martedì 30 aprile 2013

As much freedom as you need.




«Un incontro che nasce dalla speranza di creare una rete ecumenica di giovani in Europa e per discutere sul ruolo dell’idea di libertà nei singoli Paesi, così da promuovere un dialogo che abbia come obiettivo l’unità nella diversità»: con queste parole Hans Hommens, segretario della sezione europea della Federazione mondiale degli studenti cristiani (Wscf-E), ha presentato le finalità dell’iniziativa ecumenica dal titolo «As much freedom as you need. Religious tolerance and diversity in Europe», che si svolge ad Amburgo dal 30 aprile al 5 maggio, con la partecipazione di giovani provenienti da vari Paesi europei.L’evento è stato promosso dal Consiglio ecumenico dei giovani in Europa (Eyce), dalla Federazione della gioventù protestante in Germania e dalla Wscf-E, allo scopo di favorire l’ulteriore approfondimento della riflessione che, da lungo tempo, coinvolge le organizzazioni ecumeniche giovanili sul tema della libertà religiosa nella società contemporanea. Come ha sottolineato il segretario della Wscf-E, le organizzazioni giovanili si sono impegnate, in particolare, nell’agevolare le occasioni di incontro e di dialogo, al fine di creare momenti nei quali, «come giovani e come persone di fede, i partecipanti possono condividere le proprie idee e le proprie speranze sulla libertà religiosa, tenendo conto dei cambiamenti in atto nella società, che sembrano mettere in discussione le radici stesse della libertà, tanto da introdurre una nuova concezione della dignità della persona umana che niente ha a che vedere con i valori cristiani».
Amburgo vuole così essere la tappa di un cammino con il quale definire percorsi di partecipazione ecumenica al dibattito sulla libertà religiosa, che vede coinvolti i cristiani e il loro impegno sia in ambito ecumenico e interreligioso sia in rapporto con le istituzioni politiche europee. L’incontro — si osserva ancora — propone di far conoscere le esperienze a livello locale e di trovare nuove forme per rendere sempre più evidente il contributo che i giovani possono dare nelle comunità cristiane e nella società, affermando l’idea della centralità della libertà religiosa nella costruzione del futuro dell’Europa. Per questo il programma del convegno è stato pensato per sottolineare l’importanza della condivisione delle esperienze locali e per favorire la costruzione di una comune riflessione da parte dei giovani cristiani europei, a partire dalla domanda su cosa sia la libertà religiosa nelle realtà specifiche in cui i giovani si trovano a testimoniare la propria fede.
Il punto di partenza è costituito dalla discussione di una serie di “provocazioni” sulla libertà religiosa: si tratta di questioni che sono state immaginate proprio per porre l’accento sulle contraddizioni della società contemporanea riguardo al tema scelto per la discussione e sulle difficoltà che i cristiani incontrano, anche in Europa, nel vivere la libertà di annunciare e di praticare il Vangelo. I partecipanti saranno chiamati, inoltre, a interrogarsi su quale sia il rapporto tra il modello consumistico che viene proposto quotidianamente nella società e le scelte dei singoli individui, che vedono spesso messa in discussione la libertà di poter operare delle scelte che siano rispettose della propria fede. Un altro aspetto sarà il carattere delle relazioni tra gli Stati, le istituzioni europee e le comunità religiose alla luce dell’attuale contesto, nel quale sembra prevalere l’idea che la libertà venga preservata grazie alla definizione degli ambiti di competenza così da impedire qualunque “interferenza” della religione nella vita pubblica.
Altro punto di analisi sarà l’utilizzo degli edifici di culto che risultano abbandonati e che, secondo alcuni, dovrebbero essere riassegnati tenendo conto delle nuove presenze religiose in Europa, in nome della libertà di culto da garantire a tutti. Infine si parlerà della “lettura” che, talvolta, viene data all’attività missionaria dei cristiani, interpretata come una mancanza di rispetto nei confronti delle idee e dei valori della società.
A questa prima fase del dibattito ne seguirà una seconda nella quale verranno presentate le riflessioni e le proposte dei giovani su aspetti specifici, illustrate da tre gruppi di lavoro. Il primo gruppo affronterà il rapporto tra libertà e scelte cristiane, soffermandosi, in particolare, sulla testimonianza ecumenica per la salvaguardia del creato; il secondo si interrogherà sulle forme dell’impegno cristiano per la libertà religiosa nei diversi contesti europei, mentre il terzo cercherà di definire il ruolo delle comunità cristiane nella partecipazione attiva alla vita democratica e le contraddizioni che emergono da questa partecipazione.
L’ultima parte dell’incontro sarà dedicata all’intervento di un rappresentante cristiano e di una musulmana che lavorano insieme nel campo dell’accoglienza, testimoniando così un impegno che va ben oltre la dimensione ecumenica, per riaffermare come nella lotta per la libertà religiosa i cristiani devono ricercare un’azione comune senza però precludere la strada a una fattiva collaborazione con le altre religioni. Con l’incontro sulla libertà religiosa in Europa — voluto in concomitanza del trentaquattresimo Deutsche Evangelische Kirchentag, che si tiene ad Amburgo dal 1° al 5 maggio — si è quindi voluto creare «uno spazio di discussione tra giovani, così da mostrare quanto la diversità di esperienze e di approcci costituisca una ricchezza, coltivando la speranza che tale ricchezza possa produrre un documento comune dal quale proseguire la riflessione e l’impegno ecumenico per la libertà religiosa», ha concluso Kristine Jansone, segretaria generale della Eyce. L'Osservatore Romano, 30 aprile 2013.