domenica 9 novembre 2014

Chi sono i gesuiti? Perché l'ordine è stato soppresso?

Pope Francis with Adolfo Nicolas_


di ARY WALDIR RAMOS DÍAZ

La Compagnia di Gesù commemora i 200 anni dalla sua restaurazione con vari eventi nel mondo tra cui Messe, congressi e conferenze. A Roma, dal 6 all'8 novembre, la Pontificia Università Gregoriana ha organizzato un convegno internazionale per ricordare la bolla di Pio VII.

La sede universitaria affidata alla Compagnia di Gesù in Piazza della Pilotta accoglie un evento di tre giornate di studio che analizza la crisi della fine del XVIII secolo, il periodo poco conosciuto tra le “due Compagnie” e il progressivo ritorno dei gesuiti nel corso del XIX secolo.

La Compagnia di Gesù è un ordine religioso cattolico fondato da Sant'Ignazio di Loyola nel 1540 e approvato da papa Paolo III. Negli ultimi tempi, la stampa internazionale ha concentrato la sua attenzione sui gesuiti, termine con il quale sono noti i suoi membri, visto che Jorge Mario Bergoglio è il primo gesuita della storia a diventare pontefice di Santa Romana Chiesa. È anche il primo papa religioso dopo 182 anni.

Al riguardo, un dato curioso è che il 16 marzo 2013, quando papa Francesco ha ricevuto in udienza un gruppo di giornalisti, ha raccontato l'aneddoto ironico per cui dopo il conclave che lo ha eletto un cardinale gli ha proposto di chiamarsi Clemente XV per vendicarsi di Clemente XIV, che aveva soppresso la Compagnia di Gesù.

I gesuiti sono stati dispersi per 41 anni. L'ordine è stato ristabilito da Pio VII il 7 agosto 1814. I religiosi sono sopravvissuti alla soppressione del loro ordine nascosti in Prussia e in Russia, e gli ultimi anni in Italia, per poi “rinascere”.

Chi sono i gesuiti?

La missione è l'essenza dell'ordine dei gesuiti. “Amare e servire” è il loro motto, che li riconosce come educatori, intellettuali e fondatori di scuole.

Quando nacque la Compagnia di Gesù erano già stati scoperti i cinque continenti, per cui, seguendo l'esempio degli apostoli, si sono lanciati nelle terre di missione, che in quel periodo coincidevano con le colonie dell'impero portoghese e spagnolo.

Sono missionari inviati dove vuole il papa. Specie rara del loro tempo, religiosi senza coro né chiostro, in missione nel mondo.

Perché la Compagnia di Gesù è stata soppressa?

Nel 1773 papa Clemente XIV soppresse la Compagnia in tutto il mondo, decisione fortemente appoggiata dalle grandi potenze europee.

I gesuiti accettarono la decisione del papa senza opporsi. Il Generale dell'ordine dell'epoca, Lorenzo Ricci, venne fatto prigioniero a Castel Sant'Angelo fino alla morte, nel 1775. Allora c'erano circa 23.000 gesuiti, che dirigevano 700 scuole.

Varie sono le cause che portarono alla soppressione. I gesuiti avevano dei privilegi. Non pagavano le decime, avevano problemi con i vescovi e con altri ordini religiosi dell'epoca. Erano vicini al potere. C'erano poi l'autonomia che aveva dato loro il papa prima della soppressione e lo straordinario adattamento culturale nelle missioni.

In questo senso, l'aspetto più controverso per i loro avversari furono i cosiddetti riti cinesi e malabar (India), proibiti da Roma. I protestanti non li volevano per la loro ferrea difesa della dottrina cattolica.

Restaurazione della Compagnia di Gesù (1814‐2014)

La Compagnia di Gesù è stata restaurata da papa Pio VII al suo ritorno a Roma nel contesto delle restaurazioni politiche post-rivoluzionarie.

Un'altra curiosità è che due governanti non cattolici protessero e accolsero i gesuiti in quegli anni: Federico II di Prussia e la zarina Caterina II di Russia, che non vollero prescindere dal servizio formativo di questi religiosi nelle loro terre.

I gesuiti hanno passato momenti difficili e a volte hanno avuto rapporti conflittuali con il Vaticano. L'ordine mantiene un voto particolare, il “quarto”, quello dell'obbedienza al papato.

La storia dei gesuiti ha varie pietre miliari, come le missioni in America e i primi semi di evangelizzazione in Asia.


Per citare due personaggi chiave della loro storia, Francesco Saverio, membro fondatore dell'ordine, è stato il primo religioso ad arrivare in Giappone nel 1549, mentre Matteo Ricci ha aperto una finestra per l'evangelizzazione dell'Oriente, in Cina dal 1582, e la sua opera si è diffusa grazie ai laici che hanno portato la fede cattolica in Corea alla fine del XVI secolo.

La rinascita dei gesuiti

Malgrado le animosità e gli odi nei confronti della Compagnia di Gesù, l'ordine attuamente prosegue il suo cammino in 127 Paesi, con quasi 20.000 religiosi con un'età media di 55 anni, che riflette un invecchiamento crescente.

I gesuiti sono stati oggetto di conflitti per la loro accoglienza incondizionata del Concilio Vaticano II, letta ideologicamente dai loro nemici come una vicinanza al comunismo.

In tempi moderni, i gesuiti hanno pagato lo scotto della loro fedeltà al Vangelo con la diminuzione delle loro vocazioni e l'aumento del numero di membri anziani.

In un dossier dei gesuiti spagnoli, si ricorda che il Padre Generale della Compagnia di Gesù, dal 2012 Adolfo Nicolás SJ, ha esortato i gesuiti a celebrare l'anniversario della restaurazione per imparare dal passato e “per pentirci, se necessario, di non essere stati all'altezza di ciò che ci si aspettava da noi”.

Pedro Arrupe, Preposito generale dei gesuiti dal 1965 al 1983, ha avuto il difficile compito di guidare la Compagnia e pacificare le relazioni con i papi Paolo VI e Giovanni Paolo II in risposta all'adesione appassionata dell'ordine al Concilio Vaticano II e alla difesa dei poveri sospettata di vicinanza al marxismo.

L'impegno sociale dei gesuiti in America Latina li ha portati alla persecuzione, al carcere e all'omicidio, come nel caso di Ignacio Ellacuría in Salvador nel 1989.

Qual è la missione dei gesuiti oggi?

I gesuiti sono inviati alle frontiere della solitudine e dell'esclusione sociale moderna. Come indica la Congregazione generale del 2008, in questo nuovo mondo i gesuiti si propongono di “costruirsi un futuro nella solidarietà”.

La loro preoccupazione è per le persone “emarginate ed escluse”. Di fronte alla globalizzazione e ai mercati internazionali, si impegnano a proteggere le identità delle comunità locali. Fedeli alla loro missione iniziale, cercano di servire nella “fede, promuovere la giustizia e dialogare con la cultura e le altre religioni, alla luce del ma ndato apostolico di stabilire relazioni di giustizia con Dio, tra di noi e con la creazione”.

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[Traduzione a cura di Roberta Sciamplicotti]