domenica 14 ottobre 2012

Teresa d'Avila: biografia e dottrina spirituale

Oggi 15 OTTOBRE celebriamo
SANTA TERESA D'AVILA

Vergine e Dottore della Chiesa
(1515-1582)
Memoria



Su Teresa d'Avila vedi anche in questo blog i post con la relativa etichetta, soprattutto i seguenti:
18 Giu 2011
Commenti al Pater: Teresa d'Avila. Dal "Cammino di Perfezione", di santa Teresa d'Avila, vergine e dottore della Chiesa. Sul "Padre Nostro". CAPITOLO 27. Tratta del grande amore che il Signore ci ha dimostrato con le prime ...

15 Ott 2011
Teresa d'Avila. Libro delle fondazioni. JHS. [PROLOGO]. 1. So per esperienza, prescindendo da ciò che ne ho letto in molti libri, il grande vantaggio che deriva ad un'anima quando non si allontana dall'obbedienza. So che ...

15 Ott 2011
Teresa d'Avila. Esclamazioni. I. 1. Oh, vita, vita mia! Come puoi vivere lontana dalla tua Vita? In così profonda solitudine, di cosa ti occupi? Che fai, visto che tutte le tue opere sono imperfette e difettose? Chi ti consola, anima ...
15 Ott 2011
Teresa d'Avila. Cammino di perfezione. Libro dal titolo Cammino di perfezione, composto da Teresa di Gesù, religiosa dell'Ordine di nostra Signora del Carmelo. È indirizzato alle monache scalze di nostra Signora del ...

02 Feb 2011
Oggi vorrei iniziare una breve serie di incontri per completare la presentazione dei Dottori della Chiesa. E comincio con una Santa che rappresenta uno dei vertici della spiritualità cristiana di tutti i tempi: santa Teresa d'Avila ...


02 Feb 2011
La Dama del Castello. Pubblico un capolavoro della spiritualità, che ha nutrito intere generazioni di cristiani. Buona lettura! Santa Teresa di Avila. dottore della Chiesa. CASTELLO INTERIORE. scritto da. TERESA DI GESÙ ...




Teresa de Cepeda y de Ahumada, fin da fanciulla, dimostrò una spiccata tendenza alla vita contemplativa e anacoretica. Lettrice assidua specialmente dei Padri, aveva attinto da san Girolamo la sua vocazione religiosa. Il Carmelo della sua città, Avila, quando vi entrò, praticava come molti altri un’osservanza assai mitigata. Teresa si sottomise alle pratiche più rigorose prima di intraprendere la sua vasta opera di riforma con l’aiuto di san Giovanni della Croce. Nonostante l’assorbente attività che dovette esplicare nella formazione dei nuovi conventi, e malgrado le considerevoli difficoltà che dovette affrontare, Teresa giunse alla vetta della vita mistica. Ne danno prova i suoi scritti: Il cammino della perfezione, Le fondazioni, Il libro della sua vita, Il Castello inte­riore, le lettere, le poesie.L’ascesi cristiana è corrispondenza allo Spirito Santo che dal battesimo lavora in ognuno di noi per renderci conformi all’immagine del Figlio di Dio. Figura intensamente umana, Teresa era donna di profondo buon senso, di carattere simpatico, gioviale, ma tenace, abile nell’adattarsi alle circostanze, gioiosa e sorridente, di grande talento organizzativo. Morì la notte del 4 ottobre 1582, proprio nell’anno in cui la correzione del calendario fatta da papa Gregorio XIII fece seguire immediatamente il 15 ottobre. La sua profonda dottrina spirituale, attinta in gran parte a sant’Agostino e a san Gregorio Magno, le ha meritato d’essere dichiarata da Paolo VI nel 1970 «Dottore della Chiesa».
Ricordiamoci sempre dell'amore di Cristo
Dalle «Opere» di santa Teresa di Gesù, Vergine
(Opusc. «Il libro della vita», cap. 22, 6-7, 14)

Chi ha come amico Cristo Gesù e segue un capitano così magnanimo come lui, può certo sopportare ogni cosa; Gesù infatti aiuta e dà forza, non viene mai meno ed ama sinceramente. Infatti ha sempre riconosciuto e tuttora vedo chiaramente che non possiamo piacere a Dio e da lui ricevere grandi grazie, se non per le mani della sacratissima umanità di Cristo, nella quale egli ha detto di compiacersi.
Ne ho fatto molte volte l'esperienza, e me l'ha detto il Signore stesso. Ho visto nettamente che dobbiamo passare per questa porta, se desideriamo che la somma Maestà ci mostri i suoi grandi segreti. Non bisogna cercare altra strada, anche se si è raggiunto il vertice della contemplazione, perché per questa via si è sicuri. E' da lui, Signore nostro, che ci vengono tutti i beni. Egli ci istruirà.
Meditando la sua vita, non si troverà modello più perfetto. Che cosa possiamo desiderare di più, quando abbiamo al fianco un così buon amico che non ci abbandona mai nelle tribolazioni e nelle sventure, come fanno gli amici del mondo? Beato colui che lo ama per davvero e lo ha sempre con sé! Guardiamo il glorioso apostolo Paolo che non poteva fare a meno di avere sempre sulla bocca il nome di Gesù, perché l'aveva ben fisso nel cuore. Conosciuta questa verità, ho considerato e ho appreso che alcuni santi molto contemplativi, come Francesco, Antonio da Padova, Bernardo, Caterina da Siena, non hanno seguito altro cammino. Bisogna percorrere questa strada con grande libertà, abbandonandoci nelle mani di Dio. Se egli desidera innalzarci fra i principi della sua corte, accettiamo volentieri tale grazia.
Ogni volta poi, che pensiamo a Cristo, ricordiamoci dell'amore che lo ha spinto a concederci tante grazie e dell'accesa carità che Dio ci ha mostrato dandoci in lui un pegno della tenerezza con cui ci segue: amore infatti domanda amore. Perciò sforziamoci di considerare questa verità e di eccitarci ad amare. Se il Signore ci facesse la grazia, una volta, di imprimerci nel cuore questo amore, tutto ci diverrebbe facile e faremmo molto, in breve e senza fatica.

* * *

Luigi Borriello Giovanna della Croce scrivono, nell'introduzione alle opere complete, che:
«Nella storia della spiritualità cristiana Teresa d'Avila rappresenta un indice puntato verso il mistero di Dio, che a lui guida mostrando il suo cammino interiore. La grandezza di questa donna, più che nei fenomeni straordinari o nei suoi atti eroici, si misura nella fedeltà quotidiana a Dio, recitando bene la parte che egli le ha assegnato nell'immenso disegno della storia umana, facendo della sua vita un canto d'amore che inneggia alle meraviglie da Dio compiute nel suo intimo. Non solo; esprime altresì quell'anelito, connaturale all'uomo, a una pienezza di vita in Dio: testimonia cioè quell'aspirazione a una vita intradivina più intima e personale da sperimentare nel segreto del proprio cuore, ove la conoscenza viene purificata, perché lo sguardo sia capace di sopportare la luce del mistero».
Gli scritti di Teresa sono tutti occasionali e nascono per aiutare i confessori a comprendere le varie esperienze interiori e i fenomeni che in lei si producevano, misticamente; oppure per aiuto alle sue monache per approfondire e comprendere la vita spirituale alla luce della sua esperienza straordinaria. Le più importanti opere sono le seguenti:
1. LIBRO DELLA VITA: non si tratta di un'autobiografia in senso stretto e neanche un libro di dottrina mistica, ma un insieme di entrambe le cose. Qui si narra la sua coscienza in modo da permettere ai suoi confessori o guide spirituali di comprendere appieno le profondità della sua esperienza mistica. Non sempre, come succede per tutti i mistici, riesce ad esprimere pienamente con parole la sua realtà interiore; eppure è abbastanza chiara nel raccontare quanto si possa intuire della sua esperienza al fine di poterla poi rivivere attraverso la propria persona. Il suo messaggio è quello di indicare le tappe che ci aprono ad un incontro personale con Dio in Cristo. La prima redazione è del 1562 e nel 1565 redige in modo definitivo il libro.
2. CAMMINO DI PERFEZIONE (2 manoscritti): sono conservati due autografi della santa, il codice dell'Escorial e quello di Valladolid. La seconda redazione è una vera trasformazione del testo operata anche da due censori, i quali hanno tolto ogni riferimento particolare, lo stile colloquiale, alcuni tratti polemici riguardanti la condizione della vita religiosa soprattutto femminile del tempo. Entrambi i testi si strutturano in cinque parti: 1) il Carmelo teresiano; 2) il fondamento della preghiera; 3) le diverse strade contemplative; 4) la preghiera vocale e contemplativa; 5) commento al Padre Nostro. Rivolto alle monache del monastero di san Giuseppe, in questo libro Teresa descrive il proprio itinerario spirituale, caratterizzato da una profonda unione con lo Sposo Gesù. Cominciato a scrivere nel 1562, la prima redazione è del 1566, mentre nel 1572 Teresa firma una copia dell'opera, approvandola.
3. IL CASTELLO INTERIORE: opera matura di Teresa, viene scritto su invito del padre Graziano come seguito del Libro della Vita, che aveva avuto anche qualche problema con l'Inquisizione. Dopo molte ritrosie, Teresa accetta di scrivere non una semplice ripetizione della sua autobiografia, ma una vera esposizione dottrinale, quasi un trattato pratico di vita spirituale, con l'intenzione di offrirlo alle monache e a tutti i lettori che lo avessero accolto con amore. Il libro è diviso in sette mansioni (in spagnolo moradas), ossia stanze, dimore. Con l'allegoria del castello (reminescenza probabile di alcune sue letture giovanili) descrive un cammino di spiritualità. Le prime tre mansioni si riferiscono alla vita ascetica, nelle altre quattro predomina la vita mistica. Si tratta di: 1) entrare nel castello; 2) lottare; 3) subire la prova dell'amore; 4) le prime esperienze soprannaturali; 5) l'allegoria del baco da seta; 6) le estasi e il fidanzamento spirituale; 7) il matrimonio mistico. Scritto nel 1577, da giugno a novembre in maniera discontinua.

4. FONDAZIONI: scritto in un periodo che va dal 1573 al 1582. Nasce da un'esperienza soprannaturale: in una visione è il Signore ad ordinarle di scrivere la storia di queste Fondazioni. Si tratta di un documento storico importante per conoscere gli inizi della riforma teresiana del Carmelo in Spagna.

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Teresa fu canonizzata nel 1622. Il 27 settembre del 1970, papa Paolo VI proclama Teresa "Dottore della Chiesa", prima donna ad esservi annoverata. Questo avvalora in modo ufficiale la validità della sua dottrina esposta nelle opere presentate. Tutta l'esperienza spirituale di Teresa è tesa una pienezza dell'inabitazione trinitaria, verso una conformazione a Cristo, preludio di gloria futura. Cristo è l'obiettivo di tutto il cammino.
Luigi Borriello Giovanna della Croce scrivono ancora:
«La sua esperienza interiore è un pellegrinare in avanti oltre ogni ostacolo verso l'infinito di Dio: è dinamica, progressiva, esodica. Passa di luce in luce per approdare alle realtà soprannaturali della salvezza: Dio Padre, l'umanità del Cristo, lo Spirito santo amore, la grazia, i sacramenti, la passione per la Chiesa. In tale esperienza vi sono gioia ed entusiasmo ma anche, e soprattutto, sofferenza, sconvolgimento, trasformazione. Tutte queste realtà costituiscono la trama dell'avventura umano-spirituale di Teresa, avventura a passo con Dio, con il suo epicentro nell'orazione, quale rapporto d'amicizia con il Dio di Gesù Cristo. Proprio tale rapporto interpersonale, che avvicina il divino all'umano, imprime un profondo realismo spirituale alla vita ed alle opere della mistica d'Avila. In questa santità incarnata il soprannaturale costituisce parte integrante dell'esistenza umano-divina di Teresa. Nelle pagine di questa donna umanissimo si avverte chiaramente come la mistica comunione con Dio non isoli in un'aura sacrale: la grazia divina, il Cristo, l'inabitazione trinitaria, non sono nozioni astratte ma realtà vive che alimentano la sua esistenza storica».
1. La preghiera come amicizia con Dio
Teresa non ha mai scritto un trattato sulla preghiera, ma solo esposto la sua esperienza spirituale, la sua vita di orazione. Si tratta di una preghiera raccolta, interiore, silenziosa, contemplativa. È una preghiera perfetta che nasce dall'amore, cresce nella contemplazione e fiorisce nella comunione. Nasce come esigenza di vivere un rapporto personale con Dio, un desiderio di vivere a tu per tu con l'amico del cuore, cui rivolgere lodi, suppliche, invocazioni, adorazioni, abbandoni fiduciosi. Pregare significa aprirsi a Dio, accogliendolo nel profondo del proprio essere con un amore colmo di desiderio e di volontà di donare se stesso.
2. L'incontro con Dio uomo in Cristo
Cristo non è il Dio lontano, gelido, inafferrabile, ma il Dio che penetra nella storia, che nasce come un bambino, che cresce, soffre, ama. È il Dio che si fa compagno di strada al nostro pellegrinare terreno, che partecipa con la sua sensibilità, alla vita di ciascun uomo. Il mistero dell'incarnazione pertanto è posto al centro di tutta l'esperienza teresiana. Ella scopre nel Vangelo la dimensione umana del Cristo: l'incontro con la Samaritana, la preghiera nell'Orto degli ulivi. In questa meditazione sull'umanità di Cristo trova la scoperta del vero e autentico amore: separarsi da questo unico bene e rimedio per i desideri del nostro cuore è rinunciare al vero incontro con Dio, nelle ultime stanze (mansioni).
3. Il mistero del Dio Trinità d'amore
Quasi al termine dell'esperienza di vita spirituale iniziata con l'orazione, come più alto grado della vita contemplativa, sta l'esperienza di Dio trinità. In una visione, le giungono queste parole: «Non cercare di chiudere me in te, ma cerca di chiudere te in me». In alcune Relazioni ella descrive la partecipazione a tale mistero come comunità perfetta di tre Persone distinte tra cui vi è uno scambio reciproco di amore e in cui vige una essenziale unità. Questa esperienza contemplante il mistero trinitario viene resa con una descrizione del Padre come fonte di luce e di amore, che la attira per arricchirla, per riversare su di lei la sua compiacenza. L'esperienza dell'inabitazione trinitaria infonde pace e serenità, preludio di quel godimento promesso nella gloria futura. Negli ultimi giorni di vita, Teresa avrà sempre più il desiderio di godere la visione di Dio come anche di servirlo ancora sulla terra.
4. L'amore per la Chiesa
Non si può negare che Teresa sia stata figlia del suo tempo e della Chiesa del suo tempo. Obbediente ai suoi confessori, amante dei "capitani della Chiesa", ossia i sacerdoti, i più saggi e i più sprovveduti. In tutta la sua vita esprime il desiderio della loro santificazione, trasmettendo alle sue figlie spirituali quel carisma di preghiera per la santità sacerdotale come fine specifico del Carmelo. Ma la sua esperienza dimostra anche la sua difesa nei confronti delle prevaricazioni maschili ecclesiastiche come testimoniato nelLibro della Vita (40,8) nei confronti delle donne. Il suo stesso porsi a servizio della Chiesa, ma anche determinata nel difendere la sua Riforma testimonia la profonda novità di Teresa, che è donna di grande valore prima di essere monaca e mistica. Leggendo le sue Opere non si può non innamorarsi di lei, anche per questo.