sabato 25 luglio 2015

Famiglie come santuari



Nuovo tweet del Papa: "La testimonianza cristiana è concreta. Le parole senza l’esempio sono vuote." (25 luglio 2015)

*

Incontro nazionale in Argentina del movimento di Schönstatt. 

«Papa Francesco ci chiede una conversione pastorale e missionaria. Voi avete un eccellente insegnamento e pratica missionaria grazie all’esperienza di andare casa per casa e incontrare fisicamente le persone. Aiutateci, con la peculiarità e la ricchezza del vostro carisma, a trasformare le famiglie in veri santuari»: è l’invito rivolto nei giorni scorsi in Argentina dall’arcivescovo di Corrientes, Andrés Stanovnik, ai membri dell’Opera delle famiglie di Schönstatt riunitisi a Huerta Grande, in provincia di Córdoba, per il loro terzo incontro nazionale.Nell’omelia della messa di apertura, monsignor Stanovnik, che è presidente della Commissione episcopale per i laici e la famiglia, ha sottolineato che è proprio nel nucleo familiare che «l’amore di Dio tocca profondamente il cuore di tutti coloro che vivono in questa casa e li incita a vivere con gioia missionaria e testimoniale il magnifico compito di collaborare all’opera creatrice di Dio, che ha posto nel matrimonio e nella famiglia il meglio della sua immagine». Il presule nel suo discorso ha più volte citato il fondatore del movimento apostolico di Schönstatt, il presbitero pallottino tedesco Peter Josef Kentenich, esaltando la sua opera spirituale.
All’incontro — riferisce l’Aica — hanno partecipato circa settecento persone che hanno approfondito il tema della vocazione della famiglia cristiana e della sua proiezione apostolica. Vista la presenza di numerosi giovani, sono state organizzate riflessioni sulla sessualità, sull’accompagnamento al matrimonio, sulle coppie in seconda unione, sull’utilizzazione delle nuove tecnologie, sulla gestione del denaro e su altri argomenti legati alla vita familiare. I ragazzi hanno potuto usufruire di diversi spazi formativi ed espresso davanti alla platea la loro visione della famiglia cristiana e il fondamentale apporto ricevuto dal vivere accanto a genitori e fratelli. Oltre a Stanovnik, era presente fra gli altri l’arcivescovo di Córdoba, Carlos José Ñáñez, che ha presieduto la concelebrazione eucaristica di chiusura e di invio in missione, e il parroco di Huerta Grande, padre Juan Manuel Martínez, il quale ha ringraziato per la presenza di tanti schonstattiani che, sotto la sua guida, hanno dato vita a una missione familiare per le vie del Paese.
Il movimento mariano fu creato da padre Kentenich all’inizio del ventesimo secolo. Il nome deriva dal luogo dove è sorto: Schönstatt, rione del paese di Vallendar, nei pressi di Coblenza, in Germania. La fondazione è avvenuta il 18 ottobre 1914, nel “santuario originale”, una semplice cappella consacrata alla Madonna. Schönstatt — si legge nel sito in rete — interpreta questa fondazione come un’«alleanza d’amore» secondo il modello biblico dell’Alleanza di Dio con gli uomini. È oggi il centro internazionale e spirituale del movimento, presente in più di centodieci Paesi. Nel mondo sono sorti oltre duecento centri di Schönstatt con i loro rispettivi “santuari”, copie fedeli di quello originale. Gli aderenti considerano che uno dei principali compiti sia conservare lo spirito del concilio Vaticano II e integrarlo nella vita della Chiesa. Si tratta in concreto di creare le condizioni pedagogiche che promuovano una fede che penetri nel quotidiano. I membri del movimento lavorano in numerosi progetti educativi e di assistenza, in attività missionarie e culturali, anche in collaborazione con altre comunità religiose e con varie iniziative della Chiesa.
L'Osservatore Romano