giovedì 21 novembre 2013

Chi vuole Papa Francesco E chi no





di Furio Colombo
in “il Fatto Quotidiano” del 21 novembre 2013
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CARO COLOMBO, sono un non credente ma l’altra sera parlando con una mia amica cattolica
integralista (focolarina) le ho detto che Papa Francesco mi piace, a cominciare dalla pulizia allo
Ior e dalla visita a Lampedusa. La risposta della mia amica è stata: “Meglio non parlarne”.
Comincio a pensare che, dentro la Chiesa, Papa Francesco non sia molto amato. Mi sbaglio?
Salvatore

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Posso aggiungere un’esperienza, altrettanto interessante, ma anche altrettanto difficile da valutare
come un segnale. Visitando il parroco di una chiesa vicina, per avere il suo parere su problemi di
quartiere e questioni di accesso per i disabili da far valere presso il Comune, ho notato che, nella
sala parrocchiale, vi era un grande ritratto di Papa Benedetto XVI, ma nessun ritratto di Papa
Francesco. Solo casi isolati? Lo spero, ma esito a dare una risposta netta alla domanda, sia per
mancanza di informazione e frequentazione, sia perché mi auguro che non sia vero.
Sappiamo tutti che la destra religiosa è più forte e combattiva della destra laica, perché ritiene di
avere sacre ragioni ed è convinta sempre di avere Dio dalla sua parte. Senza dubbio la destra si
ambientava meglio con Papi tradizionalisti, a loro volta circondati da vescovi e cardinali bene
integrati (in Italia, ma non solo in Italia) con il potere, il quale a sua volta ricambia adottando una
finta religiosità e la disponibilità a fare leggi su richiesta ecclesiastica. Ora Papa Francesco rompe
tutti i luoghi comuni del passato e i percorsi di accomodamento reciproco. Infatti va dritto al senso
delle cose, alla verità dei fatti e ai diritti delle persone (non dei credenti, delle persone) in modo che
nessuno si senta lasciato solo. E ha rotto la corazza di isolamento che ha impedito a molti Papi di
essere in contatto diretto con i cittadini.
Papa Francesco si muove da solo, e questo certo rappresenta un rischio sia agli occhi di una certa
parte della Chiesa, sia nell’opinione di una certa parte dei “credenti”, soprattutto coloro che cercano
nella Chiesa un guardiano tradizionalista e conservatore, e amano le proibizioni più della
inclusione. Il questionario che il Papa ha appena mandato ai suoi vescovi rappresenta un coraggioso
impegno per stabilire un vero contatto con la vita delle persone e smonta il tentativo di mitizzare la
famiglia tradizionale per negare deliberatamente la vita di tanti. È probabile che gesti così
coraggiosi disorientino e irritino. Quanti? Rispondo non con un dato ma con una legittima speranza.
Spero che la stragrande maggioranza stia con Francesco. E non solo i credenti.

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Lindau.it
Piove a dirotto. Si sveglia molto presto, come sempre. Sono le 4 di mattina del 12 marzo ed è ancora buio. Inginocchiato con gli occhi chiusi, concentrato, prega in silenzio come tutte le mattine. Chiede soprattutto a san Giuseppe e a santa Teresina di illuminarlo. A Dio, il perdono per i suoi peccati, e a Gesù di permettergli di servire, di essere uno strumento.
È un giorno speciale. Stasera inizia il conclave per eleggere il successore di Benedetto XVI. E lui è uno dei 115 elettori che si chiuderanno nella Cappella Sistina per adempiere questa missione. (...)