mercoledì 27 aprile 2016

La Chiesa in Belgio: malata terminale



da "Il Foglio"

*** di Giulio Meotti
La Chiesa di Santa Caterina di Bruxelles, costruita nel 1874, domina con il suo splendore il centro storico di Bruxelles. E’ l’unico edificio religioso che è stato costruito nel “pentagono” dalla fine dell’Ancien Régime e oggi è uno degli edifici più protetti dopo gli attentati del 22 marzo scorso. Il comune di Bruxelles aveva dichiarato di voler trasformare l’edificio religioso in un mercato di frutta e verdura. Soltanto la mobilitazione dei fedeli rimasti lo ha impedito. La Chiesa di Santa Caterina non è un caso particolare in Belgio: si parla di più di novanta chiese in pericolo imminente nel paese. La Chiesa di Saint-Hubert di Watermael-Boitsfort potrebbe ospitare appartamenti, mentre la Chiesa della Santa Famiglia di Schaerbeek è in attesa di un potenziale investitore.

Con la radicale diminuzione di fedeli, molte chiese sono abbandonate. A Malonne, la cappella di Piroy è stata trasformata in una fabbrica di birra. Nel centro di Namur, la chiesa di Saint-Jacques è stata trasformata in un negozio di abbigliamento. A Tournai, la chiesa di Santa Margherita è stata trasformata in una serie di appartamenti di lusso. Sempre a Namur, la chiesa di Notre Dame, costruita nel 1749 e sconsacrata nel 2004, è oggi adibita a “spazio culturale”. La piazza sarà riqualificata, con servizi di biglietteria e di ristorazione. Decine di mostre, concerti e sfilate di moda si sono già tenute nella chiesa.


Delle chiese del Belgio si occupa una inchiesta del quotidiano La Libre. Si parla di una chiesa su due a rischio conversione o abbandono. 35 chiese su 110 a Bruxelles sono destinate a chiudere a fronte del drammatico calo di fedeli: i cattolici praticanti sono appena l’1,5 per cento della popolazione della capitale dell’Unione europea, secondo un sondaggio del 2010 dell’Università di Lovanio. Il Belgio è il prodotto non della natura ma della mente umana, quasi di un’astrazione cerebrale, di un ragionamento, per questo le sue chiese sono capolavori di civiltà. Adesso in pericolo. Il primo a rompere il tabù era stato nel 2008 Philip Heylen, vicesindaco di Anversa, che aveva invitato a usarle come luoghi di culto islamici: “Le chiese sono state costruite come luoghi di culto e non dovrebbero essere utilizzate come centri commerciali. Abbiamo avuto una risposta positiva da parte dei membri della comunità musulmana che è aperta all’idea di convertirle”. A marzo, anche l’Economist si era occupato di questo trend inarrestabile. “Le antiche città del Belgio sono culle dell’arte e della cultura cristiana, e il cattolicesimo è per molti versi la ragion d’essere del paese. Ma così come il ruolo del cristianesimo è scemato, un nuovo credo, l’islam, sta guadagnando importanza”.

“I fedeli dell’islam più dei cattolici”

A Bruxelles, circa la metà dei bambini nelle scuole statali è di fede islamica. Nella capitale dell’Unione europea, i cattolici praticanti sono pari al 12 per cento, mentre il 19 per cento è musulmano praticante. Tra gli intervistati, i livelli di aderenza al cattolicesimo diminuisce drasticamente con l’età, mentre l’islam aumenta corrispondentemente. “Se questa tendenza continua, i fedeli dell’islam potrebbero presto superare comodamente i cattolici devoti non solo nella cosmopolita di Bruxelles, come è già, ma su tutto il territorio meridionale del Belgio”.

Otto secoli dopo la sua fondazione, la chiesa del Santissimo Sacramento di Binche, un edificio maestoso nel cuore della città medievale a circa cinquanta chilometri da Bruxelles, è stata messa in vendita alla simbolica cifra di un euro. La diocesi ha tentato di tutto pur di liberarsene. Intanto a Mechelen, nelle Fiandre, un albergo a quattro stelle è sorto al posto di una imponente chiesa gotica. Archi, colonne e vetrate sono ancora al loro posto fra menù e tavoli per i clienti. Un tempo vanto dell’architettura gotica del Belgio, oggi l’hotel è classificato tra i cinque più belli al mondo. Specchio di un paese che finirà per ospitare soltanto le 295 moschee (77 soltanto a Bruxelles) e i palazzi trasparenti degli organismi internazionali. Una mecca postmoderna.

In una chiesa di Bruges è conservato il “Sangue Santo” che un conte di Fiandra riportò da Gerusalemme dopo una crociata. Ma il prodigio della liquefazione, dicono le guide, non avviene più da molti secoli. Si è seccato. Come il paese.