sabato 27 giugno 2015

La vocazione comica del M5S



di Angela Pellicciari

Grillo supera il 20% dei consensi e, quindi, del suo gregge fanno parte molti cattolici.
Ieri abbiamo assistito ad una lezioncina della grillina Maria Spadoni al Consiglio d’Europa che invitava la Santa Sede e la Spagna a prendere pubblicamente le distanze da Kiko Argüello, reo di aver giustificato l’omicidio davanti a una moltitudine di persone durante la manifestazione indetta a Roma il 20 giugno in difesa dei nostri figli.

Dopo aver dichiarato che il movimento cui appartiene (5 Stelle) è “contro ogni tipo di discriminazione”, ed aver espresso la convinzione che “l’omicidio non può essere giustificato in nessun modo”, la signora invitava la Spagna (!) e la Santa Sede (!) a dissociarsi pubblicamente dalla “giustificazione religiosa” dell’omicidio espressa da Argüello.
A questo punto Spadoni ottiene due risultati: consente a persone che mai avrebbero avuto occasione di farlo di ascoltare la catechesi di Kiko e mostra ai cattolici con quale allegra fantasia il comico Grillo scelga i politici 5 Stelle.

Non so se la Spadoni abbia ascoltato o letto quanto Kiko Argüello ha realmento detto sul palco di Roma, o abbia semplicemente ripetuto a pappagallo ciò che alcuni quotidiani gli hanno vergognosamente attribuito con l'evidente scopo di screditare il movimento del 20 giugno. Vale però la pena riportare le testuali parole di Kiko, non solo per ristabilire la verità, ma anche perché esprime un giudizio che legge in profondità tanti drammi della nostra società. Ecco di seguito la trascrizione del passaggio in questione (r.cas.):
Ci sono tanti casi di questo tipo (di uomini che uccidono le mogli, e anche se stessi, ndr), dicono che questa violenza di genere sia causata dalla dualità maschio-femmina, ma per noi non è così. Quest’uomo per noi ha ucciso le bambine per un’altra ragione. Se quest’uomo è ateo, secolarizzato, non va messa nessuno gli conferisce l’essere come persona, ha solo una moglie che gli dà un ruolo: «Tu sei mio marito» e così lui si nutre dell’amore della moglie. Ma se la moglie lo abbandona e se ne va con un’altra donna quest’uomo può fare una scoperta inimmaginabile, perché questa moglie gli toglie il fatto di essere amato, e quando si sperimenta il fatto di non essere amato allora questo richiama l’inferno. Quest’uomo sente una morte dentro così profonda che il primo moto è ucciderla. Il secondo moto, poiché il dolore che sente è mistico, siderale e orribile, piomba in un buco nero eterno e allora pensa: «Come posso far capire a mia moglie il danno che mi ha fatto? La sofferenza che ho?». Uccide i bambini. Perché l’inferno esiste. I sociologi non sono cristiani e non conoscono l’antropologia cristiana. Il problema è che non possiamo vivere senza essere amati prima dalla nostra famiglia, poi dagli amici a scuola, poi dalla fidanzata e infine da nostra moglie”.