mercoledì 26 settembre 2012

Decalogo della Fede made in USA




Partecipazione ai sacramenti, preghiera, attività caritativa, letture bibliche e di testi conciliari: in poche parole, atti e gesti concreti per dare testimonianza nel mondo del proprio credo. È questo il “decalogo” che i vescovi degli Stati Uniti propongono alle loro comunità in vista dell’apertura, l’11 ottobre, dell’Anno della fede.
L’iniziativa del Papa — sottolinea il vescovo di Green Bay, David Laurin Ricken, presidente del Committee on Evangelization and Catechesis (organismo della Conferenza episcopale) — offre un’opportunità unica «per rinnovare la fede e promuovere l’evangelizzazione». Lo scopo è quello «di favorire l’incontro personale con Gesù, che si verifica immediatamente nell’Eucarestia». Da qui il primo degli impegni indicati dal vescovo David Laurin Ricken: la partecipazione regolare alla celebrazione eucaristica.
Come per la messa, ugualmente, i fedeli sono invitati a richiedere assiduamente il sacramento della penitenza o della riconciliazione. Questo sacramento, è spiegato, «esorta le persone a rivolgersi a Dio» e attraverso «il perdono delle ferite del passato fornisce anche la forza per affrontare il futuro».
La nota dell’episcopato prosegue “suggerendo” una serie di letture. In particolare è la lettura giornaliera della Bibbia a rappresentare «un dovere» per la crescita spirituale di ogni persona. «Apprendere della vita dei santi» è poi un altro punto centrale: essi sono «esempi senza tempo di come vivere una vita cristiana e forniscono speranza infinita». I santi offrono, inoltre, esempi di come «una persona può servire Dio, attraverso l’insegnamento, il lavoro missionario, la carità, la preghiera e cercando semplicemente di piacere a Dio nelle azioni ordinarie e nelle decisioni della vita quotidiana». A seguire vi è la lettura dei documenti del concilio Vaticano II: «Per proseguire il rinnovamento i cattolici devono capire che cosa ha insegnato il concilio e come si arricchisce la vita dei credenti».
A queste letture si aggiunge lo studio del Catechismo della Chiesa Cattolica e dello United States Catholic Catechism for Adults. Il catechismo cattolico per gli adulti è un adattamento del Catechismo della Chiesa Cattolica promulgato da Giovanni Paolo II. Il catechismo per gli adulti, la cui preparazione ha richiesto sei anni, è stato autorizzato dai vescovi statunitensi nel giugno 2000 come progetto del comitato incaricato dalla Conferenza episcopale di sovrintendere l’uso del catechismo nel Paese.
L’episcopato esorta, in occasione dell’Anno della fede, a dare testimonianza anche offrendo “azioni” che vadano oltre la riflessione. Ad esempio, si indica come valido atteggiamento la partecipazione alla vita della comunità parrocchiale. A tale riguardo sono «benvenuti i volontari nelle parrocchie» che possono partecipare nelle comunità come catechisti, lettori e in altri ruoli offrendo un personale contributo alla crescita delle comunità. Il volontariato deve passare anche nell’esplicazione delle attività caritative, che significa — si ricorda — «incontrarsi personalmente con Cristo nei poveri, negli emarginati e nei vulnerabili».
La profonda partecipazione all’Anno della fede richiede ancora un altro esempio di cambiamento a livello personale e questo, affermano i vescovi, può passare attraverso l’avvicinamento o il favorire il ritorno alla fede di un’altra persona: «Un invito alla messa può fare la differenza per qualcuno che si è allontanato dalla fede o si sente lontano dalla Chiesa».
Il decalogo si conclude con l’indicazione di «incorporare le beatitudini nella vita quotidiana». Le beatitudini «forniscono un modello ricco per la vita cristiana e la loro saggezza può aiutare tutti a essere più umili, pazienti, giusti, sinceri e ad amare e perdonare».
Sempre in occasione dell’Anno della fede, i vescovi hanno promosso un pellegrinaggio «per la vita e la libertà» che si terrà il 14 ottobre presso il santuario dell’Immacolata Concezione situato nella capitale Washington. L'Osservatore Romano, 27 settembre 2012