mercoledì 24 dicembre 2014

Il messaggio di Papa Francesco ai profughi cristiani di Ankawa.

. Testo della conversazione telefonica
TV2000
(Trascrizione di lavoro della conversazione di Papa Francesco con un gruppo di profughi cristiani della comunità di Ankawa, Iraq, nel corso di un programma speciale di TV2000)

Saluto a tutti voi in questa serata di Natale.
Buona sera. Voi siete pronti a celebrare la Messa,
e io mi unisco a tutti voi in questa celebrazione.
Abbraccio tutti voi e auguro a tutti voi un Santo Natale.
Un Natale con Gesù!
Perché voi siete come Gesù. La notte del suo Natale per Lui non c'era posto e Lui è stato cacciato via.
E' dovuto fuggire in Egitto per salvarsi,
e voi siete come Gesù questa sera.
E io vi benedico tanto. Sono vicino a voi.
Pensate che siete come Gesù in questa situazione.
E a me questo fa pregare di più per voi.
Cari fratelli e sorelle: vi sto vicino!
Molto vicino questa sera. Sono vicino a voi con tutto il cuore.
E chiedo a Gesù che vi carezzi con la sua tenerezza, e alla Madonna che vi dia tanto amore. 
Sono molto vicino a voi.
Domanda del giornalista:
Abbiamo sentito quello che stava dicendo alle comunità di profughi che si trovano ad Ankawa. Vorremmo essere in qualche modo tramite, testimone, di questo messaggio, di questa sua speciale vicinanza e tenerezza.
Papa:
Lei ha detto due parole grandi: vicinanza e tenerezza! 
Pensi che il Natale è la festa della vicinanza di "Dio-con-noi" e la tenerezza è quello che fa Dio per manifestarsi.
La tenerezza di un bambino e di una mamma. E questo è bello!
Giornalista:
E' davvero bello. Come possiamo noi essere un po' tramite di questa bellezza di Dio verso i fratelli che vivono queste situazioni difficili in questo momento?
Papa:
Gesù lo ha detto in due brani del Vangelo dove c'è tutta, tutta, tutta la vita cristiana! Nelle Beatitudini e poi nel brano di Matteo 25.
Tu vai a trovare i malati, i carcerati, quelli che hanno bisogno. Curati di chi non ha da mangiare, non ha da vestirsi. Curati dei bisognosi perché i bisognosi sono la carne di Cristo. Questo si chiama tenerezza.
Giornalista:
Santità non voglio rubare del suo tempo che era dedicato alle comunità che soffrono. Possiamo chiederle però un saluto, una benedizione.

Papa:
E voi la registrate e poi la passate.
Giornalista:
Sì, perché in questo momento purtroppo abbiamo problemi con il satellite. Quindi le chiederemo un saluto, una benedizione alla comunità irachena. Noi la porteremo. La registreremo. La faremo ascoltare appena sarà ripristinato il collegamento.

Papa:
Benissimo!
Incomincio?
Giornalista:
Si, prego.

Papa:
Cari fratelli e sorelle, questa sera viene Gesù, come un bambino, tenero, innocente. I bambini che sono da voi, i bambini morti, i bambini sfruttati. Pensiamo ai bambini. Gesù Bambino viene tra noi. E' l'amore e la tenerezza di Dio. Che il Signore ci dia la grazia di riceverlo, con tanto amore. Gesù Bambino è fra noi. E anche penso ai nonni, agli anziani che hanno vissuto tutta la vita e adesso soffrono questa croce. Che gli anziani ci diano a tutti noi la saggezza della vita. Nel mio cuore questa Notte ci sono i bambini e gli anziani. E adesso a tutti voi, specialmente i bambini e gli anziani, vi benedico di cuore. Vi benedica Dio onnipotente, il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo.

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