domenica 24 aprile 2016

Siate portatori dell'acqua dello Spirito!

39a Convocazione nazionale RnS

Padre Raniero Cantalamessa parla al popolo del Rinnovamento

Per narrare la misericordia di Dio, padre Raniero Cantalamessa usa la metafora del fiume che scorre dalla roccia della Trinità e che a tratti si trasforma in cascate, picchi di amore per l'uomo: L'Incarnazione, la Passione, la Pentecoste. Un fiume di misericordia in cui l'uomo può immergersi con una rinnovata decisione di fede, con un'improvvisa e personalissima presa di coscienza: Cristo si è immolato per me, «non c'è più nessuna condanna per chi è in Cristo Gesù, perché la legge dello Spirito mi ha liberato dalla legge del peccato e della morte» (cf Rm 8, 1-2). Il Predicatore della Casa pontificia interviene a Rimini con una relazione sul tema: "Va' nella tua casa, dai tuoi, annuncia la misericordia che il Signore ha avuto per te" (cf Mc 5, 19), e chiama con forza il Rinnovamento a quella che definisce «la sua specifica opera di misericordia: dar da mangiare agli affamati e da bere agli assetati. Noi - dice l'Anziano del Rinnovamento - non siamo certo dispensati dal fare la nostra parte per procurare cibo materiale e acqua da bere a chi ne ha bisogno, ma a noi è affidato in modo speciale il compito di soddisfare un'altra fame e un'altra sete presenti nel nostro Occidente secolarizzato».

P. Raniero cita le parole di Dio al profeta Amos: «"Verranno giorni in cui manderò la fame nel paese; non fame di pane né sete di acqua, ma di ascoltare la parola del Signore"(cf v. 11). Magari - continua - arrivassero anche per noi giorni di questa fame e di questa sete! Il compito di annunciare oggi la misericordia è ancor più arduo. Non si tratta, infatti, solo di soddisfare la fame del pane di vita e la sete dell'acqua viva. Si tratta prima di tutto di farla sentire questa fame, di farla venire questa sete. La nostra, infatti, è una società di "anoressici" spirituali», e a questo proposito ripercorre il dialogo tra Gesù e la Samaritana, «che ha sete di amore, come il mondo intorno a noi». Un mondo «che cerca di soddisfare questa sete nel sesso, nel denaro, nell'apparire, e al quale Gesù dice con infinito amore: cerca altrove la felicità!». Ecco allora la vocazione del Rinnovamento, suscitare nell'uomo la fame e la sete di Dio: «Il compito che il Signore affida a voi - continua p. Raniero rivolgendosi al popolo del Rinnovamento - è essere portatori dell'acqua dello Spirito Santo a tutti gli assetati. Papa Francesco vi ha chiesto di condividere con tutti il dono dello Spirito: questo è il talento che non dobbiamo sotterrare! E non si tratta solo di dare la Preghiera di effusione nello Spirito, ma di aiutare a far penetrare lo Spirito Santo in ogni aspetto della vita cristiana, di incoraggiare l'esercizio dei carismi, di vivere la proclamazione che "Gesù è il Signore"». Proclamazione, spiega p. Raniero, che ha in sé la potenza «di un'energia nucleare e la cui riscoperta è il grande dono che lo Spirito, attraverso il Rinnovamento, ha fatto alla Chiesa. Diventiamo tutti allora - conclude il Predicatore marchigiano - ruscelli del grande fiume della misericordia di Dio, che rallegra la città di Dio».     

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RnS: 15mila partecipanti all’inaugurazione della 39ª Convocazione di Rimini

I cardinali Pell e Ouellet hanno aperto l’evento che riunisce i Gruppi e le Comunità italiane del Rinnovamento nello Spirito. Oggi riflessione di padre Cantalamessa
Grande partecipazione alla prime due giornate della 39ª Convocazione Nazionale dei Gruppi e delle Comunità del Rinnovamento nello Spirito Santo, iniziata ieri, 22 aprile, presso la Fiera di Rimini, in programma fino a lunedì 25 aprile. Circa 15 mila i partecipanti chiamati a dare una risposta all’invito rivolto da Papa Francesco ad approdare nell’’oasi di misericordia’, qui a Rimini rappresentata dalla Convocazione Nazionale, per fare esperienza del Giubileo della Misericordia.
Un inizio che, come da tradizione, ha visto i saluti di mons. Francesco Lambiasi, vescovo di Rimini e padrone di casa, seguito dalla Concelebrazione eucaristica presieduta dal card. George Pell, prefetto della Segreteria per l’Economia.
“Misericordia e beatitudine” sono stati i temi al centro del saluto di indirizzo del vescovo di Rimini: “Credere nel Dio della misericordia più generosa – ha detto. Lambiasi – vuol dire cogliere la sua vera grandezza nel fare grandi i suoi figli. Beati quelli che perdonano per amore dell’Altissimo, perché da lui saranno perdonati. Beati quelli che ripongono la loro felicità nel far felici i miseri: i poveri, gli afflitti, i perseguitati. Beati quelli per i quali c’è più gioia nel dare che nel ricevere. Beati quelli che credono nella Parola fedele del Dio che si ricorda sempre della sua misericordia e la stende su quelli che lo temono e lo amano”.
“La salvezza – ha affermato ivnece il cardinale Pell – è la chiave per comprendere la misericordia di Dio. Dono che ancora oggi la Chiesa ci offre attraverso i sacramenti, in particolare quello della Riconciliazione. Sappiamo bene che, a causa del peccato, abbiamo tutti bisogno della misericordia di Dio, ma sappiamo anche che la misericordia ha vinto per noi con la morte in croce di nostro Signore. La misericordia, la cui importanza Papa Francesco sta ricordando alla Chiesa, è stata ottenuta a caro prezzo, non certo a buon mercato, e ci chiama alla conversione, al pentimento, ci convince a lasciar la via più larga per riscoprire ‘la vera via, che è la verità e la vita’ (cf Gv 14, 6), che è una persona: Gesù Cristo”.
Sabato 23 aprile il tema della Misericordia di Dio che perdona, riconcilia, consola, libera e guarisce è stato al centro della liturgia penitenziale guidata da don Fulvio Di Fulvio, già membro del Comitato Nazionale di Servizio e Missionario della Misericordia nell’Anno Giubilare.
Nel pomeriggio, la Concelebrazione eucaristica è stata presieduta dal card. Marc Ouellet, prefetto della Congregazione per i Vescovi. Centro dell’omelia, il grande vuoto d’amore che causa oggi discordia, divisione e guerra: “Non occorre tutto un Movimento di “Rinnovamento nello Spirito Santo” perché fiorisca la preghiera nel nome di Gesù e si moltiplichino i frutti di pace, di riconciliazione e di unità nelle famiglie, nelle parrocchie, nelle comunità e nelle diocesi? Io constato l’entusiasmo di questo movimento tra voi, che risalta ancor più in quest’Anno giubilare della misericordia. Mi auguro che la nostra gioia rifletta la presenza dello Spirito dai sette doni in tutta la sua ricchezza teologale e carismatica. Dio non è avaro dei suoi doni, ma più dona, più spera da parte nostra la condivisione e le opere di misericordia materiali e spirituali, in una parola: la missione”.
Grande attesa in questa domenica per la presenza di padre Raniero Cantalamessa che detterà una relazione sul tema “Và nella tua casa, dai tuoi, annuncia la Misericordia che il Signore ha avuto per te” ( cf Mc 5, 19); nel pomeriggio una sessione dedicata all’esperienza di preghiera e di dialogo spirituale fra cristiani e musulmani. Interverranno Carl Medearis (USA), Samir Kreidie (Arabia Saudita), Mounzer Fatfat (Libano).
Zenit