mercoledì 12 settembre 2012

Giovanni Crisostomo 3: Discorso a Eutropio



«QUANDO TI TROVERAI FUORI DALLA CHIESA»
brani dal "Discorso a Eutropio"
di San Giovanni Crisostomo
È proprio una prostituta che Dio desiderava? Sì, una prostituta: cioè la nostra natura!
Era alto e lei umile; alto non nella posizione ma nella natura, da non poter entrare in ragionamento di mente umana: invisibile, impercettibile, sempre esistente, inalterabile, al si sopra degli angeli, al di sopra delle forze celesti; vincente la ragione, superante la forza cerebrale, impossibile vederlo, ma credere in Lui. Gli Angeli Lo vedevano e tremavano, i Cherubini si coprivano con le ali, tutto gli stava innanzi con timore: volgeva lo sguardo sulla terra e la faceva tremare, minacciava il mare e lo faceva essiccare, faceva spuntare i fiumi nel deserto; ha posto i monti in misura e ha bilanciato le valli.
Come dirlo? Come rappresentarlo?
La Sua grandiosità non ha fine, la Sua Sapienza non la si può stimare con numeri, inspiegabili le Sue decisioni e le Sue vie inesplorabili.
Eppure, Lui, tanto grande e alto ha desiderato una prostituta. Perché? Per trasformarla da prostituta in vergine, perché Lui potesse diventare il suo Sposo.
Cosa fa? Non le manda come ambasciatori uno dei suoi servi, non manda un Angelo dalla prostituta o un Arcangelo, non manda i Cherubini, né i serafini; ma Lui stesso, innamorato, la raggiunge.
Ha desiderato una prostituta e cosa fa? Non avendo potuto lei elevarsi, è stato Lui ad abbassarsi. Viene nella sua capanna. La vede ubriaca! E in che modo viene? Senza manifestare esplicitamente la Sua divinità, ma divenendo identico a lei, perché lei, vedendolo non si spaventi, non si agiti e non gli scappi.
La trova tutta ferita, imbestialita, dominata dai demoni. E cosa fa? La prende e la fa sua donna. Cosa le dona in dote? L’anello. Quale anello? Quello col suo sigillo: Lo Spirito Santo!
Poi le chiede:
“Non ti avevo piantata in Paradiso?”
Gli risponde: “Sì”.
“E come sei caduta di là?”
“È venuto il diavolo e mi ha presa dal Paradiso!”
“Sei stata piantata in Paradiso e lui ti ha messa fuori. Ecco, io ti pianterò in me stesso. L’altro non osa avvicinarsi a me! Ti tiene il pastore e il lupo non viene più!”
“Ma”, risponde, “io sono peccatrice e impura!”
“Non ti preoccupare: io sono medico!”
Presta molta attenzione, guarda cosa fa: È venuto a prendere la prostituta, lei così com’era immersa nella sporcizia, – lo sottolineo. Perché tu sappia dell’amore dello Sposo. È questo che caratterizza l’innamorato: non chiedere le responsabilità per i peccati, ma perdonare errori e cadute!
Prima lei era figlia dei demoni, figlia della terra, indegna della terra; ora è divenuta figlia del Re! E questo perché così ha voluto Colui che di lei si è innamorato. Perché l’innamorato non bada alle maniere. L’amore non vede la bruttezza. Per questo, d’altronde, si chiama amore, perché molte volte ama anche i brutti.
Anche Cristo ha fatto così: ha visto la brutta, e innamoratosi di lei la rinnova! L’ha presa come Sua donna e come figlia Sua la ama e come Sua serva se ne prende cura, come vergine la protegge e come paradiso la cinge, come membra del Proprio corpo la cura e quale suo capo provvede per lei, come radice la pianta e come pastore la guida e come sposo la prende sua sposa, come vittima espiatoria la perdona e quale pecora si sacrifica, come sposo ne mantiene e cura la bellezza e come coniuge provvede perché non le manchi niente.
Oh! Tu Sposo, che fai bella la bruttezza della sposa!
Brani dal “Discorso a Eutropio” composti in un testo unico da Panajotis Nellas (traduzione D. N.)
* * * * *


IL CRISTO
IO PADRE, IO SPOSO,
IO CASA, IO COLUI CHE NUTRE,
IO RADICE, IO FONDAMENTO.
TUTTO CIÒ CHE VUOI: IO.
PERCHÈ TU NON ABBIA BISOGNO DI NIENTE.
IO LAVORERÒ.
PERCHÈ SONO VENUTO PER SERVIRE
NON PER ESSERE SERVITO.
IO AMICO E OSPITE E CAPO
E FRATELLO E SORELLA E MADRE.
TUTTO IO.
SOLO SII CONFIDENTE CON ME.
IO POVERO, PER TE,
E GIROVAGO PER TE,
SULLA CROCE PER TE,
NELLA TOMBA PER TE,
SU IN ALTO SUPLLICO IL PADRE
PER TE.
GIÙ SONO DIVENTATO AMBASCIATORE PRESSO IL PADRE
PER TE.
TUTTO SEI PER ME:
FRATELLO E COEREDE, E AMICO, E MEMBRO.
COSA VUOI DI PIÙ?
S. Giovanni Crisostomo
(traduzione D. N.)