venerdì 14 febbraio 2014

A Mestre il nuovo dipinto di Kiko Argüello


Pronto, a Mestre, il nuovo dipinto di Kiko Argüello

L'opera, unica nel suo genere in tutto il Nord Italia, sarà inaugurata dal Patriarca Moraglia domenica 16 marzo

120 mq di superficie, per 40 metri di lunghezza e 3 di altezza. Sono le misure dell'imponente dipinto realizzato da Kiko Argüello, pittore e iniziatore del Cammino neocatecumenale, terminato in questi giorni nella chiesa di S. Giovanni Evangelista, in via Rielta a Mestre.
L'affresco, unico non solo nel Veneto ma in tutto il Nord Italia per grandezza, valore artistico e significati teologici-pastorali, sarà inaugurato, domenica 16 marzo, dal Patriarca Francesco Moraglia, alla presenza di alcuni degli artisti che hanno collaborato con Kiko per la realizzazione. 
Si tratta di un ciclo di 13 icone di grande formato, una “corona misterica” che ripete il modello di quella realizzata, sempre da Argüello, nella Cattedrale di Madrid, in Spagna. L'opera fonde con gusto contemporaneo la tradizione orientale con l'innovazione portata nella pittura dal cubismo, ed è stata portata a compimento grazie all'aiuto di una squadra formata da nove pittori provenienti da ogni parte del mondo, che ha lavorato nei mesi scorsi nella chiesa mestrina utilizzando i materiali della tradizione: pigmenti naturali, foglie d'oro e calce romana. Non si tratta, dunque, di un affresco che ha solo scopi decorativi, ma - come spiegano in parrocchia - "è una forma di evangelizzazione perché spinge la gente a entrare in chiesa; per trasmettere poi una catechesi fatta per immagini".
Nell'imponente affresco è rappresentata una “corona misterica”, ovvero un ciclo che raffigura i principali misteri della vita di Cristo e della Chiesa, fissati nelle principali feste liturgiche. Le prime sei scene, a sinistra, raccontano l'Annunciazione, il Natale, il Battesimo di Gesù, l'entrata in Gerusalemme, l'ultima cena, la crocifissione; al centro campeggia il Cristo pantocrator; le sei icone a destra hanno per tema la deposizione dalla croce, la discesa agli inferi, la tomba vuota, l'Ascensione, la Pentecoste e la Dormitio Mariae. Opere di questo tipo attirano un "turismo religioso" di una certa importanza: lo si è sperimentato in occasione di simili realizzazioni a Firenze, Perugia, Piacenza, Macerata. 
Zenit
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Il Papa invia altre 28 "missio ad gentes" del Cammino Neocatecumenale

Le missioni benedette oggi a Santa Marta si aggiungono alle altre 12 già inviate nell'Udienza dello scorso 1° febbraio in Aula Paolo VI


Questa mattina, dopo la Messa nella Cappellina, Papa Francesco ha ricevuto nella Domus Santa Marta l’equipe responsabile del Cammino Neocatecumenale, composta da Kiko Arguello, Carmen Hernandez e padre Mario Pezzi.
L'incontro è stata un'occasione per benedire e inviare in missione i sacerdoti responsabili delle 28 missio ad gentes di Europa e Stati Uniti, che per questioni logistiche non erano state inviati nella Udienza ai rappresentanti del Cammino Neocatecumenale dello scorso 1° febbraio, in Aula Paolo VI. In quella occasione, il Papa aveva inviato 12 missio ad gentesper la Cina, l’India, il Vietnam e la Mongolia.
Le missioni di oggi sono invece dirette in Francia, Svizzera, Austria, Danimarca, Finlandia, Lettonia, Kossovo, Olanda, Ucraina, Bulgaria, Ungheria e per gli States, Philadelfia. Contattato dalla Radio Vaticana, Kiko Arguello ha raccontato che Francesco "a tutti ha detto una parola e ha fatto un segno sulla fronte", aggiungendo: “Coraggio, andate avanti, io sono con voi! Sono molto contento”.
Subito dopo, ha dichiarato l'iniziatore dell'itinerario neocatecumenale, "abbiamo fatto una foto sotto il quadro della Madonna e ci siamo messi tutti in ginocchio. Ci ha benedetto tutti e ci ha incoraggiati ad andare avanti. Il Papa era molto contento…".

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Sull’incontro di questa mattina con il Papa, l’intervista Kiko Argüello:

R. – A tutti ha detto una parola e ha fatto un segno sulla fronte; dopo ci ha detto: “Coraggio, andate avanti, io sono con voi! Sono molto contento”. Dopo abbiamo fatto una foto sotto il quadro della Madonna e ci siamo messi tutti in ginocchio. Ci ha benedetto tutti e ci ha incoraggiati ad andare avanti. Il Papa era molto contento …
D. – Kiko, come operano queste missio ad gentes?

R. – Queste missio ad gentes sono meravigliose: sono composte da quattro famiglie, guidate da un presbitero, che si recano in zone dove non c’è assolutamente presenza di Chiesa, tra persone fortemente secolarizzate che però rimangono molto colpite dall’amore di queste famiglie con tanti figli, e della relazione soprannaturale che c’è tra queste famiglie e lo Spirito Santo: questo tocca il mondo. Perché il Signore ha detto: “Amatevi: in questo modo vi riconosceranno come miei discepoli, e se sarete perfettamente uno, il mondo crederà”. Ecco, questa è la missione ad gentes, e nel fondo c’è l’invito pronunciato da Nostro Signore durante l’Ultima Cena, che chiamiamo il Testamento di Nostro Signore Gesù Cristo quando, prima di patire in croce, dice: “Padre, io in loro e tu in me, perché siano perfettamente Uno e il mondo creda che Tu mi hai inviato”. Allora, perché il mondo creda che il Padre ha inviato suo Figlio a salvare il mondo, c’è bisogno che appaia la relazione della Santissima Trinità, la perfetta Unità. Per arrivare ad una perfetta Unità bisogna passare per l’iniziazione cristiana, occorre il Battesimo: nella misura in cui noi aderiamo al Battesimo, il peccato della carne – come dice San Paolo – va perdendo forza e allora la gente smette di fornicare, smette di mentire, smette di essere avida di denaro e incomincia ad essere libera per offrirsi a Gesù Cristo e alla Chiesa per la nuova evangelizzazione.
 Radio Vaticana