sabato 14 marzo 2015

Maurizio Crozza, Papa Francesco e i Signori Cardinali



Certo che è proprio bravo. Scherza, ovviamente: sui cardinali, sugli attici, sulla trasparenza dei  conti. Prima che cardinali, si è infatti cristiani: ed i cristiani sanno bene che non è possibile servire 2 padroni, perchè amando l'uno (mammona) si disprezza l'Altro (Dio). Il denaro è e rimane lo sterco di Satana, buono certo per innaffiare il giardino di Dio, ma certo inutile per chi vuole andare in Paradiso, pericolosissimo anzi perchè il cuore dell'uomo facilmente si lascia sedurre da tutto ciò (potere, gloria, ricchezza, lusso.........................) che esso rappresenta. Un fatto, questo, che rimane ben chiaro nel cuore e nella testa di tutti quelli che servono Cristo. Nulla quaestio, dunque: Crozza scherzava. 
E se qualcuno dei signori cardinali non ne fosse ancora convinto, basterebbe solo fare come sta facendo il Papa. Al quale, oltretutto, devono ubbidienza "usque ad sanguinis effusionem", cioè fino ad essere disposti a morire per lui, se ce ne fosse bisogno (esattamente per questo motivo vestono di porpora....). 
Ma che bisogno c'è di scherzare su queste cose? Non è che invece qualcuno vuole fare il furbo? E dare scandalo al popolo di Dio? E rischiare anche la salvezza della sua anima? Ma che problema c'è a rinunciare al denaro se uno è innamorato di Gesù? Che immaginazione, quella di Crozza!! 
admin

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La profezia

di Massimo Gramellini

Papa Francesco ha infranto l’ultimo tabù, parlando di morte. La sua. Tra due o tre anni, ha detto. Nessuna malattia invasiva e neanche un lento avvelenamento, come hanno subito sospettato i malpensanti che lo immaginano circondato non proprio da amiconi. Si tratta soltanto, per usare le sue parole, di «un piccolo, vago sentimento». La sensazione, inspiegabile e indimostrabile come tutte le sensazioni, che il suo tempo sia giunto quasi alla fine.  

Allo sgomento con cui è stata accolta l’autoprofezia fa da contraltare la serenità di chi l’ha pronunciata. Un uomo vicino agli ottant’anni che ha talmente vissuto da avere perso la paura di morire. Il contrasto con gli altri potenti della Terra non potrebbe essere più abbacinante, e stavolta per ragioni meno superficiali di una cena al self-service o della scelta di un paio di scarpe rotte. In un mondo dove i grandi vecchi cercano di ingannare la morte millantando inesistenti soprassalti di giovinezza e coltivano un tale terrore delle proprie rughe da stirarsele di continuo come i peli di una moquette ormai lisa, quest’uomo ostenta senza compiacimenti né drammi il declino del corpo e l’avvicinarsi del distacco. Così facendo, ancora una volta, si accosta al sentire della gente comune, ai tanti vecchietti che animano i pranzi familiari allargati della domenica con la previsione, l’annuncio, talvolta addirittura l’auspicio di una loro imminente dipartita. Una tecnica sottile per illudere gli eredi e intanto continuare a comandare.