mercoledì 7 agosto 2013

Il santo patrono del pane e del lavoro



Nuovo tweet del Papa: 
"Con la sua venuta tra noi, Gesù si è fatto vicino, ci ha toccato; anche oggi, attraverso i Sacramenti, Egli ci tocca" 
(7 agosto 2013)

*

Testo integrale in italiano del videomessaggio di Papa Francesco al popolo argentino in occasione della festa di san Cayetano

Il Santuario di San Cayetano (San Gaetano da Thiene), patrono in Argentina del “Pane e del Lavoro” si trova nel quartiere Liniers di Buenos Aires, zona periferica della città. Ogni anno, il 7 agosto, nella memoria liturgica della morte del Santo, migliaia di fedeli si mettono in fila per passare davanti alla statuetta di San Cayetano, baciare il vetro della piccola nicchia che la contiene e farsi il segno della croce. La fila si snoda attraverso 15 strade della città e dura tutto il giorno. L’attesa può durare anche 10 ore. Ogni ora, nel Santuario, viene celebrata la Santa Messa. La celebrazione principale è quella delle ore 11.00.
Come Arcivescovo di Buenos Aires, l’allora Card. Bergoglio presiedeva la celebrazione nella Festa di San Cayetano e, al termine della Messa, percorreva in senso inverso la fila dei fedeli per parlare con loro, ascoltare le loro storie e benedire i bambini. Quest’anno la Messa delle 11.00 sarà presieduta da mons. Mario Aurelio Poli, Arcivescovo di Buenos Aires e Primate d’Argentina. Al termine della celebrazione, anche mons. Poli saluterà i pellegrini. Il tema della festa di quest’anno è “Con Gesù e San Gaetano andiamo incontro ai più bisognosi”. Le celebrazioni prevedono una novena di preghiera, dal 1° al 9 agosto, con intenzioni di preghiera specifiche ogni giorno: famiglia, governanti, sofferenti, defunti, disoccupati, solidarietà.
Il videomessaggio del Papa viene trasmesso ciclicamente sulla televisione cattolica di Buenos Aires (Canal 21) e su grandi schermi all’ingresso del Santuario a partire dalla mezzanotte locale (le 5 di stamane in Italia) in modo che i fedeli che si avvicinano in fila possano vederlo e ascoltarlo.
Riportiamo una traduzione di lavoro in lingua italiana: 
Buonasera. Come tutti gli anni, dopo aver percorso la fila, parlo con voi. Questa volta, la fila l’ho percorsa con il cuore. Sono un pochino lontano e non posso condividere con voi questo momento così bello. In questo momento voi state camminando verso l’immagine di San Gaetano. Per quale motivo? Per incontrarvi con lui, per incontrarvi con Gesù. Però oggi, il tema di questo pellegrinaggio – tema scelto per voi, selezionato tra tante possibilità – oggi il tema parla di un altro incontro, e dice: “Con Gesù e San Gaetano, andiamo incontro ai più bisognosi!”. Parla dell’incontro delle persone che hanno più bisogno, di coloro che hanno bisogno che noi diamo loro una mano, che li guardiamo con amore, che condividiamo il loro dolore o le loro ansie, i loro problemi. Però la cosa importante non è guardarli da lontano o aiutarli da lontano. No, no! È andare loro incontro. Questo è il cristiano! Questo è ciò che insegna Gesù: andare incontro ai più bisognosi. Come Gesù che andava sempre incontro alla gente. Egli andava ad incontrarla. Andare incontro ai più bisognosi.
A volte, io domando a qualcuno:
“Lei fa l’elemosina?”.
Mi dicono: “Sì, padre”.
“E quando Lei fa l’elemosina, guarda negli occhi la gente a cui fa l’elemosina?”
“Ah, non so, non me ne accorgo”.
“Allora Lei non ha incontrato la gente. Lei ha gettato l’elemosina ed è andato via. Quando Lei fa l’elemosina, tocca la mano [del povero ndr.] o gli getta la moneta?” “No, gli getto la moneta”.
“E allora non lo hai toccato. E se non lo hai toccato, non lo hai incontrato”.
Ciò che Gesù ci insegna, innanzitutto, è incontrarsi e, incontrando, aiutare. Dobbiamo saper incontrarci. Dobbiamo edificare, creare, costruire una cultura dell’incontro. Quante divergenze, guai in famiglia, sempre! Guai nel quartiere, guai sul lavoro, guai ovunque. E le divergenze non aiutano. La cultura dell’incontro. Uscire ad incontrarci. E il tema dice: “Incontrarci con i più bisognosi”, ovvero con quelli che hanno più bisogno di me. Con quelli che stanno passando un brutto momento, peggiore di quello che sto passando io. C’è sempre qualcuno che se la passa peggio, eh? Sempre! C’è sempre qualcuno. Allora, io penso: “Sto passando un brutto momento, faccio la fila per incontrarmi con San Gaetano e con Gesù e poi esco ad incontrare gli altri, perché c’è sempre qualcuno che se la passa peggio di me”. Con queste persone, è con queste persone che noi dobbiamo incontrarci.
Grazie perché mi ascoltate, grazie perché venite qui oggi, grazie per tutto ciò che portate nel cuore. Gesù vi ama molto! San Gaetano vi ama molto! Vi chiede soltanto una cosa: che vi incontriate! Che andiate e cerchiate ed incontriate i più bisognosi! Però non da soli, no. Con Gesù e con San Gaetano! Vai a convincere un altro che si faccia cattolico? No, no, no! Vai ad incontrarlo, è tuo fratello! E questo basta. E tu vai ad aiutarlo, il resto lo fa Gesù, lo fa lo Spirito Santo. Ricordati bene: con San Gaetano, noi bisognosi andiamo incontro ai più bisognosi. Con Gesù, noi bisognosi, che abbiamo più bisogno, andiamo incontro a coloro che hanno ancora più bisogno. E magari Gesù ti va indicando il cammino per incontrarti con chi ne ha più bisogno. Il tuo cuore, quando incontri chi ha più bisogno, comincerà ad ingrandirsi, ingrandirsi, ingrandirsi! Perché l’incontro moltiplica la capacità di amare. L’incontro con l’altro ingrandisce il cuore. Coraggio! “Da solo non so come fare”. No, no, no! Con Gesù e con San Gaetano! Che Dio ti benedica e che concludi bene il giorno di San Gaetano. E per favore, non ti dimenticare di pregare per me. Grazie. 
****

Breve biografia di San Cayetano: San Gaetano da Thiene, che apparteneva ad una famiglia nobile, dedicò la sua vita ai poveri ed è il Santo più popolare dell'Argentina. Nacque a Vicenza, nel 1480. Studiò Filosofia e Teologia, prese la laurea in Diritto Civile ed Ecclesiastico, e poi diventò sacerdote. Morì il 7 agosto 1547. Fu santificato nel 1671. Dopo la crisi economica del 1929, divenne patrono del Pane e del Lavoro e ancora oggi è il Santo più venerato dai lavoratori argentini.