giovedì 24 aprile 2014

Tempo di testimoni

DSC_0331È il tempo dei testimoni. Il convegno per la Vita
di Renzo Puccetti

Anche quest’anno, come ogni anno, la Marcia per la Vita sarà preceduta dal convegno di un’intera giornata che si terrà al Pontificio Ateneo Regina Apostolorum, sede dell’unica facoltà di bioetica esistente in tutto il mondo, dove cioè da tutto il mondo si viene per studiare la bioetica ed apprendere la bioetica personalista fondata sulla dignità ontologica dell’essere umano, quella bioetica di cui il cardinale Elio Sgreccia è stato uno dei massimi esponenti.
La data del convegno di quest’anno è sabato 3 maggio e come nelle edizioni precedenti anche in questa occasione ho avuto il piacere di svolgere un ruolo nell’organizzazione. La giornata si articolerà in una sessione medica ed una giuridica la mattina a cui nel pomeriggio seguirà la sessione per i giovani e la conferenza plenaria.
Come nelle precedenti edizioni anche quest’anno al Regina Apostolorum avremo l’arricchimento di esperienze straniere; nel 2012 ascoltammo Irene Van Der Wende e la sua storia di conversione totale alla causa pro-life dopo l’aborto conseguito ad una violenza sessuale, l’anno scorso fu la volta di Jeanne Monahan, presidente della March for Life di Washington, e Lila Rose di Live Action, quest’anno avremo il dottor Xavier Dor, condannato dalla laicité giustizialista francese per il reato di “intralcio all’aborto” avendo donato un paio di scarpine da neonato a una mamma che voleva abortire. Ci sarà poi il professor Miguel Ayuso, presidente della Unione Internazionale dei Giuristi Cattolici. Citare alcuni nomi del convegno pre-marcia del Regina Apostolorum non solo costringerebbe ad ometterne ingiustamente molti, ma rischierebbe di assimilare un importante evento scientifico ad una passerella canora. Per questo nel presentare i relatori mi limito a rimandare al programma. Molto più importante è invece presentare i contenuti.
Nella sessione medica sarà esaminata una questione di estrema attualità quale l’abortività che si cela dietro l’impiego di molti strumenti dispensati come contraccettivi, analizzando gli aspetti scientifici dei vari presidi e le implicazioni etiche del loro uso nelle varie circostanze. Seguendo il metodo triangolare ideato dal cardinale Sgreccia, il ragionamento bioetico non può non partire dal dato scientifico che deve essere presentato con gli strumenti della scienza nel modo più rigoroso possibile; Deus mendacio non eget (Dio non ha bisogno della menzogna). Ricordo ancora un magnifico congresso al Regina Apostolorum organizzato dal consorzio STOQ (Scienza Tecnologia e Questione Ontologica) formato dal Pontificio Consiglio per la Cultura e ben tre atenei pontifici.
Uno dei relatori fu Scott Gilbert, autore di uno dei testi più studiati al mondo di embriologia, sostenitore di una filosofia funzionalista negatrice dello statuto personale del concepito; fu anche grazie alle sue posizioni religiose e filosofiche, agli antipodi rispetto alla prospettiva cattolica, che il suo intervento fu di una potenza persuasiva straordinaria nel mostrare come le evidenze scientifiche attestino che l’embrione sin dal momento della fecondazione è un essere umano ed è più dei suoi geni. Mi lasciò le diapositive che proiettò in quell’occasione, alcune di esse fanno parte del bagaglio di strumenti didattici che uso per spiegare l’umanità del concepito. Come in quel caso anche per il convegno che precede la marcia è stata la competenza nei rispettivi ambiti il criterio seguito.
Nella sessione giuridica ampio spazio sarà dedicato alle due questioni che per urgenza richiedono massimo impegno: l’obiezione di coscienza, messa oggi dal relativismo etico sul banco degli imputati, come ha ricordato il cardinale Bagnasco, e il diritto alla libertà di espressione e di educazione dei propri figli. Si devono infatti studiare le strategie e le azioni del nemico per poterlo contrastare con qualcosa che vada oltre la semplice opposizione ideale. La tavola rotonda per i giovani sarà dedicata alla vita nascente, all'affettività autentica e all’attacco forsennato al dato naturale che vede, per lo sviluppo integrale dell’essere umano, la necessaria presenza di quella prosecuzione dell’utero materno che è la famiglia: un uomo, una donna che si promettono amore esclusivo e fecondo per tutta la vita. La sessione plenaria del pomeriggio sarà ampiamente dedicata al racconto delle esperienze di persone che nella difesa della vita, in vari ambiti, si sono spese con tutte le loro forze. Se, come diceva l’ormai prossimo San Giovanni Paolo II, ripreso da Benedetto XVI e ora da Papa Francesco, oggi è il tempo dei testimoni, nel pomeriggio ascolteremo intense testimonianze pro-life che ci faranno battere il cuore ed udire una voce interiore: “se loro sì, perché io no?”.

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La Marcia per la Vita: una storia recente e già piena di successi


Il 4 maggio si avvicina e fervono i preparativi per lo svolgimento della Quarta Marcia Nazionale per la Vita, che per due giorni farà di Roma la capitale dei pro-life di tutto il mondo. La novità di quest’anno, infatti, è l’internazionalizzazione della Marcia. Le adesioni dall’estero sono numerosissime e il 3 maggio, oltre al tradizionale Convegno nazionale sui temi della bioetica presso il Pontificio Ateneo Regina Apostolorum, si terrà un importante convegno internazionale nella sala S. Pio X, vicino al Vaticano, al quale parteciperanno i responsabili delle principali realtà pro-life del mondo, soprattutto statunitensi, anche per un confronto sulle possibili strategie da adottare a difesa della vita. La Marcia per la Vita di Roma sta diventando così sempre più un punto di riferimento a livello internazionale. E pensare che si è partiti da zero, con un piccolo gruppo, poche sponsorizzazioni e ancor meno risorse.
Tutto è incominciato il 28 maggio 2011, a Desenzano sul Garda, su iniziativa dell’Associazione Famiglia Domani e del Movimento Europeo per la Difesa della Vita, che per scuotere l’assonnato e poco combattivo movimento pro-life italiano, organizzarono la Prima Marcia per la Vita, una sorta di puntata pilota, tenutasi in mezzo alla natura e conclusasi nella storica abbazia di Maguzzano. Il successo dell’iniziativa superò ogni più rosea aspettativa. In effetti, nonostante una preparazione piuttosto affrettata, a marciare furono oltre 600 persone. In quell’occasione, nel convegno che concluse la giornata, vennero premiati, tra gli altri, il compianto prof. Mario Palmaro, docente di bioetica e presidente del Comitato Verità e Vita e il dott. Antonio Oriente, ex ginecologo abortista poi convertito alla causa della vita.
Visto l’ottimo risultato della Marcia di Desenzano, gli organizzatori decisero che un evento del genere doveva per forza svolgersi a Roma. Fu così che il 13 maggio 2012 si è avuta la Seconda Marcia per la Vita, a Roma. Molte furono le adesioni di associazioni e di vescovi e cardinali e molti anche i politici che spontaneamente vollero prendervi parte. Significativa pure la presenza, ormai diventata abituale, di Gianna Emanuela Molla, figlia di santa Gianna Beretta Molla, e del dottor Xavier Dor, medico francese spesso nei guai con la giustizia per le sue proteste davanti alle cliniche abortiste. La Marcia ebbe anche il patrocinio del Comune e vide la partecipazione del card. Burke, che, oltre a guidare la veglia di preghiera la sera prima della Marcia, fece tutto il percorso, dall’inizio alla fine, ripetendo il tutto pure nella successiva edizione. Ancora una volta, il numero di chi marciò contro l’aborto e a difesa della vita, superò ogni previsione. Sotto la protezione della Madonna di Fatima, in 15mila sfilarono dal Colosseo a Castel Sant’Angelo. Tra i frutti della Marcia 2012 vanno annoverati la nascita del mensile Notizie ProVita, diretto da Toni Brandi, e i Giuristi per la Vita, guidati dall’avv. Gianfranco Amato. Inoltre, l’8 settembre 2012, venne costituito, con tanto di logo ufficiale, il Comitato Marcia per la Vita, che raccoglie membri provenienti da diverse sigle del mondo pro-life con lo scopo di promuovere e organizzare l’evento romano, una volta all’anno.
Il prezioso e instancabile lavoro del Comitato ha fatto sì che il 12 maggio 2013 Roma abbia visto più che raddoppiare il numero di partecipanti: hanno infatti marciato 40mila persone. Tra gli aderenti, numerosi rappresentanti stranieri, tra cui Jeanne Monahan, portavoce della March for Life di Washington e Lila Rose, presidente di Live Action, associazione tra le più agguerrite contro la Planned Parenthood. A coronamento dell’iniziativa, lo scorso anno si è poi avuto, in Piazza San Pietro, il caloroso saluto di Papa Francesco, che ha lodato l’iniziativa e ha invitato a tener desta l’attenzione sulla difesa della vita sin dal momento del concepimento.
Questa, in estrema sintesi la storia della Marcia per la Vita. Una storia che continua e che porterà sempre nuovi successi, sino al raggiungimento dell’obiettivo finale: l’abrogazione della criminale legge 194 e di ogni normativa che minaccia la vita. L’appuntamento è quindi per domenica 4 maggio, alle ore 8, in Piazza della Repubblica(di Federico Catani)