lunedì 31 marzo 2014

Il genio della donna che diceva di essere ignorante...



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Ildegarda: il genio di una donna che diceva di essere ignorante

Intervista a Cristina Borgogni, autrice e attrice dello spettacolo dedicato alla mistica tedesca, poetessa, medico e profetessa, in scena dall'1 al 20 aprile, al Teatro Due di Roma


Una specie di Leonardo da Vinci in gonnella, una poetessa medico, una mistica e una profetessa straordinaria sono i tratti con cui Cristina Borgogni, autrice, regista e interprete dello spettacolo Ildegarda la Sibilla del Reno, ci svela in anteprima il carattere dell'indomita protagonista che sarà in scena dal 1 al 20 aprile al Teatro Due nei pressi di piazza di Spagna a Roma. Dopo aver lavorato con i più grandi registi del teatro italiano - tra cui Vittorio Gassman -Cristina Borgogni ha deciso di dedicarsi anima e corpo a raccontare la vita di una donna eccezionale e poco conosciuta, quella di Ildegarda di Bingen.
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Per quale motivo una donna vissuta nel 1100 è arrivata fino ai nostri giorni? Perché se ne parla ancora oggi?
Borgogni: Se ne parla troppo poco... In Italia non è molto conosciuta se non per la musica - era una grandissima musicista che ha cambiato anche il tipo di musica della sua epoca- mentre in Germania, Svizzera, Stati Uniti c'è un vero e proprio culto per Ildegarda di Bingen, perché era una specie di Leonardo da Vinci in gonnella, oltre ad essere una mistica straordinaria - aveva delle visioni in stato di coscienza sulle quali ha scritto tre libri di altissimo livello teologico.
Perché era chiamata Sibilla renana?
Borgogni: Era chiamata 'sibilla' perché aveva il dono della profezia, ma era anche chiamata la 'tromba di Dio', colei che diceva le parole di Dio. Lei predisse a Federico Barbarossa che sarebbe divenuto imperatore, per questo lui le rimase grato per tutta la vita. Gente da tutta l'Europa andava a chiedere consiglio da lei. Era un personaggio famosissimo all'epoca. Per questo non era ben vista da tutti, e da una certa parte della Chiesa era considerata ai limiti dell'eresia, mentre tutti i papi l'hanno sempre amata. 
Cosa ci si rivela di Ildegarda attraverso lo spettacolo?
Borgogni: Ildegarda era stata portata in monastero a otto anni dai genitori nobili. Fin da piccola aveva delle visioni profetiche. Era una ragazzina molto delicata di salute e i genitori l'avevano portata in convento per metterla al riparo dagli eventi del mondo; se ne stette chiusa per trent'anni in una cella con la badessa che dall'altra parte della grata le parlava e le insegnava la musica... per noi è una storia impensabile. Eppure è vivendo in quel mondo che questa donna poté sviluppare una genialità e un rapporto con Dio tanto particolari: divenuta badessa a trentotto anni, età in cui una donna era già considerata vecchia, Ildegarda costruisce due monasteri, fa studiare le suore,  scrive tre libri di medicina offrendo rimedi naturali attraverso l'erboristeria, l'idroterapia, l'aromaterapia, la musicoterapia.
Ildegarda si inventa la parola viridità per suggerire il segreto per arrivare alla felicità... Cosa significa?
Borgogni: Oggi potremmo definirla come la forza vitale immessa in tutta la creazione dal soffio divino. E' l'energia che c'è dentro le cose, che ci fa essere sani se viene ben distribuita nel nostro corpo e se ci comportiamo bene. E' ciò che ci essere felici. Ildegarda studia già il rapporto tra la psiche, il comportamento dell'essere umano, l'universo e Dio. E' modernissima: la psicosomatica, la medicina olistica si possono riferire a lei. Molti medici e scienziati dicono addirittura che noi non siamo ancora arrivati al livello della sua medicina e dei suoi rimedi per le malattie più disparate, perfino della sessualità maschile e femminile. La genialità e la cultura di Ildegarda sono un mistero, e lei diceva di essere ignorante!
Questa mistica tedesca aveva anche una personalità indomita...
Borgogni: Prima di dire veggente e mistica io dico di Ildegarda che è una donna straordinaria. Tutti la temevano, i papi e Federico Barbarossa, colui che aveva distrutto tutti i monasteri attorno al suo castello: non osava toccarla, anzi la aiutava in tutti i modi. Ma lei aveva il coraggio di attaccare perfino lui, che faceva paura a tutti.
Quali sono i messaggi più coraggiosi pronunciati da questa donna?
Borgogni: Ildegarda andava a cavallo a predicare per tutta la Germania, parlava contro la corruzione; è memorabile il durissimo messaggio che diede nella cattedrale di Treviri contro i sacerdoti corrotti, indicando in questo il motivo della crisi che attraversava la Chiesa. E' un messaggio molto attuale. Ildegarda insegnava inoltre come la nostra infelicità derivi dal non seguire le leggi dell'universo e le leggi di Dio, come l'infelicità venga da un comportamento contro natura.
Il suo anticonformismo creò dei contrasti?
Borgogni: Era una donna dolcissima: la domenica faceva ballare le sorelle senza il velo nero, vestite tutte di bianco, con i fiori nei capelli e con addossi tutti i gioielli. Le faceva ballare e cantare, e aveva scritto su questo una cerimonia sacra che si chiama Ordo virtutum. Fu anche denunciata, creò scandalo per questo. Sì, ha suscitato anche tanti contrasti: mentre i Papi la amavano, i suoi diretti superiori le crearono molti ostacoli. Per un anno non poté cantare né ricevere i sacramenti perché aveva seppellito un cavaliere scomunicato nel proprio cimitero: era una richiesta che lui le aveva fatto prima di morire. Perciò i superiori le diedero questo l'interdetto.
Nonostante sia una monaca del 1100, Ildegarda riesce a comunicare qualcosa alle donne di ogni età?
Borgogni: Ildegarda non ha avuto solo una vita trionfante: lasciata dai genitori a otto anni è cresciuta in una 'stanzetta' lontana da ogni affetto umano. Noi donne di oggi ci lamentiamo a volte anche per sciocchezze e forse vedere questo spettacolo può far riflettere. In un aneddoto lei stessa racconta che quando era già anziana, il suo superiore abate la teneva ore ed ore ad aspettarlo fuori dalla porta senza farla sedere. Quando finalmente la faceva entrare e le diceva che poteva sedersi, lei rimaneva in piedi per non dargliela vinta!
Ildegarda era anche una nutrizionista. Ha avuto modo di sperimentare la sua cucina?
Borgogni: Sì, lei già unsegnava come mangiare, enumerava tutte le virtù del farro e consigliava di farne largo uso; abbiamo libri e libri di sue ricette. Non a caso in Italia è conosciuta per la musica e per le ricette. Le ho provate con mio marito, sono buonissime: i biscotti della gioia sono un po' forti ma ottimi.
Come è nata questa amicizia fuori dal tempo tra lei e Ildegarda?
Borgogni: Questa donna incontrata inizialmente durante gli studi, che andava a cavallo, studiava, componeva poesie, cantava, aveva visioni, era un personaggio talmente complesso che sempre di più mi affascinava. Era entrata nella mia vita, avevo avuto occasione di leggere le sue biografie, trovavo tracce di lei in varie circostanze.
Perché l'idea di scrivere il testo teatrale?
Borgogni: Ad un certo momento ho sentito il bisogno di dedicarmi ai temi spirituali, alla ricerca dei lati più profondi della natura umana, per portare in scena anche questi. Ho cercato un pezzo teatrale su Ildegarda e ho scoperto che non esisteva. Da lì mi è venuta l'idea di scriverlo, perché niente come il teatro riesce ad arrivare al cuore delle persone. E' il mio primo testo, ma tutto si è realizzato abbastanza facilmente: io dico che Ildegarda mi ha guidato. Ho trovato una preziosa collaborazione in Dario Arcidiacono, musicista, che ha studiato e ha lavorato sulla musica, mentre mio marito Paolo Lorimer interpreta il monaco Volmar.
Questo 'teatro spirituale' viene accolto bene dal pubblico?
Borgogni: Lo spettacolo è andato in scena già cinque volte con un consenso pazzesco: le persone addirittura mi abbracciano alla fine, perché Ildegarda riesce ad arrivare al cuore: benché io sia l'attrice protagonista, mi sento anch'io spettatrice: la sera prima di andare in scena io e mio marito pensiamo 'chissà cosa succederà', perché le parole di Ildegarda sprigionano energia, portano come un vento di guarigione a chi ascolta. Ildegarda è la mamma e la donna che tutti vorremmo conoscere.
Che impressione le ha fatto la notizia che presto papa Benedetto l'avrebbe proclamata Santa?
Borgogni: Una forte emozione, stavo lavorando quando nel 2012 ho avuto la notizia che papa Benedetto l'avrebbe proclamata non solo santa, ma anche dottore della Chiesa: le riconosceva l'importanza che aveva da tanti punti di vista, anche intellettuale.
M. G. Filippi