mercoledì 22 maggio 2013

Santità: vita nello Spirito




Cristo si è fatto uomo, è stato crocifisso ed è risorto per liberare l’uomo. La libertà si rapporta direttamente alla personalità e alla particolarità dell’uomo. Cristo mostra il suo interesse per ciascuno, per quanto piccolo e insignificante sia considerato nel suo ambito sociale; l’uomo sofferente (per qualsiasi ragione) è la prima realtà di cui egli si preoccupa. Paolo poi collega la libertà umana con l’azione e la  grazia dello Spirito santo: “Dove c’è lo Spirito del Signore, c’è libertà”, afferma nella Seconda lettera ai Corinti (3,17). Egli stesso si presenta come modello di libertà e ne esplicita la dimensione sociale. Proprio perché è la libertà a dargli la possibilità della diaconia verso tutti, egli diventa servo di tutti  (1Cor 9,19).
Questa combinazione mette in risalto la giusta relazione che nella libertà è contenuta e che da essa scaturisce. Non è pensabile che la libertà conduca l’uomo alla proclamazione della propria autonomia, e nemmeno che ne giustifichi l’abuso. Per questo motivo non può essere usata come “un pretesto per vivere secondo la carne” (Gal 5,13) o più semplicemente come giustificazione di qualsiasi tornaconto. Anzi, al contrario, la libertà fa diretto riferimento all’amore e così conduce alla reciproca diaconia. San Paolo richiama tutti i cristiani a questa prospettiva e soltanto così la libertà può essere compresa correttamente. È ovvio che questa visione della libertà è in chiaro contrasto con  l’interpretazione individualistica che è predominante nella nostra epoca, ma essa offre la giusta impostazione della problematica e, perciò, costituisce anche la migliore risposta ai problemi contemporanei. La libertà è uno dei temi cruciali che hanno maggiormente impegnato il mondo moderno, anche se da esso è stata trattata in modo distorto.
Libertà significa, sì, mettere in rilievo la diversità e la particolarità di ogni uomo, ma allo stesso tempo essa trova la sua vera espressione soltanto nella comunione con gli altri. È un rapporto, non un’interessata aspirazione individualistica. La chiesa, in verità, a causa del suo coinvolgimento nella struttura della realtà mondana, ha spesso dimenticato che deve sostenere questa dimensione, anzi alcune volte l’ha perfino combattuta. Essenzialmente, però, il mondo moderno è uscito dalle viscere del cristianesimo. Ciò è vero almeno per quanto riguarda le sue origini, visto che le aspirazioni sviluppatesi in seguito ne hanno distorto la dinamica iniziale. Non si può dimenticare inoltre la fragilità dell’uomo e l’uso sbagliato che egli frequentemente fa dei suoi carismi più importanti … Libertà significa riconoscimento della fragilità dell’uomoe, parallelamente, ricerca di percorsi creativi nuovi. Questo è il senso della conversione come fatto individuale e collettivo.

Autori vari 
Santità: vita nello SpiritoAtti del V Simposio intercristiano (Assisi, 5-8 settembre 1997)
Edizioni Qiqajon, Comunità di Bose, 
Magnano (Biella) 2003
312 pagine - euro 19,00