giovedì 25 aprile 2013

Il beneficio delle nozze tra uomo e donna



Nuovo tweet del Papa: 
In questo periodo di crisi è importante non chiudersi in se stessi, ma aprirsi, essere attenti all’altro. 
(25 aprile 2013)

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Pontificio Consiglio per la Famiglia: non è allo studio nessun documento sulla comunione ai divorziati risposati
Sala stampa della Santa Sede
(Comunicato) Il Pontificio Consiglio per la Famiglia dichiara che non c’è fondamento alcuno in merito alla notizia, diffusa da alcuni organi di stampa, che sia in preparazione un documento sulla comunione ai divorziati risposati. Città del Vaticano, 25/4/2013.


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«Il risultato della convenzione costituzionale è deludente, ma solo gli abitanti dell’Irlanda potranno emendare la Costituzione. La Chiesa cattolica continuerà a promuovere e a cercare di proteggere l’unicità del matrimonio tra un uomo e una donna, che meglio può servire i nostri bambini e la nostra società». È quanto afferma un rappresentante dell’ufficio stampa della Conferenza episcopale irlandese, all’indomani del voto della Convenzione in favore del matrimonio omosessuale.La Conferenza episcopale aveva sottoposto alla Convenzione un documento, insieme ad altri contributi sul tema del matrimonio tra persone dello stesso sesso. Nel loro documento i vescovi hanno chiesto che «venga dato un tempo sufficiente per una discussione ad ampio raggio nella società sull’importanza fondamentale della famiglia fondata sul matrimonio» prima che avvengano modifiche di legge circa l’istituto esistente del matrimonio, «per valutare non solo gli aspetti etici e legali di tale cambiamento, ma anche l’impatto potenziale che esso avrà sui rapporti tra famiglia e Stato e in particolare sui diritti dei bambini».
Nel testo, inoltre, si legge che «l’argomentazione per il cambiamento di definizione del matrimonio si basa a volte sulla percezione che il matrimonio sia fondamentalmente una questione di amore e d’impegno reciproco tra due persone». Tuttavia «il matrimonio è molto più che amore e impegno, dentro o fuori riferimenti legali; il peculiare riconoscimento legale dato al matrimonio dallo Stato nasce innanzitutto dal fatto che questa istituzione rende possibili benefici qualitativamente unici per i figli di quel matrimonio e per la società».
Il 79 per cento dei membri della Convenzione costituzionale si è pronunciata affinché «la Costituzione venga modificata per consentire il matrimonio civile alle coppie dello stesso sesso e vengano incluse modifiche riguardo la parentalità, la cura e l’allevamento dei figli».
La proposta, assieme a un pacchetto di altre proposte di modifica costituzionale, passa ora al Governo, che entro quattro mesi dovrà discuterla ma non necessariamente legiferare al riguardo. Se tuttavia si arriverà a una proposta di modifica costituzionale, questa dovrà essere sottoposta a referendum popolare. Nel dibattito che si è svolto nel quadro della Convenzione sono intervenuti anche il vescovo di Kilmore, Leo Philip O’Reilly, presidente del Consiglio episcopale per il matrimonio e la famiglia, e Breda McDonald, membro dello stesso consiglio. Entrambi hanno ribadito che «la famiglia fondata sul matrimonio è la più importante istituzione di qualsiasi società e cambiare la natura del matrimonio significherebbe minacciarla in quanto pietra d’angolo della nostra società».
«L’amore — ha precisato il vescovo — chiede sempre che rispettiamo la dignità di ogni persona umana, per questo la Chiesa cattolica insiste che le persone omosessuali vengano sempre trattate con attenzione e rispetto».
ui Papa Francesco si è riferito durante la messa celebrata mercoledì mattina, 24 aprile, nella cappella della Domus Sanctae Martahe, è quella propria della maternità della Chiesa. Una maternità, ha detto, che cresce e si diffonde nel tempo «e che ancora non è finita», spinta com’è non da forze umane ma «dalla forza dello Spirito Santo».
L'Osservatore Romano, 25 aprile 2013.

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La Repubblica.it
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