera e propria della modernità, religiosamente antireligiosa , che ha fede assoluta solo nella ragione e anch’essa impone leggi morali  contrarie a quelle di  religioni monoteiste cui si oppone  considerando di fatto, Dio l’origine di tutti i mali. Nelle motivazioni di questa “guerra” c’è  una certa confusione fra religione, interessi,  soldi  e potere, perché si è sempre voluto sottrarre alla Chiesa sia il potere temporale, ma soprattutto quello spirituale, per darlo allo stato laico, come avvenne.
Ma questa guerra di religione , non cruenta, vinta dalla gnosi, ha provocato “danni bellici” alla intera umanità, generando le due grandi crisi  che oggi stiamo vivendo e che non si vogliono riconoscere nelle cause. Questi sono la crisi morale, conseguente all’impossessamento delle conclusioni del  Concilio Vaticano II  da parte di teologi progressisti e  la crisi economica, conseguente agli errori della strategia laicista  fondata su teorie neomaltusiane elaborate grazie al nuovo ordine mondiale (stabilito all’inizio anni ’70) .
Da una parte, queste culture neomalthusiane , riuscendo ad azzerare la crescita demografica , han minato le basi della economia occidentale ed hanno  imposto alla stesso occidente quaranta anni di consumismo sempre più a debito che ha prodotto le debolezze economiche e la povertà diffusa.
Dall’altra parte, il progressismo teologico  ha rivoluzionato l’origine della miseria morale , attribuendola a quella materiale. Riuscendo a indurre una parte della chiesa  a pensare di occuparsi  più di miseria materiale  che di  miseria morale. Se ciò non fosse avvenuto oggi probabilmente ci sarebbe meno miseria materiale ,  e meno tentazioni di attribuire all’economia la causa di guerre .Anche lo stato dell’economia è  infatti conseguente allo stato della morale. Ma il  decadimento etico  si è riflettuto anche in leggi globali di ordine morale che noi siam stati costretti ad accettare, per legge imposta.
Altre culture e  fedi religiose, che ormai  coesistono con la nostra,  e regolano  anch’esse con leggi  il comportamento morale , non condividono queste leggi civili con la medesima nostra “tolleranza” e potrebbero  conseguentemente combattere , sia la cultura laicista che le ha generate , sia quella religiosa che le ha subite, permesse e persino perdonate . Allo stato dell’arte , forse  sarebbe opportuno, anziché demonizzarla,  cercare con la religione laica , saggia,  una via   ecumenica  fondata sulla difesa dei valori della nostra civiltà. Il pragmatismo laico potrebbe condividerla. Chiamiamolo, in memoria di Voltaire :  “ecumenismo voltairiano”.Il laico resta laico ,ma sostiene la morale cattolica, perché utile, anche a lui .
da Il Giornale 1 agosto 2016