domenica 18 novembre 2012

Benedetto XVI: "I cristiani siano presto uniti"


Un ministero per il quale si profilano “grandi sfide” e che Benedetto XVI accompagna con la sua preghiera, perché porti frutti in campo pastorale ed ecumenico. È la sostanza con cui il Papa si rivolge in un Messaggio al nuovo Patriarca copto ortodosso, Tawandros II, che oggi ha ufficialmente iniziato la sua missione. Il Papa ha inviato il proprio saluto attraverso il cardinale Kurt Koch, presidente del dicastero per l’Unità dei Cristiani, presente oggi nella cattedrale di S. Marco al Cairo, dove si è svolta la cerimonia di intronizzazione del nuovo Patriarca. “Possa l'Onnipotente – scrive Benedetto XVI – concedere a Vostra Santità abbondanti doni spirituali per rafforzarvi nel vostro nuovo ministero, alla guida del clero e dei laici lungo i sentieri della santità, per il bene del vostro popolo e per la pace e l'armonia di tutta la società”.

Dopo aver rivolto un pensiero al predecessore, Shenouda III, la cui “preoccupazione per il miglioramento delle relazioni con le altre Chiese cristiane rafforza – auspica il Papa – la nostra speranza che un giorno tutti i seguaci di Cristo si troveranno uniti nell’amore e nella riconciliazione” desiderata da Cristo, Benedetto XVI afferma nel Messaggio di voler pregare affinché le relazioni tra Chiesa cattolica e Chiesa copta ortodossa continuino a svilupparsi con maggiore vicinanza. “Non solo – sottolinea il Pontefice – in un fraterno spirito di collaborazione, ma anche attraverso l’approfondimento del dialogo teologico, che ci permetterà – afferma ancora – di crescere nella comunione e di testimoniare davanti al mondo la verità salvifica del Vangelo”.

Benedetto XVI conclude il Messaggio esprimendo “stima e affetto fraterni” per Sua Santità Tawandros II e implorando la benedizione del cielo, “consapevole delle grandi sfide che accompagnano il ministero spirituale e pastorale che Sua Santità sta per intraprendere”. (Radio Vaticana)

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Di seguito il testo della
LETTERA DEL SANTO PADRE

A Sua Santità Tawadros ii Papa di AlessandriaPatriarca della Sede di San Marco

«Grazia a voi e pace da Dio Padre nostro e dal Signore Gesù Cristo» (Gal 1, 3).
È con gioia fraterna che invio a lei, Santità, questi saluti in occasione della sua intronizzazione come Papa di Alessandria e Patriarca della Sede di San Marco. Al mio Venerabile Fratello il Cardinale Kurt Koch, Presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione dell’Unità dei Cristiani, ho affidato il compito di trametterle questi saluti, insieme all’assicurazione della mia vicinanza nella preghiera mentre assume l’alto ufficio di supremo pastore della Chiesa copta ortodossa. Che Dio Onnipotente le conceda, Santità, abbondanti doni spirituali per rafforzarla nel suo nuovo ministero, mentre guida il clero e i laici sui cammini di santità, per il bene del suo popolo e la pace e l’armonia dell’intera società!
Il mio pensiero va in questo momento al suo venerabile predecessore, Sua Santità Papa Shenouda III, il cui lungo e devoto servizio al Signore certamente continuerà a ispirare lei e tutti i fedeli. La sua preoccupazione di migliorare le relazioni con le altre Chiese cristiane rafforza la nostra speranza che un giorno tutti i seguaci di Cristo si troveranno uniti in quell’amore e in quella riconciliazione che il Signore così profondamente desidera (cfr. Gv 17, 21).
Santità, prego affinché lo Spirito Santo la sostenga nel suo ministero, perché il gregge affidato alle sue cure possa conoscere l’insegnamento del Buon Pastore. Sia esso benedetto con la serenità, per dare il suo prezioso contributo al bene della società e al benessere di tutti i suoi concittadini.
Prego anche affinché le relazioni tra la Chiesa cattolica e la Chiesa copta ortodossa continuino a diventare sempre più strette, non solo in uno spirito fraterno di collaborazione, ma anche attraverso l’approfondimento del dialogo teologico che ci permetterà di crescere nella comunione e di dare testimonianza al mondo della verità salvifica del Vangelo.
Consapevole delle grandi sfide che accompagnano il ministero spirituale e pastorale che lei, Santità, si accinge a iniziare, l’assicuro delle mie preghiere e dei miei personali buoni auspici. Con stima e affetto fraterni, invoco le benedizioni di Dio su di lei e su tutti i fedeli affidati alle sue cure.