mercoledì 24 settembre 2014

Quel disagio censurato



Nuova edizione per «Due in una carne». 

Chiesa e sessualità nella storia. Pubblichiamo la prefazione della nuova edizione del libro Due in una carne. Chiesa e sessualità nella storia (Bari, Laterza, 2014, pagine XIII+322, euro 13, prima edizione 2008) nel quale due storiche, Margherita Pelaja e Lucetta Scaraffia, una dal punto di vista laico e l’altra da quello cattolico, ricostruiscono i rapporti tra Chiesa e sessualità dalle origini ai giorni nostri. (Margherita Pelaja e Lucetta Scaraffia) Sono passati sei anni dalla prima edizione di questo libro, e alcune cose nel frattempo sono cambiate. Gli storici si stanno lentamente avvicinando, con ricerche specifiche, allo studio di alcuni aspetti della morale cattolica, soprattutto quelli che riguardano la riproduzione e la contraccezione; i sociologi approfondiscono le loro ricerche sulle nuove forme di famiglia e di genitorialità; altre discipline, prime fra tutte la psicoanalisi e la psicologia, manifestano una sensibilità crescente verso nuove forme di disagio ormai dilaganti nel campo della sessualità e dei comportamenti sessuali.
Nelle società occidentali di oggi infatti la sofferenza è evidente, soprattutto tra i giovani; ed è una sofferenza che ha a che fare con la contrapposizione tra quello che viene visto come un insieme rigido di divieti che caratterizzerebbe il cattolicesimo da un lato, e dall’altro l’assenza di regole — cioè la sregolatezza — attribuita a una non meglio definita morale laica. La conquista (peraltro solo fittizia) di una completa libertà sessuale ha condotto a un iperedonismo cieco e inappagabile, che fino a qualche tempo fa faceva ammutolire nell’impotenza i laici e arroccare nella conservazione i cattolici.
Le più grandi trasformazioni sono avvenute tuttavia proprio all’interno della Chiesa e del cattolicesimo. Tra i fedeli e nelle gerarchie ecclesiastiche, dove si fanno strada l’affermazione e l’accoglienza di esperienze di famiglia non più conformi al dettato originario del matrimonio cristiano; tra i teologi i quali, dopo avere per secoli concepito la sessualità come un momento di rilevante importanza culturale e spirituale nella vita degli esseri umani, si trovano oggi sollecitati dalle questioni poste dalle tecnoscienze a ri-pensare il legame tra sessualità e natura. Ma anche a rivedere una impostazione tradizionale che guarda al matrimonio come a un punto fermo della vita sociale piuttosto che a una dinamica di forze divine. La caduta di ogni sospetto sulla passione — atteggiamento che ha caratterizzato a lungo la pastorale matrimoniale — per aprirsi all’idea che proprio la passione possa spingere alla caritas, può riavvicinare al progetto originario, e cioè a riconoscere che il matrimonio possa essere anch’esso considerato una via dell’anima.
Ecco, proprio per tutti questi mutamenti riteniamo che questo libro sia ancora utile: perché siamo convinte che solo una prospettiva storica può rendere conto di posizioni e scelte altrimenti lontane dalla sensibilità contemporanea; e perché questo libro offre da punti di vista differenti, uno laico e uno cattolico, una sintesi di lungo periodo. In una ricostruzione che ripercorre la lunga e complessa strada che la Chiesa ha compiuto dalle sue origini fino al Novecento nell’elaborazione del tema della sessualità e del suo governo, per proporre una cornice entro cui collocare la riflessione e il confronto resi urgenti dagli appuntamenti della nostra attualità.
L'Osservatore Romano