mercoledì 24 ottobre 2012

Il discorso antropologico al tempo dei Padri

http://www.heliosmag.it/2006/6/augias.jpghttps://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhLg4FcnmsBltZN9j5NGZ29TlQL0nQXl4vojyyfCAJBjXqohgFp8UTs7g11ue1H2RvWZIhbF3LrvX3vsexUWZchV_pAb3V6E-W3CnuUyB0gXvcqujoUvtVNJe06rQh2a3cGYPGixeDQ-bA9/http://www.libertaepersona.org/public/veronesi.jpghttp://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/d/d7/Piero_angela.jpg/220px-Piero_angela.jpg

Come è evidente, l'argomento toccato dal Papa durante la catechesi di questa mattina  è semplicemente cruciale per noi cristiani. In effetti la domanda che il Santo Padre pone all'inizio ("Ha ancora senso la fede in un mondo in cui scienza e tecnica hanno aperto orizzonti fino a poco tempo fa impensabili?") riceve puntualmente la stessa tragica risposta dai moderni maestri (!) del sospetto che quotidianamente entrano (forse anche senza o addirittura contro la nostra stessa volontà) nelle nostre case, nelle nostre relazioni, nella nostra vita. Si tratta di annunci martellanti che in vari modi suggeriscono, starei per dire "insinuano", dentro di noi quella menzogna: NO, oggi la Fede non ha più senso! Chi ha una pur superficiale conoscenza della Scrittura e della Tradizione della Chiesa non li ascolta e semplicemente spegne la tivvù e recita un Rosario; quelli invece tra noi che si lasciano conquistare dalle "forme" di questo annuncio pian piano scoprono che sì, veramente "loro" non hanno poi tutti i torti, che sì, forse il mondo è davvero frutto del caso, che davvero tutto è nelle nostre mani, la vita, la morte, il presente, il futuro... E così serenamente tanti di noi cedono e, sedotti dal fascino del lessico o delle mode, si adagiano nella coltre del dialogo dei salotti dove la Verità non esiste più e dunque...abbandonano la fede! E' la vecchia solita tattica di Satana, la cui azione, come insegna la Chiesa NON si riconosce MAI dalle FORME, ma SEMPRE dagli EFFETTI. E qui gli effetti sono: la confusione tra il Bene e il Male, il relativismo religioso e morale, la perdita del senso della vita, lo scoraggiamento, l'inquietudine,  la disperazione e la morte.
Propongo di seguito due testi: il primo, sulla creazione dell'uomo, è uno studio breve ma rigoroso di Armando Genovese dal titolo: "La creazione dell'uomo. Un discorso antropologico al tempo dei Padri".