giovedì 26 febbraio 2015

Fede e azione concorde

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di Pippo Corigliano
In questo periodo mi vengono continuamente in mente due scene. Una è quella di Gesù che, a detta dell’evangelista Matteo, “colà, non fece molti miracoli, a causa della loro incredulità” (Mt 13,58). L’altra scena è quella di Costantinopoli conquistata dai turchi nel 1453 mentre i teologi discutevano sul sesso degli angeli.
L ’Onnipotente viene fermato dalla volontà umana? A quanto pare sì. Per fortuna è vero il viceversa: Gesù compie grandi miracoli quando vede una forte fede. E’ il caso del centurione, della donna Cananea, dell’emorroissa e così via.
Da quando ho uso di ragione non ricordo un periodo più tormentato di questo. Le lobby finanziarie imperversano provocando una crisi che crea continuamente nuovi poveri e disoccupati nell’Europa meridionale. In più impongono un dibattito pubblico dove sembra che la questione più urgente sia la possibilità di adottare bambini da parte delle coppie omosessuali.
Sembriamo impazziti. In primo luogo dobbiamo smascherare gli speculatori e lottare per consentire a tutti un’esistenza dignitosa, come dice il Papa. I cattolici devono smettere di essere divisi davanti a questi disastri. Davvero sembra che si discuta sul sesso degli angeli invece di unirsi (conservando certamente le proprie differenze e carismi) per combattere la battaglia per la famiglia, con fede e determinazione. E’ ora che i politici, se non vogliono rispettare i principi elementari di umanità, almeno temano di perdere il posto.  Fede e preghiera, prima; azione concorde, dopo.