giovedì 25 ottobre 2012

Cristiani e musulmani a confronto con la laicità dello Stato


Tavole rotonde e altre iniziative che impegneranno comunità religiose, istituzioni civili e associazioni: si presenta ricco il programma dell’undicesima edizione della Giornata ecumenica del dialogo cristiano-islamico che si celebrerà il 27 ottobre e il cui contenuto è stato illustrato ieri, 24 ottobre, in un incontro a Roma. 
Il tema scelto per quest’anno è «Islam, cristianesimo, Costituzione: cristiani e musulmani a confronto con la laicità dello Stato». A fare da sfondo alle riflessioni della presentazione sono state soprattutto il tema dell’immigrazione e il riconoscimento giuridico degli enti di culto. Su quest’ultimo punto è in particolare intervenuto il direttore centrale degli affari di culto del ministero dell’Interno, il prefetto Sandra Sarti, che ha sottolineato come a oggi siano 3.200 gli enti di culto in Italia, a fronte dei soli 500 del 1997. «Sono tantissimi e in costante crescita — ha spiegato il prefetto — e lo Stato non può non conoscere questa realtà». Questi enti comprendono le associazioni di fatto, quelle riconosciute dallo Stato e quelle che hanno conseguito l’intesa, che sono soltanto nove finora. Del resto, con la Costituzione, ha affermato il ministro per la Cooperazione internazionale e l’integrazione Andrea Riccardi che è intervenuto all’incontro, si è concretizzata «nella laicità italiana l’idea del ruolo positivo delle religioni». La Costituzione, ha spiegato, «inquadra e regola il nostro convivere plurale e quei principi restano validissimi ora che la nostra società, con l’ingresso delle comunità dei lavoratori stranieri, è diventata pluralista anche nel campo delle religioni». Il ministro, intervenendo sempre ieri anche alla presentazione del Rapporto di stabilità 2012 dell’azienda «Birra Peroni», ha chiesto «politiche adeguate» per l’immigrazione, che è «una grande realtà». Nella cultura pubblica del Paese, ha spiegato, «il tema dell’immigrazione è stato affrontato con il paradigma di Lampedusa, un fenomeno visto come un’invasione. Invece, i lavoratori immigrati generano più del dieci per cento del nostro prodotto interno lordo». Un tema che si salda naturalmente a quello del dialogo culturale e religioso. Il ministro ha ricordato soprattutto «la grande efficacia» del lavoro svolto dalle comunità religiose per costruire un tessuto italiano laddove è più in sofferenza» sottolineando che «islam e cristianesimo, seppure con diverse prospettive, sono portatori di un messaggio che educa all’arte di vivere insieme».
Come accennato, sono tante le inziative programmate in occasione della Giornata ecumenica, alcune delle quali già avviate o che proseguiranno anche fino al mese di novembre. A Ravenna, per esempio, si svolgeranno una serie di incontri di riflessione sul tema dell’etica; mentre a Caserta, a portare avanti l’iniziativa è la Commissione diocesana per la giustizia e la pace, in collaborazione con il Centro Migrantes e l’associazione Pax Christi. Per il vice presidente della Comunità religiosa islamica italiana, Yahya Pallavicini, «la collaborazione tra islam e cristianesimo può dare un valore aggiunto» allo sforzo verso l’integrazione.
L'Osservatore Romano, 26 ottobre 2012.