sabato 9 maggio 2015

Storica Convivenza con i Rabbini alla Domus Galilaeae


primo Incontro Internazionale tra Rabbini, Cardinali e Vescovi organizzato

da Romagiornale.it – di Miguel Cuartero Samperi
Riportiamo il Comunicato stampa del Cammino Neocatecumenale in occasione dell’incontro internazionale di Rabbini, Cardinali e Vescovi appena concluso nel centro Domus Galileae, presso il lago di Tiberiade.
Galilea 8 maggio 2015. Lo scorso giovedì si è concluso il primo Incontro Internazionale tra Rabbini, Cardinali e Vescovi organizzato in Israele dal Cammino Neocatecumenale, in occasione del 50° anniversario della DichiarazioneNostra Aetate e nel ricordo del 70° anniversario della fine della Shoah. Ha avuto luogo presso la Domus Galilaeae, sul lago di Tiberiade in Galilea e hanno partecipato 7 Cardinali, 20 Vescovi e 120 Rabbini da tutto il mondo. Erano presenti inoltre personalità del mondo accademico, dell’arte e della cultura di entrambe le confessioni religiose.
I Cardinali presenti erano:
  • Card. George Pell, Prefetto della Segreteria per l’Economia della Santa Sede
  • Card. Stanislaw Rylko, Presidente del Pontificio Consiglio per i Laici
  • Card. Telesphore Placidus Toppo, Arcivescovo di Ranchi (India)
  • Card. Christoph Schönborn, Arcivescovo di Vienna (Austria)
  • Card. Josef Cordes, Presidente Emerito del Pontificio Consiglio Cor Unum
  • Card. Andrew Yeom Soo-jung, Arcivescovo di Seul (Corea del Sud)
  • Card. Paolo Romeo, Arcivescovo di Palermo (Italia)
L’incontro è stato guidato dall’Equipe Internazionale del Cammino: Kiko Argüello,Carmen Hernández e P. Mario Pezzi, insieme con il Direttore della Domus GalilaeaeP. Rino Rossi. Hanno partecipato all’incontro anche numerosi catechisti itineranti del Cammino Neocatecumenale e presbiteri, in totale circa 400 persone.
Si è trattato di una iniziativa senza precedenti incoraggiata dalla Santa Sede. Papa Francesco ha inviato un messaggio per sottolineare e riconoscere questo evento come uno strumento per rafforzare la fraternità tra i due popoli.
Omaggio e preghiera nella sinfonia “La Sofferenza degli Innocenti”. Uno dei momenti fondamentali è stato l’esecuzione della Sinfonia “La sofferenza degli Innocenti” interpretata dal Coro del Cammino come un atto di amore e di riconciliazione con il popolo ebraico per la sofferenza della Shoah.
Il Cammino Neocatecumenale aveva già presentato quest’opera sinfonica in diverse occasioni. Nel 2012 prima a Boston e poi nel prestigioso Lincoln Center di New York di fronte a 3000 ebrei e decine di Rabbini. Sempre nello stesso anno nel Teatro Bechar Gerard di Gerusalemme. Nel Giugno del 2013 è stata eseguita ad Auschwitz, all’entrata della “porta della morte” e alla presenza di 15000 persone.
Questo incontro è stato concretamente il frutto del fatto che molti ebrei sono stati toccati dalla sinfonia e dal messaggio che trasmette e hanno manifestato più volte l’emozione provata nell’ascoltare questa musica ricordando le vittime della Shoah.
Durante quattro giorni i partecipanti hanno parlato di alcune sfide comuni: la missione salvifica del popolo ebraico e della chiesa cattolica nel mondo di oggi; la trasmissione della fede alle prossime generazioni; il contrasto tra l’antropologia giudeo-cristiana e le antropologie basate sulla premessa della negazione di Dio; il riemergere dell’antisemitismo e del fondamentalismo xenofobo.
Nell’ultimo giorno i Rabbini, nel descrivere la loro esperienza in questo incontro, si sono detti sorpresi di riconoscere la presenza di Dio in una comunione così meravigliosa: “È stato un incontro storico. Mai nell’ebraismo avevamo riunito tanti rabbini di tutte le diverse espressioni: ortodossi, conservatori, riformati, ricostruzionisti, ecc.”.
Tutti hanno parlato della fraternità vissuta con i Cardinali e i Vescovi e hanno ringraziato il Cammino Neocatecumenale per essere stato strumento di un vero miracolo.
Comunicato finale dei Rabbini. I rabbini presenti hanno scritto un loro comunicato finale:
Siamo rimasti impressionati di come, nel Cammino Neocatecumenale, si sta trasmettendo la fede ai figli, si stanno ricostruendo le famiglie e i fedeli giungono alla conoscenza delle Scritture e delle radici del Cristianesimo: da tutto ciò è nato un grande rispetto e amore per il popolo ebraico.
Un omaggio sinfonico e una preghiera, composta da Kiko Argüello, che ricorda la tragedia della Shoah, ci ha aiutato a meditare sulla sofferenza degli innocenti, che oggi continua anche tra i cristiani in alcuni paesi dell’Africa e del Medio Oriente.
Abbiamo espresso il nostro comune impegno per la presenza di Dio nel mondo e il nostro comune desiderio di impegnarci nel tikkum olam, nel riparare il mondo, per tutta l’umanità, includendo la crescente preoccupazione per la sofferenza dei poveri, un maggiore rispetto per l’ambiente e per il rafforzamento della famiglia.
Riflettendo sulla Nostra Aetate e sull’enorme cambiamento che ha promosso sono state evidenziate grandi opportunità e sfide.
In ogni caso, è avenuto un immenso cambiamento rispetto ai pregiudizi e alle divisioni del passato e tale evento fa presagire una nuova relazione tra l’Ebraismo e il Cristianesimo.
Messaggio del Papa Francesco. Anche il Santo Padre ha inviato un messaggio mostrando la sua vicinanza spirituale e auspicando un fecondo approfondimento di questo dialogo fraterno:
Porgo i miei saluti a tutti voi che partecipate a questo incontro, e vi assicuro della mia vicinanza spirituale. Spero che il vostro incontro sarà un’occasione per rafforzare i vincoli di fraternità che condividete, e per approfondire il vostro impegno per far conoscere il grido degli innocenti attraverso il linguaggio della musica.
Unito a voi, prego il Signore che ascolti questo grido e che guarisca le afflizioni di tutti quelli che soffrono. Così anche io prego che i cuori siano aperti all’invocazione degli innocenti in tutto il mondo.
Con questi sentimenti, invoco abbondanti benedizioni divine su tutti voi come pegno di pace e di forza.
Franciscus
fonte: http://www.romagiornale.it/incontro-internazionale-di-rabbini-organizzato-dal-cammino-neocatecumenale/

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primo Incontro Internazionale tra Rabbini, Cardinali e Vescovi organizzato

Cammino Neocatecumenale: 120 rabbini alla Domus Galilaeae in dialogo con vescovi e cardinali

Concluso giovedì in Israele l'incontro internazionale, guidato da Kiko Argüello, per il 50° anniversario della Nostra Aetate. Il Papa: "Spero che l'incontro rafforzi i vincoli di fraternità che condividete"


di Salvatore Cernuzio
È stato un evento senza precedenti quello che si è svolto dal 4 al 7 maggio nella Domus Galilaeae, in Israele: nella "casa" di spiritualità gestita dal Cammino Neocatecumenale sul Monte delle Beatitudini, 120 rabbini da tutto il mondo, 7 Cardinali e 20 Vescovi si sono ritrovati fianco a fianco a danzare, cantare insieme lo Shema, ascoltare una parola e rinforzare i reciproci rapporti.  
L'occasione è stato il primo incontro internazionale che il Cammino Neocatecumenale, guidato da Kiko Argüello, ha voluto organizzare in occasione del 50° anniversario della Nostra Aetate e in ricordo del 70° anniversario della fine della Shoah. L'iniziativa ha ricevuto l'incoraggiamento della Santa Sede e lo stesso Papa Francesco ha espresso la sua vicinanza attraverso un messaggio in cui ha esortato i due popoli a proseguire sulla via della ritrovata fraternità. 
“Porgo i miei saluti a tutti voi che partecipate a questo incontro, e vi assicuro della mia vicinanza spirituale. Spero che il vostro incontro sarà un’occasione per rafforzare i vincoli di fraternità che condividete, e per approfondire il vostro impegno per far conoscere il grido degli innocenti attraverso il linguaggio della musica", ha scritto il Pontefice.
Proprio la musica è stata il fulcro del grande raduno, con l’esecuzione de “La sofferenza degli Innocenti”, la Sinfonia composta da Argüello nel 2012, con la quale l'iniziatore del Cammino ha voluto trasformare in note le lacrime e le grida di dolore del popolo ebraico che ha visto morire i propri figli nell'Olocausto, attraverso il parallelo con Maria dolente ai piedi della croce. Kiko ha parlato infatti della composizione come di "un atto di amore e di riconciliazione" con gli ebrei, i quali, a loro volta, hanno apprezzato questa mano tesa dal Cammino rispondendo sempre con entusiasmo.
Lo dimostravano le oltre 15.000 persone presenti al concerto sinfonico-catechetico eseguito davanti alla "porta della morte" di Auschwitz nel giugno 2013, durante il quale il rabbino David Rosen aveva affermato: "Questo è il giorno della riscoperta della nostra fraternità”. Ancor prima il Cammino Neocatecumenale aveva presentato l'opera sinfonica nel 2012 a Boston e poi nel prestigioso Lincoln Center di New York di fronte a 3000 ebrei e decine di rabbini. 
Quindi è stata riproposta nella convivenza di questi giorni, eseguita dal Coro e dall'Orchestra del Cammino Neocatecumenale, in una celebrazione presieduta dal cardinale Pell, davanti ad un pubblico che si è detto commosso e più volte ha manifestato la sua emozione sia nel ricordare le vittime della Shoah, sia nel vedere qualcuno in grado di comprendere la propria viscerale sofferenza. 
Anche il Papa, nel proseguio del messaggio, ha scritto: "Unito a voi prego il Signore che ascolti questo grido e che guarisca le afflizioni di tutti quelli che soffrono. Così anche io prego che i cuori siano aperti all’invocazione degli innocenti in tutto il mondo". 
Oltre ai rabbini e ai cardinali - tra cui: Pell, Rylko, Schönborn, Toppo, Cordes, Yeom Soo-jung e Romeo - erano presenti diverse personalità del mondo accademico, dell’arte e della cultura di entrambe le confessioni religiose, insieme naturalmente a numerosi catechisti itineranti dell'itinerario neocatecumenale e presbiteri. In totale erano circa 400 persone. 
Chi ha partecipato afferma di essersi trovato "in qualcosa più grande di noi" e lo stesso Kiko ha detto che i frutti della convivenza sono stati "superiori alle nostre aspettative". Non da meno i rabbini presenti, che hanno redatto un comunicato finale per ringraziare pubblicamente il Cammino per i quattro giorni di incontro e confronto.
Tutti i capi ebraici sono venuti alla Domus Galilaeae ad occhi chiusi, senza aver ricevuto prima un programma e senza capire cosa, di fatto, sarebbe successo nel raduno. La fiducia è stata ripagata: nell’ultimo giorno, nel descrivere la loro esperienza dell'incontro, si sono detti sorpresi di riconoscere la presenza di Dio in una comunione così meravigliosa. “È stato un incontro storico. Mai nell’ebraismo avevamo riunito tanti rabbini di tutte le diverse espressioni: ortodossi, conservatori, riformati, ricostruzionisti...”, si legge nella nota.

A colpirli in modo particolare, oltre alla fraternità vissuta con vescovi, cardinali, sacerdoti, anche la testimonianza delle famiglie neocatecumenali, specie quelle missionarie. “Siamo rimasti impressionati di come, nel Cammino Neocatecumenale, si sta trasmettendo la fede ai figli, si stanno ricostruendo le famiglie e i fedeli giungono alla conoscenza delle Scritture e delle radici del Cristianesimo: da tutto ciò è nato un grande rispetto e amore per il popolo ebraico”, scrivono ancora.
Durante i giorni dell'incontro sono state poi poste in luce alcune sfide comuni, affrontate anche attraverso dei questionari, su temi come la missione salvifica del popolo ebraico e della Chiesa Cattolica nel mondo di oggi; la trasmissione della fede alle prossime generazioni; il contrasto tra l’antropologia giudeo-cristiana e le antropologie basate sulla premessa della negazione di Dio; il riemergere dell’antisemitismo e del fondamentalismo xenofobo.
"Abbiamo espresso - scrivono i rabbini - il nostro comune impegno per la presenza di Dio nel mondo e il nostro comune desiderio di impegnarci nel tikkum olam, nel riparare il mondo, per tutta l’umanità, includendo la crescente preoccupazione per la sofferenza dei poveri, un maggiore rispetto per l’ambiente e per il rafforzamento della famiglia”. E aggiungono: “Riflettendo sulla Nostra Aetate e sull’enorme cambiamento che ha promosso sono state evidenziate grandi opportunità e sfide”.
Kiko, poi, ha raccontato la sua esperienza, a partire dal suo incontro con Cristo e dalla prima evangelizzazione nelle baracche alla periferia di Madrid. Anche i cardinali Toppo e Schönborn hanno preso parola, il primo per commentare questo evento unico che "dà inizio ad una nuova epoca", il secondo per rimarcare che, tante volte nella storia, la Chiesa non ha saputo stare vicina al popolo ebraico, ma che con la Nostra Aetate sono stati fatti tanti passi avanti in tal senso.
Insomma questo incontro è stato "un vero miracolo", come ha affermato più di qualcuno tra i presenti alla Domus. Oltre alle catechesi e ai questionari, la comunione tra i partecipanti si è manifestata anche in momenti come il pranzo e la cena - con cucina kosher - o nelle pause dove ognuno era interessato a presentarsi e conoscere la storia dell'altro.
Scrivono infatti i rabbini: "È avvenuto un immenso cambiamento rispetto ai pregiudizi e alle divisioni del passato e tale evento fa presagire una nuova relazione tra Ebraismo e Cristianesimo”. E c'è stato anche chi ha ipotizzato di ripetere l'iniziativa il prossimo anno, per proseguire su questo cammino di avvicinamento e comunione.
Zenit