venerdì 26 giugno 2015

Medjugorje, nessuna decisione presa



Alla Congregazione per la dottrina della fede non si sono svolte «plenarie» né la «feria quarta» dedicate alle apparizioni in Erzegovina. I cardinali e vescovi non hanno ancora esaminato il dossier, tutto è rimandato a dopo l'estate. Alla fine deciderà il Papa, che ha apprezzato il lavoro della commissione Ruini

ANDREA TORNIELLICITTÀ DEL VATICANO



Nessuna decisione è stata presa in merito alle apparizioni di Medjugorje, iniziate nel 1981 e non ancora concluse. Gli organismi istituzionali della Congregazione per la dottrina della fede non si sono ancora riuniti per esaminare il dossier e le conclusioni del lavoro lungo e articolato della commissione guidata dal cardinale Camillo Ruini che ha concluso i suoi lavori l'anno scorso.



Nell'ex Sant'Uffizio non si sono tenute «plenarie» (la prossima «plenaria» è in programma per il prossimo gennaio). E sull'argomento Medjugorje non si è neanche tenuta la «feria quarta», la riunione mensile (congregazione ordinaria) dei cardinali e vescovi membri della Congregazione che si svolge di mercoledì. L'ultima «feria quarta» si è infatti tenuta - confermano a Vatican Insider autorevoli fonti del dicastero - lo scorso 17 giugno: l'argomento era tutt'altro. La prossima riunione si terrà dopo l'estate, non è escluso che possa slittare a dopo la conclusione del Sinodo. Ciò significa che ci si deve attendere un pronunciamento non prima dell'autunno 2015.



In coincidenza del 34° anniversario della prima apparizione si è creata una grande attesa sul pronunciamento considerato imminente. Papa Francesco, rispondendo alla domanda di un giornalista sul volo di ritorno da Sarajevo, aveva detto: «Sul problema di Medjugorje Papa Benedetto XVI, a suo tempo, aveva fatto una commissione presieduta dal cardinale Camillo Ruini; c’erano anche altri cardinali, teologi e specialisti lì. Hanno fatto lo studio e il cardinale Ruini è venuto da me e mi ha consegnato lo studio, dopo tanti anni – non so, 3-4 anni più o meno. Hanno fatto un bel lavoro, un bel lavoro».


«Il cardinale Müller mi ha detto che avrebbe fatto una “feria quarta” in questi tempi; credo sia stata fatta l'ultimo mercoledì del mese. Ma non sono sicuro… Siamo lì lì per prendere delle decisioni. Poi si diranno. Per il momento si danno soltanto alcuni orientamenti ai vescovi, ma sulle linee che si prenderanno».



Il portavoce vaticano padre Federico Lombardi aveva poi precisato che in effetti la «feria quarta» su Medjugorje non c'era ancora stata. Da quanto apprende Vatican Insider non ci sarà fino a dopo l'estate. Alla riunione della «feria quarta» partecipano 25 tra cardinali e vescovi: tra di loro ci sono il Segretario di Stato Pietro Parolin, il Prefetto della Congregazione per l'evangelizzazione dei popoli Fernando Filoni, il presidente del Pontificio consiglio per i testi legislativi Francesco Coccopalmerio, l'arcivescovo di Napoli Crescenzio Sepe, l'arcivescovo di Vienna Christoph Schönborn (notoriamente positivo sul fenomeno Medjugorje), l'arcivescovo di Bordeaux Jean-Pierre Ricard.



È questo il luogo deputato per l'esame del dossier. I membri della «feria quarta» non hanno ancora ricevuto il materiale e dunque ancora non conoscono il testo preparato dalla commissione Ruini. Alle conclusioni a cui è giunto il gruppo di lavoro guidato dall'ex presidente della Cei potranno essere aggiunti altri materiali di lavoro provenienti dall'archivio della Congregazione per la dottrina della fede. In ogni caso, l'esito del dibattito della «feria quarta» sarà un parere autorevole ma comunque soltanto consultivo, da presentare a Francesco perché possa prendere una decisione.



Le anticipazioni su una presunta decisione fortemente negativa in merito a Medjugorje, riportate in questi giorni da alcuni media, non hanno dunque fondamento perché nessuna decisione è stata presa. Papa Francesco ha sottolineato il suo apprezzamento per il lavoro svolto dal cardinale Ruini e dalle indiscrezioni riportate negli ultimi mesi è noto che le conclusioni della commissione non erano così negative: valorizzavano le prime apparizioni (quelle del giugno-luglio 1981) separandole da quelle successive, stigmatizzavano certi abusi ma riconoscevano i frutti spirituali sottolineando la necessità di una migliore cura pastorale e spirituale per veggenti e pellegrini, suggerivano di trasformare Medjugorje in un santuario a sé stante, o di includerlo in una nuova diocesi.



Certo, non è affatto detto che la decisione finale vada nel senso suggerito dalla commissione di cardinali, teologi ed esperti guidata da Ruini, che ha lavorato quattro anni interrogando veggenti e testimoni e raccogliendo una abbondante documentazione. È possibile che, a motivo delle apparizioni tutt'oggi in corso, si separi il giudizio sull'eventuale soprannaturalità di un fenomeno ancora non concluso dal giudizio sui frutti spirituali riscontrabili tra i pellegrini di Medjugorje. Come pure è possibile che si decida di non procedere con la trasformazione della chiesa parrocchiale in santuario. La «feria quarta» esaminerà il dossier e farà le sue valutazioni, presentandole a Papa Francesco, che già conosce la documentazione. Ma i giudizi di condanna preventivi che in questi giorni sono stati variamente attribuiti alla Congregazione per la dottrina della fede e al Papa sono del tutto prematuri e non tengono conto del fatto che coloro i quali sono chiamati a dare un parere consultivo a Francesco - i 25 cardinali e vescovi della «feria quarta» - ancora non hanno esaminato il dossier.