sabato 18 maggio 2013

Papa Francesco: la veglia di Pentecoste ​



Papa Francesco con i Movimenti apostolici in Piazza San Pietr0. Almeno 200mila le persone presenti. "Non alla Chiesa chiusa, sì alla Chiesa che va incontro all'uomo dove si trovi e guidata dal Signore"

17.34
Il Papa entra a bordo della jeep scoperta in Piazza San Pietro uscendo dall'Arco delle Campane. Il Santo Padre inizia un ampio giro fra le migliaia di giovani, fedeli e pellegrini che lo aspettavano in pratica da mezzogiorno.
17.41
Come in altre occasioni la jeep del Papa supera i confini della Piazza ed entra lungo Via della Conciliazione superando Piazza Pio XII. (Le prime cifre non ufficiali: oltre 200mila persone).
17.55
Dopo il ritorno dalla via della Conciliazione, in pratica percorsa quasi fino alla fine, il Papa rientra sulla Piazza e poi raggiunge il podio sul sagrato da dove presiede l'Incontro. Per rispettare i tempi del programma la jeep ha fatto il giro con una "andatura" piuttosto sostenuta e senza soste.
17.58
Papa Francesco apre la Veglia.
17.59
Saluto del Presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione, Mons. Salvatore Fisichella. Mons. Fisichella ricorda che sono presenti oltre 150 espressioni dei Movimenti apostolici sorti dopo il Concilio Vaticano II, "una della realtà più bella della Chiesa ... un grande dono dello Spirito Santo". "Sono tutti evangelizzatori". Infine. mons. Fisichella elenca alcune di queste realtà, più vecchie e recenti. "Santo Padre, qui è rappresentato il mondo intero", sottolinea mons. Fisichella.
18.05
Intronizzazione dell’icona della Salus Populi Romani che viene poi portata processionalmente dal centro della Piazza, accompagnata da un gruppo di 50 giovani rappresentanti dei Movimenti e delle Associazioni.
18.10
Il Papa saluti diversi giovani.
18.12
La preghiera di apertura del Papa.
18.13
Inizia il momento dei canti e delle letture.
18.23
Istanti di silenzio e meditazione.
18.25
Altri canti e letture.
18.32
P. Lombardi: Secondo i dati della Gendarmeria ci sono in Piazza 200mila persone.
18.34
Istanti di silenzio e meditazione.
18.36
I canti dell'Assemblea e del Coro.
18.39
Testimonianze. Per primo parla lo scrittore irlandese John Waters. John Waters è scrittore e editorialista di The Irish Times. Ha iniziato la sua carriera giornalistica nel 1981 con Hot Press, la più importante rivista irlandese politico-musicale. Waters ha scritto sei libri, l’ultimo nel 2007 dal titolo Lapsed Agnostic e diverse commedie per radio e teatro. È anche un sostenitore del movimento dei diritti dei padri irlandesi.
18.48
Parla Paul Bhatti, pakistano, medico, fratello dell'ex Ministro Shahbaz Bhatti, ucciso ad Islamabad il 2 marzo 2011. Aveva 43 anni. Al momento della sua morte era Ministro dell’Armonia nazionale e degli Affari delle minoranze nel governo guidato dal Partito popolare del Pakistan.
18.57
Brano musicale
19.00
Alcuni esponenti di associazioni e movimenti rivolgono a Papa Francesco delle domande.
- Come essere certi della fede? (una giovane)
- Come possiamo comunicare la nostra? (una giovane)
- Come possiamo essere e vivere come il Cristo povero? (una giovane)
- Come confessare la nostra fede? (una coppia)
19.1o
Alcuni frasi dell'allocuzione di Papa Francesco:
- Sono contento perché siamo qui tutti uniti per pregare. Ho qui scritte le risposte poiché conoscevo le domande.
-Il Papa ricorda che lui imparò la fede da sua nonna, "la mamma di mia madre. Lei mi insegnò in casa con la famiglia la fede che ho".
-Poi il Papa ricorda il ruolo delle donne nella trasmissione della fede.
-21 settembre 1953. Data per me importante. Quel giorno sono entrato in una chiesa per confessarmi. Allora ho capito che Qualcuno mi aspettava. Ho sentito una chiamata. Ho capito che dovevo diventare sacerdote. "El Señor siempre nos primerea" ... Lui arriva sempre prima. Il Signore è il primo fiore della primavera.
-L'importante nella fede è l'incontro con Gesù. E' lui che dà la fede. Studiare la fede nei libri è buono ma la cosa importante è incontrarLo, incontrare Gesù.
-Nessuna paura. La fede cresce con il Signore. Non alla troppa fiducia in noi. Sempre più fiducia in Lui.
-Il Papa ricorda l'importanza della preghiera.
-Il Papa legge la seconda domanda sul come vivere le sfide del nostro tempo e come possiamo comunicare in modo effice la fede oggi.
-La cosa più importante è Gesu, tutto il resto è secondario. Ora un piccolo rimprovero fraterno. Avete gridato "Francesco, Francesco!! " ... ma dove era Gesù? Avrei voluto sentire "Gesù, Gesù!"
-Dobbiamo lasciarci guidare da Lui e così si può essere dei buoni evangelizzatori. Come feci Pietro ... Dopo Gesù, ricordiamo la preghiera anche la testimonianza. I piani e le strategie necessarie hanno senso solo se ricordiamo queste tre cose che ho giò detto.
-Dobbiamo parlare poco e far vedere la coerenza tra vita e fede. Per far vedere questa coerenza occorre la testimonianza.
- Sul  domanda riguardo la chiesa povera il Papa risponde: La  chiesa non è un movimento politico o un'Ong ... se così fosse perderemmo la nostra natura. Dobbiamo stare attenti e non confondere l'efficacia con l'efficentismo e stare attenti al pericolo dell'efficacia mondana. Anche qui c'è l'inganno di Satana.
-La crisi che viviamo riguarda l'uomo. Non è solo una crisi economica e sociale. E' in crisi l'uomo e perciò dobbiamo sapere che c'è un pericolo: chiudersi ... e quando la Chiesa si chiude si ammala.... dobbiamo uscire, fuori, verso le periferie esistenziali ad annunciare il Vangelo. Preferisco le insidie che minacciano una chiesa nel mondo che una chiesa malata, chiusa, separata, anche se sicura.
-Se usciamo da noi stessi troviamo la povertà. E' una cosa triste anche se la povertà non è notizia. Le notizie sono gli scandali. Noi dobbiamo essere cristiani coraggiosi e andare incontro alle situazioni difficili. Il nostro coraggio ci deve spingere a toccare la carne di Cristo negli ultimi. La gente muore di fame ma ci si occupa di banche. La nostra povertà è la carne di Cristo, del Figlio di Colui, Dio, che si fece carne come noi.
 -Come affrontare la crisi dell'uomo che spoglia l'uomo stesso dalla dimensione etica? Cosa fare di fronte ad una male così ampio? Il Papa ricorda la storia che aveva già rammentato nell'incontro con la Caritas Internazionale giorni fa:
-"C’è un “midrash” molto bello di un rabbino del 1200, più o meno, del Medioevo, che racconta la costruzione della storia di Babele. E’ chiaro che a loro costasse molto fare i mattoni: bisognava cercare il fango, ammassarlo, mettere la paglia, bruciarlo e cuocerlo. Poi i mattoni salivano alla torre per farla più alta. Quando cadeva un mattone era un dramma: punivano quello che lo aveva fatto cadere e ad altri. Era praticamente un problema di Stato, perché il mattone era costato tanto ed era un tesoro. Se cadeva un operaio non succedeva nulla. Questo “midrash” esprime quello che sta succedendo adesso. C’è uno squilibrio negli investimenti finanziari, grande dramma, grandi riunioni internazionali: si muovono tutti. Si muore di fame, si muore di malattia. La gente: “Che Dio ci aiuti!” Per me questo “midrash” riflette al meglio: la nostra civiltà si è confusa e invece di far crescere la creazione perché l’uomo sia più felice e sia una migliore immagine di Dio – è un mandato che abbiamo – fa crescere la Creazione e instaura – la parola è dura, ma credo sia esatta – la cultura dello scarto: quello che non serve si scarta, ai rifiuti".
-Infine, sulla quarta domanda, sul come confessare la fede (in merito alla testimonianza del medico pakistano), il Papa sottolinea per primo l'esistenza di conflitti che non sempre hanno una radice religiosa e che invece sono piuttosto di natura sociale e politica. Poi il Papa ricorda il dramma delle persone che soffrono per la propria fede e quindi insiste: dobbiamo lottare e pregare per la libertà religosa di tutti e per tutti.
19.52
Il Papa si congeda dicendo: non alla Chiesa chiusa, sì alla Chiesa che va incontro all'uomo dove si trovi e guidata dal Signore.
19.53
Professione di fede e le invocazioni di preghiera
20.00
La Veglia si conclude con il Regina Coeli.