lunedì 3 settembre 2012

Martini - Gerusalemme: storia, mistero, profezia

 http://www.ioamolitalia.it/wp-content/uploads/2012/08/gerusalemme.jpg


Il messaggio di Benedetto XVI ai funerali del Cardinal Carlo Maria Martini.

Cari fratelli e sorelle,

in questo momento desidero esprimere la mia vicinanza, con la preghiera e l’affetto, all’intera Arcidiocesi di Milano, alla Compagnia di Gesù, ai parenti e a tutti coloro che hanno stimato e amato il Cardinale Carlo Maria Martini e hanno voluto accompagnarlo per questo ultimo viaggio.

«Lampada per i miei passi è la tua parola, luce sul mio cammino» (Sal 118[117], 105): le parole del Salmista possono riassumere l’intera esistenza di questo Pastore generoso e fedele della Chiesa. E’ stato un uomo di Dio, che non solo ha studiato la Sacra Scrittura, ma l’ha amata intensamente, ne ha fatto la luce della sua vita, perché tutto fosse «ad maiorem Dei gloriam», per la maggior gloria di Dio.

E proprio per questo è stato capace di insegnare ai credenti e a coloro che sono alla ricerca della verità che l’unica Parola degna di essere ascoltata, accolta e seguita è quella di Dio, perché indica a tutti il cammino della verità e dell’amore.

Lo è stato con una grande apertura d’animo, non rifiutando mai l’incontro e il dialogo con tutti, rispondendo concretamente all’invito dell’Apostolo di essere «pronti sempre a rispondere a chiunque vi domandi ragione della speranza che è in voi» (1 Pt 4, 3-15). Lo è stato con uno spirito di carità pastorale profonda, secondo il suo motto episcopale, Pro veritate adversa diligere, attento a tutte le situazioni, specialmente quelle più difficili, vicino, con amore, a chi era nello smarrimento, nella povertà, nella sofferenza.

In un’omelia del suo lungo ministero a servizio di questa Arcidiocesi ambrosiana pregava così: «Ti chiediamo, Signore, che tu faccia di noi acqua sorgiva per gli altri, pane spezzato per i fratelli, luce per coloro che camminano nelle tenebre, vita per coloro che brancolano nelle ombre di morte.

Signore, sii la vita del mondo; Signore, guidaci tu verso la tua Pasqua; insieme cammineremo verso di te, porteremo la tua croce, gusteremo la comunione con la tua risurrezione. Insieme con te cammineremo verso la Gerusalemme celeste, verso il Padre» (Omelia del 29 marzo 1980).

Il Signore, che ha guidato il Cardinale Carlo Maria Martini in tutta la sua esistenza accolga questo instancabile servitore del Vangelo e della Chiesa nella Gerusalemme del Cielo. A tutti i presenti e a coloro che ne piangono la scomparsa, giunga il conforto della mia Benedizione.

Da Castel Gandolfo, 3 Settembre 2012 BENEDICTUS PP. XVI

* * *



«Martini era fedele alla dottrina tradizionale, aveva una fede rocciosa e forte. Sulla bioetica , l’attenzione del cardinale quella di vedere se non vi fosse qualche sfaccettatura che meritasse di essere considerata in maniera più attenta…». Il cardinale Gianfranco Ravasi, presidente del Pontificio consiglio della cultura, poco prima di entrare nel Duomo di Milano per i funerali dell’arcivescovo Martini, ha risposto alle domande di Vatican Insider.


Per molti anni il cardinale Martini è stato contrapposto a Papa Wojtyla. E ultimamente anche a Ratzinger. Che cosa ne pensa?

«Penso che sia un modo di interpretare la realtà sulla base di schemi tendenzialmente politici, una chiave di lettura mediatica e della cultura di massa. In realtà esiste una molteplicità di approcci – è la ricchezza della Chiesa – all’unica verità. Anche all’interno del Nuovo Testamento abbiamo la teologia di Giacomo e quella di Paolo, che sono differenti. Dunque non considererei quelle che lei cita delle contrapposizioni, ma piuttosto delle iridescenze degli stessi colori. Io stesso trovo consonanze nel messaggio di Benedetto XVI come ne trovo nel messaggio di Martini».


Nell’ultima intervista Martini ha detto che la Chiesa è indietro di duecento anni…

«Diversi giudizi storici sui contesti sono legittimi. La Chiesa è "semper reformanda", quindi sempre in cammino. Ci sono in una struttura così grande e in un orizzonte così vasto percorsi che sono più avanti, altri che sono più in attesa, con passi ancora da compiere. La Chiesa stessa abbraccia non solo tutti i territori, ma anche, paradossalmente, tempi diversi, perché neanche la società contemporanea è tutta uguale e ci sono ambiti culturali che sono ancora fermi».


Non negherà però che il cardinale Martini, in campo bioetico, sull’origine e sulla fine della vita, ha sostenuto pubblicamente posizioni che sono talvolta apparse come un controcanto rispetto alle posizioni ufficiali della Chiesa.

«Credo che anche in questo caso siamo di fronte a qualcuno che aveva ben chiara nel suo cuore la fedeltà alla dottrina tradizionale. Il cuore di Martini era fedele. Poi c’è la declinazione concreta di una molteplicità di aspetti: e questi possono ammettere qualche volta anche dei contrappunti. Ci possono essere diversità, quando si tratta di circoscrivere interamente il problema. Ma ripeto: Martini aveva una grande fede, molto rocciosa, forte, solida. L’orizzonte in cui si cala la verità è un orizzonte in cui ci sono tante dimensioni, pensiamo ad esempio agli aspetti scientifici. L’attenzione del cardinale quella di vedere se non vi fosse qualche sfaccettatura che meritasse di essere considerata in maniera più attenta. Senza necessariamente cambiare la sostanza: le sue parole contro l’eutanasia lo dimostrano chiaramente».


Ha colpito la grande partecipazione popolare di questi giorni, anche dopo dieci anni dalla sua partenza da Milano. Come la spiega?

«La sua figura era considerata talvolta fredda. Eppure a contare, in un deserto di grandi personalità qual è stato il tempo in cui è vissuto, non sono stati soltanto il suo messaggio e la sua parola, ma anche la sua persona in quanto tale. Ha inciso innanzitutto come persona e questo strascico ancora permane. Quante figure grigie, che magari hanno avuto anche successo mediatico, vediamo scomparire nell’oblio. Nel caso di Martini, invece, ci troviamo davanti a una persona che parla ancora».
Fonte: Vatican Insider

* * *

Per intanto, per salutare il Cardinal Martini, dagli Atti della XXVI Settimana Biblica sul tema della Città Santa di Gerusalemme propongo la relazione iniziale.  Lui è stato un grande innamorato di quella Terra. Buona lettura!