sabato 22 settembre 2012

Perchè una azienda non fallisca MAI...

... basta scegliere  bene il socio di maggioranza!
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LOPPIANO, sabato, 22 settembre 2012  - “Le famiglie che si incontrano camminano meglio insieme, e questo è stato il segreto dell’economia di comunione”.
Così Maurizio Cibra, esponente a Loppiano di Famiglie Nuove ha spiegato la fiducia che il Movimeno dei Focolari nutre per realizzare un mondo unito.  
Ha raccontato Cibra “Sono nato da una famiglia di panettieri. Ho svolto diverse attività lavorative, fino ad arrivare al 2003 quando il Movimento dei Focolari mi ha invitato a venire a Loppiano”  (piccolo borgo in provincia di Firenze).
“Ho portato a Loppiano la moglie e quattro figli, il più piccolo aveva tredici anni, la più grande seguiva già un percorso di consacrazione nei Focolari”
“Quando sono arrivato nella cittadella di Loppiano c’era un gruppo di aziende che praticava l’economia di comunione. Insieme a degli amici sono entrato nell’AZUR un impresa che fa mobili per camerette per bambini”.
“Lavoriamo per  le nuove generazioni. L’AZUR svolgeva una piccola attività artigianale di falegnameria e lavorazione del legno. Poi negli anni novanta è venuta l’idea di produrre qualcosa di bello per i piccoli.  A poco a poco è cresciuta: lettini fasciatoi, cassetterie, tutto ciò che serve nell’arredo per bambini”
Ma come si distingue la gestione di un azienda che pratica l’economia di comunione dalla gestione di una normale impresa?
Maurizio Cibra ha risposto che per praticare l’economia di comunione c’è bisogno di una convinzione profonda, “una scelta di vita che nasce da una cultura del dare”.
Si tratta di una “esperienza di condivisione che si misura sui bisogni degli altri e non solo sulle proprie necessità.  Un approccio amorevole nei rapporti e nelle finalità. C’è l’attenzione all’altro offrendo disponibilità, mettendo a disposizione le proprie competenze le proprie fatiche, per una condivisione totale”.
Le difficoltà sono comuni, è diverso il modo di viverle. “Noi – ha precisto Cibra - non abbiamo paura di qualcuno che tenta di rubarci il mercato, noi generiamo prodotti e aziende che possono dare di più, perché coscienti di essere produttori di beni per altri. Abbiamo un di più che motiva le scelte anche di chi ci lavora.
“Nelle realtà delle aziende che praticano l’economia di comunione – ha sottolineato Cibra - c’è un socio di maggioranza che è Dio, e poi ci sono le persone che collaborano tra di loro”.
“Il nostro compito è quello di cercare rapporti, relazioni, essere a contatto con le persone a condividere gioie, desideri, fatiche e dolori. Questa esperienza  porta ad un tipo di fratellanza che scioglie i cuori. Il segreto è la relazione amorevole che scioglie i cuori. Gli umani hanno bisogno di sentirsi amati  e solo davanti all’amore uno da amore”
Alla domande su perché Chiara Lubich ha scelto Loppiano,  un luogo bellissimo ma un po’ fuori dal mondo, Cibra ha spiegato che il progetto iniziale della Lubich era quello di creare “la città sul monte”, un luogo dove poter realizzare un progetto di società che “vive e vuole vivere il Vangelo”.
Quando negli anni settanta un appartenente alla famiglia Folonari ha lasciato in eredità un casale e terre a Loppiano, la Lubich ha pensato che questo fosse un segno del Signore  ed ha cominciato a costruire “la comunità della città sul monte”.
All’inizio c’era tutto da fare, la terra non era coltivata, e le erbacce crescevano introno al casale. Son venute le prime famiglie dal Nord Italia da Bergamo, e a poco a poco è nata questa realtà.
Negli anni Loppiano è diventata il centro di spiritualità e di formazione per tutti Focolarini del mondo. La cittadella è frequentata tutto l’anno da gruppi di famiglie, consacrati, giovani studenti, religiose e religiosi, sacerdoti. A Loppiano convergono le varie vocazioni, e le persone in cerca di vocazione.
Attualmente la metà dello 800 persone che vivono a Loppiano è composta da insegnanti e persone che frequantano le scuole di formazione.
Una caratteristica della formazione è che lo studio è strettamente connesso al lavoro. Il lavoro fa parte della formazione di tutte le realtà ed è dimensione della vita comunitaria
Secondo Maurizio Cibra l’esperienza di Loppiano mostra che “il mondo unito è possibile”. (A. Gaspari)
Fonte: Zenit

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Di seguito una intervista di Antonio Gaspari con Maria Voce, Presidente del Movimento dei Focolari.


LOPPIANO, sabato, 22 settembre 2012 - “Il carisma è un dono che Dio manda e che rimane finchè ha adempiuto al suo compito. Se il carisma dei Focolari è il carisma dell’unità e della fraternità universale, non può finire con la partenza della fondatrice”.
Così Maria Voce, Presidente del Movimento dei Focolari ha risposto oggi 22 settembre a Loppiano alla domanda posta da ZENIT circa la pratica del carisma dopo la nascita in cielo di Chiara Lubich avvenuta nel 2008. 
In merito al carisma originario di quella che è nata coma Opera di Maria, la Voce ha aggiunto: “Lo portiamo avanti cercando di rimanere fedeli all’ispirazione che Chiara Lubich  ha avuto cercando di far tesoro di tutto quello che ci ha dato, sia come produzione di discorsi, ma soprattutto con l’esempio della sua vita, quello che lei ha costruito e con l’aiuto di tutti quelli che praticamente partecipano di questo carisma”.
ZENIT ha chiesto anche in che modo procede il rapporto con le altre religioni e come il Movimento dei Focolari intende contribuire alla Nuova Evangelizzazione.
Per quanto riguarda il rapporto con le altre religioni, la Presidente del Movimento dei Focolari ha spiegato: “Noi abbiamo tanto rispetto per le persone e il dialogo che noi instauriamo è un dialogo tra persone, non è un dialogo fra ideologie o fra credenze diverse. Un dialogo tra persone che riescono a capirsi perché sono figli di Dio  e perché in ogni persona c’è il desiderio di amare e di essere amato”.
In merito alla Nuova Evangelizzazione, la Voce ha precisato: “noi cerchiamo di viverla con la nostra specificità che è quella che abbiamo avuto fin dall’inizio” e cioè “mettere in pratica le parole del Vangelo alla lettera e poi comunicare che cosa è venuto fuori da questa esperienza. Nella pratica della comunione abbiamo notato che è una evangelizzazione perché poter dire ‘ho chiesto ed ho ottenuto’ e testimoniare che ho veramente ottenuto vuol dire testimoniare che il Vangelo è vero e che è quello che Gesù ha promesso è reale”
Un giornalista di TV2000 ha chiesto quali sono i rapporti con l’Islam e Maria Voce ha risposto: “Noi siamo un movimento che è presente in diversi paesi dove c’è il contatto diretto con persone islamiche e non abbiamo difficoltà proprio perché noi non distinguiamo le persone dal punto di vista delle differenze religiose. Noi guardiamo alle persone come se fossero  fratelli che hanno,  una religione ed una credenza diversa dalla mia, che devo rispettare, conoscere  e accogliere profondamente”
Sull’economia di comunione proposta dal Movimento dei Focolari la Voce ha affermato che “è un aspetto di comunione a tutti i livelli. Nella comunione si trovano risposte che non si suppongono proprio per il fatto che si mettono insieme tante intelligenze, innumerevoli capacità comuni per mettere a disposizione degli altri quello che si ha”
“Secondo la presidente del Movimento “Bisogna scardinare l’idea che nell’avere ci sia il maggior bene, bisogna alimentare l’idea che è nell’amore ci si raggiunge il massimo bene” 
Un giornalista dell’ASCA ha chiesto cosa intende fare il Movimento dei Focolari per l’Italia, e la Voce ha risposto che “Loppianolab mostra l’impegno per l’Italia” si intende “mettere insieme, in sinergia tante forze ed esigenze ha suscitato interesse.  La vostra presenza mi dice che  questa incisività comincia ad esserci e si sviluppa con una maggiore partecipazione a livello nazionale”.
“Finora – ha sottolineato -  noi come movimento siamo stati sempre organizzati in zone diverse in Italia mentre adesso sentiamo l’urgenza che tutte queste zone collaborino in un unico progetto per rendere più bello e più vivibile il nostro paese”
Dal punto di vista politico la Voce ha detto il Movimento dei Focolari si sta impegnando “non creando un nuovo partito, ma mettendo in comune i valori che ci sono negli uomini di buona volontà”
Una giornalista del SIR ha chiesto che cosa ha bisogno l’Italia e cosa i Focolarini possono offrire. La Voce ha sostenuto che “L’Italia, così come tutto il mondo, ha bisogno di una maggiore comunione, di una maggiore interazione tra le persone che vogliono il bene del loro paese.  Persone che per il bene del loro paese sono disposte a sacrificare qualche volta il proprio bene personale o a abbandonare un idea particolare, per inserirsi in un piano più universale”
“A questo proposito – ha concluso – credo che  il movimento dei Focolari possa dare il suo contributo specifico che è quello di costruire ponti gratuiti, favorendo la creazione di legami e rapporti reciproci improntati alla fraternità”.