venerdì 27 settembre 2013

Kiko a Venezia




E' quasi pronta la nuova “corona misterica” che Kiko Argüello e i pittori della sua équipe stanno realizzando nella chiesa di S. Giovanni Evangelista, a Mestre (VE). Il pittore spagnolo, iniziatore del Cammino neocatecumenale, è salito anche martedì 24 settembre sulle impalcature per verificare il lavoro ed eseguire dei ritocchi. Nel pomeriggio ha incontrato un nutrito gruppo di parrocchiani e fratelli del Cammino neocatecumenale per tenere una catechesi che prendeva spunto dalle scene rappresentate. Ha quindi pregato insieme ai presenti.
L'opera, sul modello di quella realizzata nella chiesa di S. Bartolomeo in Tuto a Scandicci (FI), misura ben 40 metri per 3. E' suddivisa in 13 icone rappresentanti altrettanti misteri della vita di Cristo e feste liturgiche: l'Annunciazione, il Natale, il Battesimo di Gesù, l'entrata in Gerusalemme, l'ultima cena, la crocifissione sul lato sinistro; il Cristo pantocratore al centro, dietro la sede del celebrante; a destra la deposizione, la discesa agli inferi, la tomba vuota, l'Ascensione, la Pentecoste e la Dormitio Mariae.
La chiesa di S. Giovanni Evangelista è un edificio “giovane”, realizzato nel 1985 per una parrocchia nata meno di due decenni prima. Era stato don Gianni Dainese, il primo parroco, a preparare tutto per accogliere l'affresco di Kiko: un dono – spiegava – “alla sua sposa” in occasione del suo 50° di messa, prima di lasciare la parrocchia che aveva fondato per raggiunti limiti di età. L'attuale parroco, don Giovanni Frezzato, è riuscito ora a portare a termine l'opera. Nella parrocchia sono presenti 17 comunità neocatecumenali.
Kiko era già stato nella chiesa mestrina a fine luglio, proprio prima di partire per la Gmg brasiliana. Dopo aver indossato un camice nero e si è messo al lavoro, per dipingere il volto di Cristo pantocratore, davanti a un gran numero di persone accorse per l'occasione. Un'équipe di pittori italiani e spagnoli ha proseguito il lavoro secondo le sue indicazioni.
Sabato 21 settembre anche il Patriarca di Venezia, mons. Francesco Moraglia, ha voluto vedere il dipinto. Si è intrattenuto in chiesa con i pittori, facendosi mostrare le opere realizzate e impartendo loro, al termine, una benedizione.