martedì 4 settembre 2012

10 piazze per 10 comandamenti... (2)


ROMA, martedì, 4 settembre 2012  – Un evento “non confessionale” ma con il precipuo scopo di rispondere alla sfida della Nuova Evangelizzazione. Il progetto itinerante Dieci piazze per dieci comandamenti (*), presentato prima dell’estate, è ormai prossimo al debutto.
La prima tappa dell’iniziativa a cura del Rinnovamento dello Spirito, patrocinata dal Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione, è stata illustrata nel primo pomeriggio di oggi, presso la Sala delle Bandiere in Campidoglio, durante una conferenza stampa moderata dal giornalista di Avvenire, Salvatore Mazza.
L’evento si terrà sabato 8 settembre, a partire dalle 20.30 a piazza del Popolo, alla presenza del presidente di Rinnovamento nello Spirito, del sindaco di Roma, Gianni Alemanno, del cardinale vicario della Diocesi di Roma, Agostino Vallini, e di numerosi illustri ospiti del mondo della scienza, della cultura e dello spettacolo. La serata sarà introdotta da un videomessaggio di papa Benedetto XVI.
Oggetto della tappa romana di Dieci piazze per dieci comandamenti, sarà la prima parte del primo comandamento: Non avrai altro Dio all’infuori di me.
Come ha spiegato monsignor José Octavio Ruiz Arenas, segretario del Pontificio Consiglio per la Nuova Evangelizzazione, la Nuova Evangelizzazione “non è un compito diverso da quello che la Chiesa ha assunto nel corso dei secoli”. Essa è piuttosto qualcosa di nuovo, “per il rinnovato ardore e il rinnovato entusiasmo, nella sua forza e nei suoi metodi”.
Il progetto di Rinnovamento nello Spirito, ha aggiunto il presule, farà leva soprattutto sulla forza della “testimonianza” e la scelta delle 10 piazze (diventate poi 11 con l’aggiunta di Cagliari nel programma) sta a rappresentare una fede che varca l’ingresso delle chiese per calarsi in mezzo alla gente, attraverso gli strumenti della cultura, della musica, dello spettacolo.
Interpellato da Zenit, monsignor Ruiz ha osservato che effettivamente le Dieci piazze hanno molte caratteristiche in comune con il Cortile dei Gentili: entrambe infatti sono iniziative proprie di una Chiesa che “non si chiude in se stessa e non parla ai soli credenti”, quindi pertinenti con lo spirito della Nuova Evangelizzazione.
Durante la serata romana di sabato prossimo, infatti, “oltre al messaggio del cardinale Vallini, sarà importante soprattutto ascoltare le testimonianze dei laici, persone normali, scienziati, gente di spettacolo che affermano: ‘io credo in Dio e sento la sua presenza nella mia vita’”.
“Queste testimonianze di persone che hanno accolto Dio nella loro vita, senza che il Signore abbia tolto loro nulla, anzi donando loro molto, possono aiutare molti ad aprirsi a ricevere il Signore”, ha concluso Ruiz.
Il presidente di Rinnovamento nello Spirito Santo, Salvatore Martinez, ha ricordato che il tema comune a tutti gli appuntamenti delle Dieci piazze è Quando l’amore dà senso alla tua vita… Un tema che si intreccia con quello, assai caro alla Chiesa, dell’emergenza educativa. “Nell’emergenza educativa – ha osservato Martinez – quali valori possono ridare cittadinanza all’amore?”.
Il presidente di RnS ha poi sottolineato che ogni comandamento delle legge mosaica, sarà interpretato nella sua accezione “propositiva”, andando ben al di là del suo risvolto “proibitivo”. Il Non rubare, ad esempio, deve suscitare un interrogativo: “quanti uomini generosi posso incontrare?”. Parimenti il quinto, Non uccidere, intenderà far riflettere “su chi dona la vita”.
C’è poi il valore tanto concreto quanto simbolico della piazza come luogo di incontro pacifico tra le persone. “In piazza – ha osservato Martinez – spesso si va per protestare; noi, però, vogliamo proporre eventi di vita buona”.
Zenit ha domandato a Salvatore Martinez, quanto possa essere significativo tenere gli eventi delle Dieci piazze il sabato sera, un momento tradizionalmente dedicato allo svago più che alla spiritualità e alla riflessione.
Secondo il presidente di RnS è fondamentale che il cristianesimo sia presente e vivo in tutte le “prassi” e in tutti i luoghi del nostro tempo, compresi momenti come il sabato sera, generalmente dedicati all’evasione e al divertimento. “Bisogna imparare a riempire di significato anche questi vuoti”, ha detto rispondendo a Zenit.
Le piazze d’Italia, pertanto, diventeranno luoghi di evangelizzazione, laddove evangelizzazione significa in primo luogo “umanizzare”, ovvero “restituire l’umano agli umani”, ha sottolineato Martinez. Lo stare insieme il sabato sera, quindi, può essere riempito di significati nuovi “non solo simbolici ma anche di buone prassi di cui il nostro tempo ha bisogno”.
“Anche in questi tempi di smarrimento – ha proseguito il presidente di RnS – c’è una grande esigenza di vita spirituale e noi dobbiamo rispondere in contesti e con modalità nuovi. Già Giovanni Paolo II affermava che la modernizzazione e la secolarizzazione non escludono di per sé la domanda di spiritualità. Il problema è che gli uomini spesso accettano spesso surrogati di spiritualità”.
Martinez ha concluso auspicando che il modello delle Dieci piazze abbia successo e che altre città possano adottarlo e sperimentarlo.
Il sindaco Gianni Alemanno ha descritto l’iniziativa delle Dieci piazze come un “evento inedito”, una sorta di “piccolo giubileo”, destinato a suscitare un po’ di “salutare scandalo”. La concessione, da parte del Comune di Roma, di piazza del Popolo, abituale “scenario di molte promozioni” è stata significativa, in quanto si è voluto conferire a questo luogo illustre un’occasione di “riflessione sui valori fondamentali”.
Proprio per la possibilità che offre di “evadere dalle esperienze stereotipate”, le Dieci piazze sono un evento “da non sottovalutare” che, ha osservato Alemanno, “non riguardano solamente il Rinnovamento nello Spirito, né soltanto la città di Roma” ma hanno un valore universale.
Tra gli ospiti della serata di sabato prossimo figura l’attrice Pamela Villoresi, un’artista che ha sempre cercato di dare spazio alla religiosità nell’ambito della sua professione.
“Molti anni fa – ha detto la Villoresi durante la conferenza stampa – quando non andava molto di moda, proponevo recital a tema spirituale. Mi presero per visionaria ma alla fine abbiamo vinto anche sul mercato…”. È nato, così, Divinamente Roma, il Festival Internazionale della Spiritualità, che ha avuto un suo “gemello” d’oltreoceano in Divinamente New York.
“Non mi ha stupito questa ‘chiamata’ – ha commentato l’attrice -. la risposta è stata ovviamente positiva: fa parte del mio cammino spirituale, aspetto quindi i testi laici legati al primo comandamento. Sono emozionata, ritengo sia un’iniziativa straordinaria”.
La serata romana di Dieci piazze sarà presentata da Massimo Giletti e vedrà la partecipazione dei giornalisti Marco Tarquinio, direttore di Avvenire, Carlo Nesti e Gad Lerner; del poeta Davide Rondoni; dell’attrice Beatrice Fazi; della cantautrice Mariella Nava e della band dei Sonohra.
I prossimi appuntamenti avverranno simultaneamente a Napoli, in piazza del plebiscito (Onora il padre e la madre), e a Verona, in piazza dei Signori (Non nominare il nome di Dio invano), la sera di sabato 15 settembre.
Gli eventi successivi si terranno tra giugno e settembre 2013 a Torino, Palermo, Bari, Cagliari, Firenze, Genova, Milano e Bologna, al fine di accogliere l’invito lanciato da Benedetto XVI e sostenere con iniziative dedicate l’Anno della Fede da lui indetto. (L. Marcolivio)

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 Di seguito l'intervista a mons. Josè Octavio Ruiz Arenas, segretario del Dicastero per la Nuova Evangelizzazione, per chiedere il suo punto di vista su questo grande e originale evento.
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I Dieci Comandamenti sono spesso vissuti come un’imposizione, un ordine divino difficile da seguire, più che una regola di amore di Dio verso l’uomo. Perché cominciare un progetto di evangelizzazione partendo proprio da questi?
Mons. Ruiz Arenas: Appunto perché è arrivato il momento di riscoprire il vero senso dei comandamenti, che non è quello di divieti, ma di proposte di amore. Il Signore ha donato a Mosè i Dieci Comandamenti proprio per far capire al popolo d’Israele come comportarsi davanti a Lui e davanti agli altri. Essi sono un invito ad amare, una chiara indicazione del cammino da seguire per evitare di rompere l’unità e la fraternità con Dio e tra gli uomini.
Questo evento che partirà sabato, dunque, vuole approfondire il vero senso dei Dieci Comandamenti: che Dio è amore e che tutti noi, uomini e donne, creati a immagine e somiglianza di Dio, dobbiamo amare gli altri, essere solidali e servizievoli in ogni momento della nostra vita, in modo da vivere una convivenza serena e amichevole.
Benedetto XVI parteciperà ad ogni incontro attraverso un video-messaggio. Come ricordato nell’ambito della conferenza, è la prima volta che il Papa partecipa ad un’iniziativa di evangelizzazione che non sia una Gmg o un incontro organizzato dalla Santa Sede. Cosa rappresenta questo contributo del Papa?
Mons. Ruiz Arenas: Vuol dire tanto… In particolare, vuole dire che la voce del Papa deve risuonare dappertutto e per questo si farà presente in piazze pubbliche, davanti a migliaia di persone, dove forse lì in mezzo c’è chi non lo ha mai sentito parlare.
È un modo nuovo quindi che rappresenta la volontà della Chiesa di andare incontro alla gente in posti comuni e pubblici, e che dimostra che non è la parrocchia l’unico luogo dove ascoltare la parola del Papa o del Vangelo, ma che essa può raggiungerci ovunque.
Credo anche che il fatto che il Papa rivolga così direttamente la sua parola possa essere una testimonianza forte per chi è ancora dubbioso o lontano.
I giovani in modo particolare…
Mons. Ruiz Arenas: Certo! Sono sicuro che tanti giovani che magari sono attirati solo dalla folla o dallo spettacolo rimarranno colpiti dal fatto che il Papa si fa presente lì in mezzo alla piazza. Ricordiamo le Giornate Mondiali della Gioventù: quando parla il Papa tutti si sentono veramente chiamati a dare una risposta!
Questo evento potrà essere davvero un’occasione unica per tanti giovani che non sono cristiani, che sono indifferenti a Dio o non vogliono nemmeno sentirne parlare per seguire ormai questa “moda secolarizzata”: sentire il Papa che dice direttamente loro di aprire le porte del proprio cuore al Signore.
Oltre al video-messaggio del Pontefice, in ogni serata, si avrà l’opportunità di ascoltare le parole di personalità ecclesiastiche e del mondo dello spettacolo, a cui si affiancheranno anche uomini e donne comuni che offriranno la propria testimonianza. Che messaggio vuole dare questa forte presenza dei laici?
Mons. Ruiz Arenas: È un aspetto molto importante perché dimostra che la fede in Dio non è una esclusiva o una prerogativa solo della Chiesa. Dio è una presenza per tutta l’umanità, e credo sia fondamentale per la gente ascoltare persone che non sono religiosi, sacerdoti o impegnati direttamente nella vita ecclesiastica, parlare di Dio e del suo amore secondo la propria esperienza personale di fede.
La testimonianza di noi cristiani, così come di tutte le persone che hanno un’idea più generica di Dio, può essere infatti un aiuto per gli altri, che vedendo la gioia e la convinzione, possono soffermarsi a riflettere e aprire poi il cuore all’annuncio di Cristo. (S. Cernuzio)

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 Di seguito l'intervista a Salvatore Martinez, presidente nazionale del Rinnovamento nello Spirito.
 
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Lei ha ribadito più volte la volontà di non svolgere questo evento in un luogo chiuso come, ad esempio, una parrocchia, ma in uno spazio pubblico. Per quale motivo è stata scelta proprio la piazza?
Salvatore Martinez: La piazza è per definizione il luogo d’incontro, dove la gente dialoga, riflette, passeggia spensierata o a volte anche litiga. Questo luogo ha tanti significati, ma pochi contenuti. Noi vorremo riempirla di questi, anzi – seguendo anche un’antica tradizione greca – vogliamo condividere degli ideali alti.
Non c’è un luogo più amorfo che poi acquista una sua forma come la piazza infatti. Una Chiesa è un luogo talmente connotato che non avrebbe potuto creare quell’effetto sorpresa, quella dimensione nuova e creativa di coinvolgere anche le persone che in Chiesa neanche entrano o che non si sentono attratti da temi religiosi.
Andiamo quindi in un luogo per definizione neutro, ma che evoca atteggiamenti e costumi che se ri-centrati ad un Comandamento, come nel nostro caso, possono dare alla piazza un volto originale e lasciare magari un segno anche alla stessa città.
E' interessante la scelta di far dividere il palco a cardinali, vescovi, attori, musicisti e subito dopo a famiglie e giovani per così dire “normali, comuni”…
Salvatore Martinez: Testimonial e testimoni! Il testimonial impegna la propria fama, la propria capacità di essere ascoltato e di suscitare identificazione. C’è quindi in lui la forza delle idee. Nel testimone, invece, c’è la forza della propria esperienza, di come quel comandamento può aver realmente incrociato la vita di quella persona e cosa di buono ha regalato avervi aderito.
Nella serata di sabato a Roma, ad esempio, parleremo della storia di Chiara Corbella, questa straordinaria ragazza, scomparsa a giugno, che ha rimandato le cure del tumore per dare la vita al proprio bambino. In questo caso sarà quindi la testimonianza di una famiglia giovane, ma ci saranno poi, negli altri incontri, le esperienze forti, di vita vera, di ragazzi, anziani e via dicendo.
Spiritualità, comunione, manifestazioni di gioia attraverso anche la musica e la cultura. Quanto questo evento rappresenta lo spirito che il movimento carismatico di cui lei è presidente ha maturato in questi 40 anni?
Salvatore Martinez: Direi che ci sono un po’ tutti gli ingredienti del Rinnovamento nello Spirito. Ci siamo preoccupati da sempre di essere un segno della nuova evangelizzazione, che non significa fare cose nuove, ma recuperare quei linguaggi classici attraverso i quali la fede si è consegnata a noi, per poi consegnarli agli altri.
La musica, il canto, la lode, le testimonianze, il registro della creatività, la comunicazione frontale e non formale della fede, rappresentano allora la storia del Rinnovamento. In questo anno giubilare del 40° anniversario della nascita, volevamo portare a sintesi tutto questo, dando vita ad un progetto di grande valore ideale e simbolico.
Non si tratta però soltanto di fare memoria di questi 40 anni, ma anche di far vedere come il movimento, nel terzo millennio, si pone a servizio della fede nelle Chiese e nelle comunità locali.
A tal proposito, giusto per “stuzzicare” la curiosità dei lettori di ZENIT, anticipiamo cosa proporrà il Rinnovamento una volta terminato il progetto delle “10 piazze per 10 Comandamenti”.
Salvatore Martinez: Stiamo riflettendo su come proseguire con qualche altro filone: pensiamo ai vizi capitali, ai doni dello Spirito, alle virtù… Ciò che più mi preme è far capire che si può fare veramente tanto per offrire modelli, stimolare la fantasia e spingere a livello anche locale i gruppi e le comunità a dar corso alla nuova evangelizzazione. Nel caso di questo progetto c’è dietro un impianto imponente, ma in quanti modi e con quanti strumenti più semplici e immediati si può da corso a questa missione? Vedremo nel 2014… (S. Cernuzio)
Fonte: Zenit


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