lunedì 26 agosto 2013

Per ridere un pò...



Torte nuziali gay: negli Stati Uniti se non le prepari sei denunciato

Per capire meglio quali possono essere le surreali conseguenze di una legislazione antiomofobia, basta dare un’occhiata a quello che sta accadendo proprio in questi giorni negli Stati Uniti. Due casi simbolo possono rendere l’idea.
Il primo è accaduto nell’Oregon, dove i coniugi Aaron e Melissa Klein, una coppia cristiana che gestisce una pasticceria specializzata in torte nuziali – il locale si chiama “Sweet Cakes” –  è finita davanti alla Sezione Diritti Civili dell’Oregon’s Bureau of Labor and Industries , e si trova oggi sotto inchiesta per la violazione dell’Oregon Equality Act 2007, la legge contro le discriminazioni basate sull’orientamento sessuale. I due si trovano nei guai a seguito di un anti-discrimination complaint, un formale ricorso proposto da Rachel and Laurel Bowman-Cryer, lesbiche che hanno deciso di contrarre regolare matrimonio. I motivi della denuncia risiedono nel fatto che di fronte alla richiesta delle due omosessuali di preparare la torta nuziale, i coniugi Klein hanno opposto il proprio rifiuto, invocando l’obiezione di coscienza per motivi religiosi.
Aaron Klein ha avuto l’impudenza di rilasciare la seguente dichiarazione: «Io credo che il matrimonio sia un’istituzione religiosa creata da Dio, come si legge in quel passo della Genesi in cui si dice che un uomo lascerà i propri genitori per unirsi a sua moglie; questo per me è il fondamento e la base del matrimonio». Questa frase non gli è costata solo la denuncia, ma anche una gragnola di insulti, improperi e persino minacce di morte, oltre al boicottaggio e picchettaggio del locale, con conseguente perdita economica di quasi il cinquanta per cento dei ricavi. Oltre una furiosa reazione da parte dei gruppi gay. Con buona pace dello spirito di tolleranza degli asseriti “discriminati” per motivi sessuali. Klein ha comunque dimostrato di essere un cristiano tutto d’un pezzo: «Siamo in difficoltà, ma in fondo la mia fede è per me più importante dei soldi; io continuerò a difendere ciò in cui credo, e non penso che qualcuno possa costringermi a compiere atti contro la mia religione». Quello della torta nuziale per matrimoni gay è diventato un problema che comincia a diffondersi negli USA, visto che anche nel Colorado un collega dei Klein, titolare di una pasticceria, è finito per i medesimi motivi dinanzi la Colorado’s Civil Rights Commission (l’udienza è fissata per il prossimo mese), e secondo la legislazione di quello Stato, il malcapitato pasticciere rischia persino la galera.
Il secondo caso che merita di essere citato, come esempio, è quello di un’altra coppia di coniugi cristiani dell’Iowa. Si tratta di Dick e Betty Odgaard proprietari della Gorts Haus Gallery, un locale destinato allo svolgimento di celebrazioni nuziali. Anche in questo caso , il rifiuto di consentire al signor Lee Stafford ed al suo partner di utilizzare il proprio locale per il matrimonio, ha fatto finire gli Odgaard davanti alla Iowa Human Rights Commission. Anche ai due non è stata risparmiata l’onta del  pubblico ludibrio e del linciaggio, attraverso uno stillicidio di messaggi che hanno raggiunto il livello di una sessantina di email e una trentina di telefonate al giorno. I più educati di quei messaggi erano di questo tenore: «Come vi sentite sapendo che l’America e il mondo intero sarebbe un posto migliore senza di voi?». Inevitabile, poi, il boicottaggio economico con le conseguenti perdite d’incassi. Anche in questo caso a nulla è servita l’invocazione del diritto alla libertà di credo religioso. La signora Odgaard aveva, infatti, tentato di spiegare che il rifiuto di concedere il locale era esclusivamente fondato «su motivi di carattere religioso» e non altro: «Noi vogliamo che la gente sappia che abbiamo agito così per la nostra fede, per le nostre convinzioni». Per il futuro sposo Lee Stafford le motivazioni di carattere religioso degli Odgaard non hanno alcun rilievo: «Il fatto è che noi siamo stati discriminati per il nostro orientamento sessuale; il codice dello Iowa sancisce che chi gestisce locali aperti al pubblico non può porre in essere simili discriminazioni». 
In effetti questo prescrive la legge, e molto probabilmente Dick e Betty Odgaard verranno condannati. A meno che non si trovi nello Stato di Iowa un giudice disposto a riconoscere ai cristiani il diritto all’obiezione di coscienza. La qual cosa potrebbe non essere impossibile se si considera un fatto. Il matrimonio omosessuale nell’Iowa è stato reso legale il 27 aprile 2009 a seguito di una sentenza della Corte Suprema di quello Stato nel celebre caso Varnum v. Brien. Il 2 novembre 2010, in occasione delle elezioni per il rinnovo, i tre giudici della Corte che all’unanimità si erano pronunciati a favore delle nozze gay, David Baker, Michael Streit e Marsha Ternus, sono stati puniti dal voto elettorale e non più riconfermati nell’alta carica, grazie anche alla dura campagna promossa dal National Organization for Marriage, un’organizzazione che si batte in difesa del matrimonio naturale tra persone di sesso opposto.  In America contro i giudici creativi esiste almeno questo rimedio.
G. Amato