domenica 8 giugno 2014

Invocazione per la Pace. Allocuzione di Papa Francesco


<br>

Invocazione per la Pace. Allocuzione di Papa Francesco. "Signore Dio di pace, ascolta la nostra supplica! Abbiamo provato tante volte e per tanti anni a risolvere i nostri conflitti con le nostre forze e anche con le nostre armi; tanti momenti di ostilità e di oscurità; tanto sangue versato; tante vite spezzate; tante speranze seppellite… Ma i nostri sforzi sono stati vani. Ora, Signore, aiutaci Tu! Donaci Tu la pace, insegnaci Tu la pace, guidaci Tu verso la pace"

[Text: Italiano, Français, English, Español, Português]
Intervento del Santo Padre Francesco
Signori Presidenti,Santità
Fratelli e sorelle,
con grande gioia vi saluto e desidero offrire a voi e alle distinte Delegazioni che vi accompagnano la stessa calorosa accoglienza che mi avete riservato nel mio pellegrinaggio appena compiuto in Terra Santa.
Vi ringrazio dal profondo del cuore per aver accettato il mio invito a venire qui per invocare insieme da Dio il dono della pace. Spero che questo incontro sia un cammino nuovo alla ricerca di ciò che unisce, per superare ciò che divide.
E ringrazio Vostra Santità, venerato Fratello Bartolomeo, per essere qui con me ad accogliere questi illustri ospiti. La Sua partecipazione è un grande dono, un prezioso sostegno, ed è testimonianza del cammino che come cristiani stiamo compiendo verso la piena unità. La vostra presenza, Signori Presidenti, è un grande segno di fraternità, che compite quali figli di Abramo, ed espressione concreta di fiducia in Dio, Signore della storia, che oggi ci guarda come fratelli l’uno dell’altro e desidera condurci sulle sue vie.
Questo nostro incontro di invocazione della pace in Terra Santa, in Medio Oriente e in tutto il mondo è accompagnato dalla preghiera di tantissime persone, appartenenti a diverse culture, patrie, lingue e religioni: persone che hanno pregato per questo incontro e che ora sono unite a noi nella stessa invocazione. È un incontro che risponde all’ardente desiderio di quanti anelano alla pace e sognano un mondo dove gli uomini e le donne possano vivere da fratelli e non da avversari o da nemici.
Signori Presidenti, il mondo è un’eredità che abbiamo ricevuto dai nostri antenati, è vero!, ma è anche un prestito dei nostri figli: figli che sono stanchi e sfiniti dai conflitti e desiderosi di raggiungere l’alba della pace; figli che ci chiedono di abbattere i muri dell’inimicizia e di percorrere la strada del dialogo e della pace perché l’amore e l’amicizia trionfino. Molti, troppi di questi figli sono caduti vittime innocenti della guerra e della violenza, piante strappate nel pieno rigoglio. E’ nostro dovere far sì che il loro sacrificio non sia vano. La loro memoria infonda in noi il coraggio della pace, la forza di perseverare nel dialogo ad ogni costo, la pazienza di tessere giorno per giorno la trama sempre più robusta di una convivenza rispettosa e pacifica, per la gloria di Dio e il bene di tutti.
Per fare la pace ci vuole coraggio, molto di più che per fare la guerra. Ci vuole coraggio per dire sì all’incontro e no allo scontro; sì al dialogo e no alla violenza; sì al negoziato e no alle ostilità; sì al rispetto dei patti e no alle provocazioni; sì alla sincerità e no alla doppiezza. Per tutto questo ci vuole coraggio, grande forza d’animo. La storia ci insegna che le nostre sole forze non bastano. Più di una volta siamo stati vicini alla pace, ma il maligno, con diversi mezzi, è riuscito a impedirla. Per questo siamo qui, perché sappiamo e crediamo che abbiamo bisogno dell’aiuto di Dio. Non rinunciamo alle nostre responsabilità, ma invochiamo Dio come atto di suprema responsabilità, di fronte alle nostre coscienze e di fronte ai nostri popoli. Abbiamo sentito una chiamata, e dobbiamo rispondere: la chiamata a spezzare la spirale dell’odio e della violenza, a spezzarla con una sola parola: “fratello”. Ma per dire questa parola dobbiamo alzare tutti lo sguardo al Cielo, e riconoscerci figli di un unico Padre.
A Lui, nello Spirito di Gesù Cristo, io mi rivolgo, chiedendo l’intercessione della Vergine Maria, figlia della Terra Santa e Madre nostra.
Signore Dio di pace, ascolta la nostra supplica! Abbiamo provato tante volte e per tanti anni a risolvere i nostri conflitti con le nostre forze e anche con le nostre armi; tanti momenti di ostilità e di oscurità; tanto sangue versato; tante vite spezzate; tante speranze seppellite… Ma i nostri sforzi sono stati vani. Ora, Signore, aiutaci Tu! Donaci Tu la pace, insegnaci Tu la pace, guidaci Tu verso la pace. Apri i nostri occhi e i nostri cuori e donaci il coraggio di dire: “mai più la guerra!”; “con la guerra tutto è distrutto!”. Infondi in noi il coraggio di compiere gesti concreti per costruire la pace. Signore, Dio di Abramo e dei Profeti, Dio Amore che ci hai creati e ci chiami a vivere da fratelli, donaci la forza per essere ogni giorno artigiani della pace; donaci la capacità di guardare con benevolenza tutti i fratelli che incontriamo sul nostro cammino. Rendici disponibili ad ascoltare il grido dei nostri cittadini che ci chiedono di trasformare le nostre armi in strumenti di pace, le nostre paure in fiducia e le nostre tensioni in perdono. Tieni accesa in noi la fiamma della speranza per compiere con paziente perseveranza scelte di dialogo e di riconciliazione, perché vinca finalmente la pace. E che dal cuore di ogni uomo siano bandite queste parole: divisione, odio, guerra! Signore, disarma la lingua e le mani, rinnova i cuori e le menti, perché la parola che ci fa incontrare sia sempre “fratello”, e lo stile della nostra vita diventi: shalom, pace, salam! Amen.
Testo in lingua inglese
Distinguished Presidents,
I greet you with immense joy and I wish to offer you, and the eminent delegations accompanying you, the same warm welcome which you gave to me during my recent pilgrimage to the Holy Land.
I am profoundly grateful to you for accepting my invitation to come here and to join in imploring from God the gift of peace. It is my hope that this meeting will mark the beginning of a new journey where we seek the things that unite, so as to overcome the things that divide. I also thank Your Holiness, my venerable Brother Bartholomaios, for joining me in welcoming these illustrious guests. Your presence here is a great gift, a much-appreciated sign of support, and a testimony to the pilgrimage which we Christians are making towards full unity. Your presence, dear Presidents, is a great sign of brotherhood which you offer as children of Abraham. It is also a concrete expression of trust in God, the Lord of history, who today looks upon all of us as brothers and who desires to guide us in his ways.
This meeting of prayer for peace in the Holy Land, in the Middle East and in the entire world is accompanied by the prayers of countless people of different cultures, nations, languages and religions: they have prayed for this meeting and even now they are united with us in the same supplication. It is a meeting which responds to the fervent desire of all who long for peace and dream of a world in which men and women can live as brothers and sisters and no longer as adversaries and enemies.
Dear Presidents, our world is a legacy bequeathed to us from past generations, but it is also on loan to us from our children: our children who are weary, worn out by conflicts and yearning for the dawn of peace, our children who plead with us to tear down the walls of enmity and to set out on the path of dialogue and peace, so that love and friendship will prevail. Many, all too many, of those children have been innocent victims of war and violence, saplings cut down at the height of their promise. It is our duty to ensure that their sacrifice is not in vain. The memory of these children instils in us the courage of peace, the strength to persevere undaunted in dialogue, the patience to weave, day by day, an ever more robust fabric of respectful and peaceful coexistence, for the glory of God and the good of all. Peacemaking calls for courage, much more so than warfare. It calls for the courage to say yes to encounter and no to conflict: yes to dialogue and no to violence; yes to negotiations and no to hostilities; yes to respect for agreements and no to acts of provocation; yes to sincerity and no to duplicity. All of this takes courage, it takes strength and tenacity.
History teaches that our strength alone does not suffice. More than once we have been on the verge of peace, but the evil one, employing a variety of means, has succeeded in blocking it. That is why we are here, because we know and we believe that we need the help of God. We do not renounce our responsibilities, but we do call upon God in an act of supreme responsibility before our consciences and before our peoples. We have heard a summons, and we must respond. It is the summons to break the spiral of hatred and violence, and to break it by one word alone: the word “brother”. But to be able to utter this word we have to lift our eyes to heaven and acknowledge one another as children of one Father.
To him, the Father, in the Spirit of Jesus Christ, I now turn, begging the intercession of the Virgin Mary, a daughter of the Holy Land and our Mother.
Lord God of peace, hear our prayer!
We have tried so many times and over so many years to resolve our conflicts by our own powers and by the force of our arms. How many moments of hostility and darkness have we experienced; how much blood has been shed; how many lives have been shattered; how many hopes have been buried… But our efforts have been in vain.
Now, Lord, come to our aid! Grant us peace, teach us peace; guide our steps in the way of peace. Open our eyes and our hearts, and give us the courage to say: “Never again war!”; “With war everything is lost”. Instil in our hearts the courage to take concrete steps to achieve peace.
Lord, God of Abraham, God of the Prophets, God of Love, you created us and you call us to live as brothers and sisters. Give us the strength daily to be instruments of peace; enable us to see everyone who crosses our path as our brother or sister. Make us sensitive to the plea of our citizens who entreat us to turn our weapons of war into implements of peace, our trepidation into confident trust, and our quarreling into forgiveness.
Keep alive within us the flame of hope, so that with patience and perseverance we may opt for dialogue and reconciliation. In this way may peace triumph at last, and may the words “division”, “hatred” and “war” be banished from the heart of every man and woman. Lord, defuse the violence of our tongues and our hands. Renew our hearts and minds, so that the word which always brings us together will be “brother”, and our way of life will always be that of: Shalom, Peace, Salaam! Amen.
Testo in lingua francese
Messieurs les Présidents,
Avec grande joie, je vous salue et je désire vous offrir à vous et aux distinguées délégations qui vous accompagnent, le même accueil chaleureux que vous m’avez réservé lors du pèlerinage que je viens d’effectuer en Terre Sainte.
Je vous remercie du fond du coeur pour avoir accepté mon invitation à venir ici afin d’invoquer ensemble de Dieu le don de la paix. J’espère que cette rencontre sera le début d’un nouveau chemin à la recherche de ce qui unit, pour dépasser ce qui divise. Et je remercie Votre Sainteté, vénéré Frère Bartholomée, d’être ici avec moi pour accueillir ces hôtes illustres. Votre participation est un grand don, un soutien précieux ; elle est le témoignage du chemin que, comme chrétiens, nous parcourons vers la pleine unité. Votre présence, Messieurs les Présidents, est un grand signe de fraternité, que vous accomplissez en tant que fils d’Abraham, et une expression concrète de confiance en Dieu, Seigneur de l’histoire, qui nous regarde aujourd’hui comme frères l’un de l’autre et désire nous conduire sur ses voies.
Cette rencontre d’invocation de la paix en Terre Sainte, au Moyen Orient et dans le monde entier, est accompagnée par la prière de très nombreuses personnes, appartenant à diverses cultures, patries, langues et religions : des personnes qui ont prié pour cette rencontre et qui, maintenant, sont unies à nous dans la même invocation. C’est une rencontre qui répond à l’ardent désir de tous ceux qui aspirent à la paix et rêvent d’un monde où les hommes et les femmes puissent vivre en frères et non comme des adversaires ou des ennemis.
Messieurs les Présidents, le monde est un héritage que nous avons reçu de nos ancêtres, mais c’est aussi un prêt de nos enfants : des fils qui sont fatigués et épuisés par les conflits et désireux de parvenir à l’aube de la paix ; des fils qui nous demandent d’abattre les murs de l’inimitié et de parcourir la route du dialogue et de la paix afin que l’amour et l’amitié triomphent. Beaucoup, trop de ces fils sont tombés, victimes innocentes de la guerre et de la violence, plantes arrachées en pleine vigueur. C’est notre devoir de faire en sorte que leur sacrifice ne soit pas vain. Que leur mémoire infuse en nous le courage de la paix, la force de persévérer dans le dialogue à tout prix, la patience de tisser jour après jour la trame toujours plus solide d’une cohabitation respectueuse et pacifique, pour la gloire de Dieu et le bien de tous.
Pour faire la paix, il faut du courage, bien plus que pour faire la guerre. Il faut du courage pour dire oui à la rencontre et non à l’affrontement ; oui au dialogue et non à la violence ; oui à la négociation et non aux hostilités ; oui au respect des accords et non aux provocations ; oui à la sincérité et non à la duplicité. Pour tout cela, il faut du courage, une grande force d’âme. L’histoire nous enseigne que nos seules forces ne suffisent pas. Plus d’une fois, nous avons été proches de la paix, mais le malin, par divers moyens, a réussi à l’empêcher. C’est pourquoi nous sommes ici, parce que nous savons et nous croyons que nous avons besoin de l’aide de Dieu. Nous ne renonçons pas à nos responsabilités, mais nous invoquons Dieu comme un acte de suprême responsabilité, face à nos consciences et face à nos peuples. Nous avons entendu un appel, et nous devons répondre : l’appel à rompre la spirale de la haine et de la violence, à la rompre avec une seule parole : « frère ». Mais pour prononcer cette parole, nous devons tous lever le regard vers le Ciel, et nous reconnaître enfants d’un unique Père.
C’est à Lui que je m’adresse, dans l’Esprit de Jésus-Christ, demandant l’intercession de la Vierge Marie, fille de la Terre Sainte et notre Mère :
Seigneur Dieu de paix, écoute notre supplication !
Nous avons essayé tant de fois et durant tant d’années de résoudre nos conflits avec nos forces et aussi avec nos armes ; tant de moments d’hostilité et d’obscurité ; tant de sang versé ; tant de vies brisées, tant d’espérances ensevelies… Mais nos efforts ont été vains. A présent, Seigneur, aide-nous Toi ! Donne-nous Toi la paix, enseigne-nous Toi la paix, guide-nous Toi vers la paix. Ouvre nos yeux et nos coeurs et donne-nous le courage de dire : ‘‘plus jamais la guerre’’ ; ‘‘avec la guerre tout est détruit !’’. Infuse en nous le courage d’accomplir des gestes concrets pour construire la paix. Seigneur, Dieu d’Abraham et des Prophètes, Dieu Amour qui nous a créés et nous appelle à vivre en frères, donne-nous la force d’être chaque jour des artisans de paix ; donne-nous la capacité de regarder avec bienveillance tous les frères que nous rencontrons sur notre chemin. Rends-nous disponibles à écouter le cri de nos concitoyens qui nous demandent de transformer nos armes en instruments de paix, nos peurs en confiance et nos tensions en pardon. Maintiens allumée en nous la flamme de l’espérance pour accomplir avec une patiente persévérance des choix de dialogue et de réconciliation, afin que vainque finalement la paix. Et que du coeur de chaque homme soient bannis ces mots : division, haine, guerre ! Seigneur, désarme la langue et les mains, renouvelle les coeurs et les esprits, pour que la parole qui nous fait nous rencontrer soit toujours « frère », et que le style de notre vie devienne : shalom, paix, salam ! Amen.
Testo in lingua spagnola
Señores Presidentes
Los saludo con gran alegría, y deseo ofrecerles, a ustedes y a las distinguidas Delegaciones que les acompañan, la misma bienvenida calurosa que me han deparado en mi reciente peregrinación a Tierra Santa.
Gracias desde el fondo de mi corazón por haber aceptado mi invitación a venir aquí para implorar de Dios, juntos, el don de la paz. Espero que este encuentro sea el comienzo de un camino nuevo en busca de lo que une, para superar lo que divide. Y gracias a Vuestra Santidad, venerado hermano Bartolomé, por estar aquí conmigo para recibir a estos ilustres huéspedes. Su participación es un gran don, un valioso apoyo, y es testimonio de la senda que, como cristianos, estamos siguiendo hacia la plena unidad. Su presencia, Señores Presidentes, es un gran signo de fraternidad, que hacen como hijos de Abraham, y expresión concreta de confianza en Dios, Señor de la historia, que hoy nos mira como hermanos uno de otro, y desea conducirnos por sus vías.
Este encuentro nuestro para invocar la paz en Tierra Santa, en Medio Oriente y en todo el mundo, está acompañado por la oración de tantas personas, de diferentes culturas, naciones, lenguas y religiones: personas que han rezado por este encuentro y que ahora están unidos a nosotros en la misma invocación. Es un encuentro que responde al deseo ardiente de cuantos anhelan la paz, y sueñan con un mundo donde hombres y mujeres puedan vivir como hermanos y no como adversarios o enemigos.
Señores Presidentes, el mundo es un legado que hemos recibido de nuestros antepasados, pero también un préstamo de nuestros hijos: hijos que están cansados y agotados por los conflictos y con ganas de llegar a los albores de la paz; hijos que nos piden derribar los muros de la enemistad y tomar el camino del diálogo y de la paz, para que triunfen el amor y la amistad. Muchos, demasiados de estos hijos han caído víctimas inocentes de la guerra y de la violencia, plantas arrancadas en plena floración. Es deber nuestro lograr que su sacrificio no sea en vano. Que su memoria nos infunda el valor de la paz, la fuerza de perseverar en el diálogo a toda costa, la paciencia para tejer día tras día el entramado cada vez más robusto de una convivencia respetuosa y pacífica, para gloria de Dios y el bien de todos.
Para conseguir la paz, se necesita valor, mucho más que para hacer la guerra. Se necesita valor para decir sí al encuentro y no al enfrentamiento; sí al diálogo y no a la violencia; sí a la negociación y no a la hostilidad; sí al respeto de los pactos y no a las provocaciones; sí a la sinceridad y no a la doblez. Para todo esto se necesita valor, una gran fuerza de ánimo. La historia nos enseña que nuestras fuerzas por sí solas no son suficientes. Más de una vez hemos estado cerca de la paz, pero el maligno, por diversos medios, ha conseguido impedirla. Por eso estamos aquí, porque sabemos y creemos que necesitamos la ayuda de Dios. No renunciamos a nuestras responsabilidades, pero invocamos a Dios como un acto de suprema responsabilidad, de cara a nuestras conciencias y de frente a nuestros pueblos. Hemos escuchado una llamada, y debemos responder: la llamada a romper la espiral del odio y la violencia; a doblegarla con una sola palabra: «hermano». Pero para decir esta palabra, todos debemos levantar la mirada al cielo, y reconocernos hijos de un mismo Padre.
A él me dirijo yo, en el Espíritu de Jesucristo, pidiendo la intercesión de la Virgen María, hija de Tierra Santa y Madre nuestra.
Señor, Dios de paz, escucha nuestra súplica.
Hemos intentado muchas veces y durante muchos años resolver nuestros conflictos con nuestras fuerzas, y también con nuestras armas; tantos momentos de hostilidad y de oscuridad; tanta sangre derramada; tantas vidas destrozadas; tantas esperanzas abatidas... Pero nuestros esfuerzos han sido en vano. Ahora, Señor, ayúdanos tú. Danos tú la paz, enséñanos tú la paz, guíanos tú hacia la paz. Abre nuestros ojos y nuestros corazones, y danos la valentía para decir: «¡Nunca más la guerra»; «con la guerra, todo queda destruido». Infúndenos el valor de llevar a cabo gestos concretos para construir la paz. Señor, Dios de Abraham y los Profetas, Dios amor que nos has creado y nos llamas a vivir como hermanos, danos la fuerza para ser cada día artesanos de la paz; danos la capacidad de mirar con benevolencia a todos los hermanos que encontramos en nuestro camino. Haznos disponibles para escuchar el clamor de nuestros ciudadanos que nos piden transformar nuestras armas en instrumentos de paz, nuestros temores en confianza y nuestras tensiones en perdón. Mantén encendida en nosotros la llama de la esperanza para tomar con paciente perseverancia opciones de diálogo y reconciliación, para que finalmente triunfe la paz. Y que sean desterradas del corazón de todo hombre estas palabras: división, odio, guerra. Señor, desarma la lengua y las manos, renueva los corazones y las mentes, para que la palabra que nos lleva al encuentro sea siempre «hermano», y el estilo de nuestra vida se convierta en shalom, paz, salam. Amén.
Testo in lingua portoghese
Senhores Presidentes,
Com grande alegria vos saúdo e desejo oferecer, a vós e às ilustres Delegações que vos acompanham, a mesma recepção calorosa que me reservastes na minha peregrinação há pouco concluída à Terra Santa.
Agradeço-vos do fundo do coração por terdes aceite o meu convite para vir aqui a fim de, juntos, implorarmos de Deus o dom da paz. Espero que este encontro seja o início de um caminho novo à procura do que une para superar aquilo que divide.
E agradeço a Vossa Santidade, venerado Irmão Bartolomeu, por estar aqui comigo a acolher estes hóspedes ilustres. A sua participação é um grande dom, um apoio precioso, e é testemunho do caminho que estamos a fazer, como cristãos, rumo à plena unidade.
A vossa presença, Senhores Presidentes, é um grande sinal de fraternidade, que realizais como filhos de Abraão, e expressão concreta de confiança em Deus, Senhor da história, que hoje nos contempla como irmãos um do outro e deseja conduzir-nos pelos seus caminhos.
Este nosso encontro de imploração da paz para a Terra Santa, o Médio Oriente e o mundo inteiro é acompanhado pela oração de muitíssimas pessoas, pertencentes a diferentes culturas, pátrias, línguas e religiões: pessoas que rezaram por este encontro e agora estão unidas connosco na mesma imploração. É um encontro que responde ao ardente desejo de quantos anelam pela paz e sonham um mundo onde os homens e as mulheres possam viver como irmãos e não como adversários ou como inimigos.
Senhores Presidentes, o mundo é uma herança que recebemos dos nossos antepassados , mas é também um empréstimo dos nossos filhos: filhos que estão cansados e desfalecidos pelos conflitos e desejosos de alcançar a aurora da paz; filhos que nos pedem para derrubar os muros da inimizade e percorrer a estrada do diálogo e da paz a fim de que triunfem o amor e a amizade. Muitos, demasiados destes filhos caíram vítimas inocentes da guerra e da violência, plantas arrancadas em pleno vigor. É nosso dever fazer com que o seu sacrifício não seja em vão. A sua memória infunda em nós a coragem da paz, a força de perseverar no diálogo a todo o custo, a paciência de tecer dia após dia a trama cada vez mais robusta de uma convivência respeitosa e pacífica, para a glória de Deus e o bem de todos.
Para fazer a paz é preciso coragem, muita mais do que para fazer a guerra. É preciso coragem para dizer sim ao encontro e não à briga; sim ao diálogo e não à violência; sim às negociações e não às hostilidades; sim ao respeito dos pactos e não às provocações; sim à sinceridade e não à duplicidade. Para tudo isto, é preciso coragem, grande força de ânimo. A história ensina-nos que as nossas meras forças não bastam. Já mais de uma vez estivemos perto da paz, mas o maligno, com diversos meios, conseguiu impedi-la. Por isso estamos aqui, porque sabemos e acreditamos que necessitamos da ajuda de Deus. Não renunciamos às nossas responsabilidades, mas invocamos a Deus como acto de suprema responsabilidade perante as nossas consciências e diante dos nossos povos. Ouvimos uma chamada e devemos responder: a chamada a romper a espiral do ódio e da violência, a rompê-la com uma única palavra: «irmão». Mas, para dizer esta palavra, devemos todos levantar os olhos ao Céu e reconhecer-nos filhos de um único Pai.
A Ele, no Espírito de Jesus Cristo, me dirijo, pedindo a intercessão da Virgem Maria, filha da Terra Santa e Mãe nossa:
Senhor Deus de Paz, escutai a nossa súplica!
Tentámos tantas vezes e durante tantos anos resolver os nossos conflitos com as nossas forças e também com as nossas armas; tantos momentos de hostilidade e escuridão; tanto sangue derramado; tantas vidas despedaçadas; tantas esperanças sepultadas... Mas os nossos esforços foram em vão. Agora, Senhor, ajudai-nos Vós! Dai-nos Vós a paz, ensinai-nos Vós a paz, guiainos Vós para a paz. Abri os nossos olhos e os nossos corações e dai-nos a coragem de dizer: «nunca mais a guerra»; «com a guerra, tudo fica destruído»! Infundi em nós a coragem de realizar gestos concretos para construir a paz. Senhor, Deus de Abraão e dos Profetas, Deus Amor que nos criastes e chamais a viver como irmãos, dai-nos a força para sermos cada dia artesãos da paz; dai-nos a capacidade de olhar com benevolência todos os irmãos que encontramos no nosso caminho. Tornai-nos disponíveis para ouvir o grito dos nossos cidadãos que nos pedem para transformar as nossas armas em instrumentos de paz, os nossos medos em confiança e as nossas tensões em perdão. Mantende acesa em nós a chama da esperança para efectuar, com paciente perseverança, opções de diálogo e reconciliação, para que vença finalmente a paz. E que do coração de todo o homem sejam banidas estas palavras: divisão, ódio, guerra! Senhor, desarmai a língua e as mãos, renovai os corações e as mentes, para que a palavra que nos faz encontrar seja sempre «irmão», e o estilo da nossa vida se torne: shalom, paz, salam! Amen.

*

Invocazione per la pace. Allocuzione di Papa Francesco in ebraico

רבותיי הנשיאים,
בשמחה גדולה אני מקבל את פניכם ואת פני חברי המשלחות המכובדות המלוות אתכם וחפץ לקבלכם באותו
סבר פנים בו קיבלתם אותי במהלך עלייתי לרגל לארץ הקודש אשר תמה לפני ימים ספורים.
אני מודה לכם ממעמקי ליבי על שקיבלתם את הזמנתי לבוא לכאן ולהתחנן יחדיו לאלוהים למתנת השלום.
כולי תקווה שפגישה זו היא תחילתה של דרך חדשה בחיפוש אחר מה שמאחד, על מנת להתגבר על מה
שמפריד.
אני מודה להוד קדושתו, אחי המכובד ברתולומאוס, אשר נמצא כאן לצדי על מנת לקבל את פני אורחים
מכובדים אלה. השתתפותך היא מתנה יקרה, עזרה גדולה ועדות לדרך בה אנו, הנוצרים, הולכים לקראת
אחדות מלאה.
נוכחותכם, רבותיי הנשיאים, היא אות גדול לאחווה, שאותה משיגים ילדיו של אברהם, וביטוי ממשי לאימון
באלוהים, אדון ההיסטוריה, המביט בנו היום כבאחים זה לזה ורוצה להנחותינו בדרכיו.
פגישתנו למען בקשת השלום בארץ הקודש, במזרח התיכון ובעולם כולו, מלווה בתפילותיהם של אנשים כה
רבים, מתרבויות, מולדות, לשונות ודתות שונות, אנשים שהתפללו בעבור פגישה זו ועתה מאוחדים עמנו
באותה הבקשה. זוהי פגישה העונה על רצונם של כל העורגים לשלום וחולמים על עולם בו גברים ונשים
יוכלו לחיות כאחים ולא כיריבים ואויבים.
רבותיי הנשיאים, העולם הוא ירושה שקיבלנו מאבותינו, אך בה בעת הוא הלוואה מילדנו: ילדים שעייפים
ומותשים מעימותים וכמהים להגיע אל שחר השלום; ילדים המבקשים מאתנו לשבור את חומות האיבה וללכת
בדרך הדיאלוג בעבור ניצחונן של האהבה והידידות.
כמו כן, רבים מדי מאותם ילדים נהיו לקורבנות חפים מפשע במלחמה ובאלימות, פרחים שנקטפו בשיא
פריחתם. זוהי חובתנו להבטיח שקורבנם לא היה לשווא. זיכרונם נוטע בנו את האומץ לשלום, את הכוח
להתמיד בדיאלוג בכל מחיר, את הסובלנות לשרטט, יום ביומו, את תולדותיו של דו -קיום בכוד ובשלום,
לתפארת האלוהים ולטובת הכלל.
כדי לעשות שלום דרוש אומץ רב הרבה יותר מזה הדרוש לעשיית מלחמה. דרוש אומץ לומר כן למפגש ולא
לעימות; כן לדיאלוג ולא לאלימות; כן למשא ומתן ולא לעויינות; כן לכיבוד ההסכמים ולא לפרובוקציות; כן
לכנות ולא לצביעות. לכל אלה דרושים אומץ לב ותעצומות נפש רבות.
ההיסטוריה מלמדת אותנו שאין די במאמצינו. יותר מפעם, היינו קרובים לשלום, אך עושה הרע (השטן)
הצליח למנוע אותו בדרכים שונות. לכן אנחנו כאן, מכיוון שאנחנו יודעים ומאמינים שאנו זקוקים לעזרתו של
האלוהים. אנחנו לו זונחים את מחויבותנו, אלא קוראים לאלוהים מתוך מחויבות עליונה כלפי המצפון שלנו
וכלפי עמינו. אנחנו שמענו קריאה ועלינו לענות: הקריאה לשבור את מעגל השנאה והאלימות, לשבור אותה
במילה אחת: "אח". אך כדי לומר מילה זו, עלינו להרים את עינינו למרומים, להכיר אחד בשני כבנים לאב
אחד.
לו, ברוחו של ישוע המשיח, אני קורא, ומבקש את תפילתה של מרים הבתולה, בת ארץ הקודש ואמנו.
ה' אלוהי השלום, שמע תפילתנו!
במשך שנים ארוכות ניסינו פעמים כה רבות לפתור את הסכסוכים שלנו באמצעות כוחותינו ואף בכלי הנשק
שלנו; זמנים רבים של עויינות ואפלה; שפיכות דמים כה רבה; חיים כה רבים אשר התנפצו; תקוות כה רבות
אשר נקברו ... אך לשווא. עתה ה', עזור לנו אתה! אתה הענק לנו שלום, אתה למדנו שלום, אתה תנהיגנו אל
השלום. פתח את עינינו ולבבינו לתת לנו את האומץ לומר: "די למלחמה!", "המלחמה הורסת הכול!" חזק
בקרבנו את האומץ לקיים מעשים ממשיים להשכנת שלום. ה', אלוהי אברהם והנביאים, אלוהי האהבה אשר
ברא אותנו וקרא לנו לחיות כאחים וכאחיות, הענק לנו את הכוח להיות רודפי שלום בכל יום תמיד; הענק לנו
את היכולת להביט בחיבה אל כל אחד מאחינו, אותם אנו פוגשים בדרכינו. עשינו מסוגלים להקשיב לבכיים
של אזרחינו, המבקשים להפוך את כלי הנשק שלנו לכלי שלום, את פחדנו לאמון ואת המתחים שלנו למחילה.
הבער בליבנו את אש התקווה לנקוט בהתמדה ובסבלנות בצעדים לקראת דיאלוג ופיוס, כדי שלבסוף השלום
ינצח. ושמלב כל אדם תגורשנה המילים הללו: מחלוקת, שנאה, מלחמה! ה', פרוק את לשוננו וידינו מנשקן.
חדש את לבבינו ושכלנו, מי ייתן והמילה המובילה אותנו למפגש זה בזה תהיה "אח" ואורח חיינו יהיה: שלום
(בעברית), פאצ'ה (שלום באיטלקית), סאלאם (בערבית)! אמן.

*

Invocazione per la pace. Allocuzione di Papa Francesco in arabo 
 
"ما أجمل وما أحلى أن يجتمع الإخوة مع اً"
(1 ، (مز 133
السيدان الرئيسان،
أحييكم بفرح كبير وأود أن أقدم لكما وللوفدين الكريمين اللذين
يرافقانكم ذات الاستقبال الحار الذي خصّ يتماني به خلال حجي الذي
أتممته للتو إلى الأرض المقدسة.
أشكركما من صميم القلب على قبولكما دعوتي للمجيء ھنا كي
نبتھل معً ا من لله عطية السلام. وآمل أن يمثّل ھذا اللقاء مسيرة بحث
عمّا يوحّد، بغية تخطّي ما يفرّق.
وأشكر قداستكم، أيھا الأخ الموقّر برتلماوس، لحضوركم ھنا
معي لاستقبال ھذين الضيفين الكريمين. إن مشاركتكم ھي ھبة كبيرة،
ودعم ثمين، وشھادة للمسيرة التي نقوم بھا كمسيحيين نحو الوحدة
التامة.

يشكل حضوركما، أيھا السيدان الرئيسان، علامة كبير
للأخوّة، ولتلك الإخوة التي تسعيان لتحقيقھا كأبناء لإبراھيم، وكتعبير
، رب التاريخ، والذي ينظر إلينا اليوم كأخوة �� ملموس عن الثقة با
بعضنا لبعض، ويرغب في إرشادنا للسير على دروبه.
ترافق لقائنا ھذا لابتھال السلام في الأرض المقدسة والشرق
الأوسط والعالم بأسره، صلاة العديد من الأشخاص المنتمين إلى
ثقافات وأوطان ولغات وديانات مختلفة: أشخاص صلّوا من أجل ھذا
اللقاء وھا ھم الآن متحدون معنا من أجل ابتھال السلام. إنه لقاء
يستجيب للرغبة المتّقدة لدى مَ نْ يتوقون إلى السلام، ويحلمون بعالم
يعيش فيه الرجال والنساء كأخوة لا كخصوم أو أعداء.
أيھا السيدان الرئيسان، إن العالم ھو إرث نلناه من آبائنا، لكنه
أيضا قرض من أبنائنا: أبناء تعبوا وأُرھقوا بسبب الصراعات
ويرغبون ببلوغ فجر السلام؛ أبناء يطلبون منا أن نھدم جدران
العداوة وأن نسير في درب الحوار والسلام كي تنتصر المحبة
والصداقة.
كثيرون للغاية ھم الأبناء الذين سقطوا كضحايا بريئة للحرب
والعنف، إنھم كزرع سُلخ في أوج نموه. من واجبنا أن نعمل كي لا
تذھب تضحيتھم سدى. إن ذكراھم تبث في داخلنا شجاعة السلام،
وقوة المثابرة في الحوار مھما كان الثمن والصبر اللازم لننسج يوما
بعد يوم شبكة قوية من التعايش السلمي والمتّصف بالاحترام، من
أجل مجد لله وخير الجميع.
صنع السلام يتطلب شجاعة تفوق بكثير شجاعة خوض
الحروب. نحتاج إلى الشجاعة لنقول نعم للقاء ولا للصدام؛ نعم
للحوار ولا للعنف؛ نعم للتفاوض ولا للعداوة؛ نعم لاحترام المعاھدات
ولا للاستفزازات؛ نعم للصدق ولا للازدواجية. ھذا كله يتطلب
شجاعة ومواظبة كبيرة.
يعلّمنا التاريخ أن قوانا وحدھا ليست كافية. لقد اقتربنا من
السلام أكثر من مرة، لكن الشر نجح في الحيلولة دون ذلك بوسائل
مختلفة. لذا نحن ھنا، لأننا نعرف ونؤمن بأننا نحتاج إلى عون لله.
إننا لا نتخلى عن مسؤولياتنا، بل نتضرع إلى لله كضرب من
المسؤولية السامية أمام ضمائرنا، وأمام شعبينا. لقد سمعنا نداءً ،
وينبغي أن نستجيب له: نداء من أجل كسر حلقة الحقد والعنف،
كسرھا بكلمة واحدة، ألا وھي: "أخ". لكن كي نقول ھذه الكلمة لا بد
أن نرفع كلنا أنظارنا نحو السماء، ونعي أننا أبناء لآب واحد.
أتوجهُ إليه، بروح يسوع المسيح، طالبا شفاعة العذراء مريم،
ابنة الأرض المقدسة وأمنا.
إيھا الرب، إله السلام، اسمع تضرعاتنا!
لقد حاولنا مرات كثيرة، ولسنوات كثيرة أن نحل صراعاتنا
بواسطة جھودنا، وحتى من خلال أسلحتنا؛ لحظات كثيرة من العداوة
والظلام؛ دماء كثيرة سُفكت؛ أرواح كثيرة ھُدرت؛ آمال كثيرة دُفنت
... لكن جھودنا كانت بلا جدوى. الآن ساعدنا أنت يا رب! ھبنا أنت
السلام، علّمنا أنت السلام، قدنا أنت نحو السلام. افتح عيوننا وقلوبنا
وھبنا شجاعة القول "لا للحرب مطلقا!"؛ "بالحرب يُدمّر كل شيء!".
ابعث في داخلنا شجاعة القيام بأعمال ملموسة من أجل بناء السلام.
أيھا الرب، إله إبراھيم والأنبياء، يا إله المحبة الذي خلقتنا وتدعونا
للعيش كأخوة، أعطنا القوة لنكون كل يوم صانعي السلام؛ أعطنا
القدرة على النظر بإحسان إلى كل الأخوة الذين نلتقي بھم على دربنا.
اجعلنا مستعدين للإصغاء إلى صرخة مواطنينا الذين يطلبون منا أن
نحوّل أسلحتنا إلى أدوات سلام ومخاوفنا إلى ثقة وتوتراتنا إلى
غفران. ابقِ شعلة الرجاء م تقدة بداخلنا كي نتخذ بمثابرة صبورة
خيارات الحوار والمصالحة، لينتصر السلام أخيرا. ولتمحى من قلب
كل إنسان ھذه الكلمات: انقسام، حقد، حرب! يا رب جرّد اللسان
واليدين من السلاح، جدد القلوب والعقول، كي تكون الكلمة التي
تجعلنا نلتقي كلمة "أخ"، ويصبح نمط حياتنا: شالوم، باشيه، سلام!
آمين.