mercoledì 4 aprile 2012

Il santo patrono degli internauti





Oggi 4 aprile la Chiesa abbiamo ricordato Sant'Isidoro di Siviglia Vescovo e dottore della Chiesa
560? - 4 aprile.636
Ultimo dei Padri latini, Isidoro di Siviglia (560-636) fu molto letto nel Medioevo, soprattutto per le sue «Etimologie», un'utile "somma" della scienza antica. Fu però soprattutto un vescovo zelante preoccupato della maturazione culturale e morale del clero spagnolo. Per questo motivo fondò un collegio ecclesiastico, prototipo dei futuri seminari, dedicando molto spazio della sua laboriosa giornata all'istruzione dei candidati al sacerdozio. Dei suoi fratelli due furono vescovi e santi, Fulgenzio e Leandro, che fece da tutore a Isidoro, e una sorella, Fiorentina, fu religiosa e santa. Successe a Leandro nel governo episcopale della diocesi di Siviglia. Presiedette l'importante quarto concilio di Toledo (nel 633). Sapienza, mai disgiunta da profonda umiltà e carità, gli hanno meritato il titolo di «doctor egregius» e l'aureola di santo.

Il Pontificio Consiglio per le Comunicazioni Sociali ha istituito un servizio di osservazione su Internet, seguendo la millenaria tradizione che ha sempre visto la Chiesa dotarsi, spesso per prima, delle tecnologie d’avanguardia. Ricordiamo, tra le altre cose, il primo servizio di criptografia diplomatica, le prime carte nautiche moderne, i primi portolani mediterranei, la radio inaugurata da Marconi stesso, l’osservatorio astronomico, il treno pontificio, il primo centralino telegrafico a distribuzione automatica eccetera. Il santo di oggi, Isidoro di Siviglia, è stato dichiarato patrono di Internet, perché nella sua “Etimologia”, utilizzò una struttura simile a quella di un database, inventando un sistema che oggi viene detto “a flash”. Le singole voci trattate nell’opera sono rese complementari da una specie di links che collegano i vari argomenti.


Riporto di seguito un testo di sant' Isidoro.

Dai "Libri delle Sentenze" di sant'Isidoro, vescovo.
Lo scriba dotto nel regno di Dio
(Lib.3,8-10; PL 83, 679-682)

La preghiera ci purifica, la lettura ci istruisce. Usiamo dell’una e dell’altra, se è possibile, perché tutte e due sono cose buone. Se ciò tuttavia non fosse possibile, è meglio pregare che leggere.

Chi vuol stare sempre con Dio, deve pregare e leggere continuamente. Quando preghiamo, parliamo con Dio stesso; quando invece leggiamo è Dio che parla a noi.

Ogni progresso viene dalla lettura e dalla meditazione. Con la lettura impariamo quello che non sappiamo, con la meditazione noi conserviamo nella memoria ciò che abbiamo imparato.

Doppio è il vantaggio che ricaviamo dalla lettura della sacra Scrittura. Essa illumina il nostro intelletto, e conduce l’uomo all’amore di Dio, dopo di averlo strappato alle vanità del mondo.

Doppio è anche il fine che dobbiamo prefiggerci nella lettura: innanzi tutto cercar di capire il senso della Scrittura, in secondo luogo adoperarci per proclamarla con la maggiore dignità ed efficacia possibile. Chi legge, infatti, cerca prima di tutto di capire quello che legge. Quindi procura di esprimere nel modo più conveniente quello che ha imparato.

Il bravo lettore non si preoccupa tanto di conoscere quello che legge, quanto piuttosto di metterlo in pratica. C’è minor pena nell’ignorare del tutto un ideale che, conosciutolo, lasciarlo inattuato. Come infatti col leggere dimostriamo il nostro desiderio di conoscere, così dopo aver conosciuto dobbiamo sentire il dovere di mettere in pratica le cose buone che abbiamo imparato.

Nessuno può penetrare il senso della sacra Scrittura, se non la legge con assiduità, secondo quanto sta scritto: Amala e ti porterà in alto; quando l’avrai abbracciata, essa sarà la tua gloria (cfr. Pro 4, 8).

Quanto più si è assidui nel leggere la Scrittura, tanto più ricca è l’intelligenza che se ne ha, come avviene per la terra che, quanto più si coltiva, tanto più produce.

Vi sono alcuni che hanno una buona intelligenza, ma trascurano la lettura dei testi sacri, sicché con la loro negligenza dimostrano di disprezzare quello che potrebbero imparare con la lettura. Altri invece avrebbero desiderio di sapere, ma sono impediti dalla loro impreparazione. Questi però con una intelligente e assidua lettura riescono a sapere ciò che ignorano altri più intelligenti, ma pigri e indifferenti.

Come chi è tardo di intelletto riesce col suo impegno a raccogliere il frutto della sua diligenza nello studio, così chi trascura il dono dell’intelletto che Dio gli ha dato, si rende reo di condanna, perché disprezza un dono ricevuto e lo lascia infruttuoso.

Se la dottrina non è sostenuta dalla grazia non giunge sino al cuore, anche se entra nelle orecchie. Fa strepito al di fuori, ma nulla giova alla nostra anima. Allora soltanto la parola di Dio scende dalle orecchie al fondo del cuore, quando interviene la grazia, opera intimamente e porta alla comprensione.


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Di seguito, a proposito di linguaggi multimediali, un articolo che traggo da Zenit di oggi.

 
 
ROMA, mercoledì, 4 aprile 2012. – L’Ateneo Pontificio Regina Apostolorum di Roma pullula di brillanti iniziative per i suoi studenti e non solo. Tra queste, un nuovo master dedicato al tema della Comunicazione e dei New Media, organizzato dall'Istituto Superiore Studi sulla Donna dell'Ateneo, che prenderà il via il prossimo 19 aprile e terminerà il 28 marzo 2013 e vedrà la partecipazione di prestigiosi esperti della comunicazione del web come Google o Facebook.
L’obiettivo è formare, attraverso esercitazioni pratiche e l'uso di strumenti multimediali, una futura generazione di comunicatori, capaci di applicare le proprie conoscenze ai nuovi processi della comunicazione e dei new media, sia in campo sociale che religioso, con particolare attenzione ai giovani, alle categorie disagiate e soprattutto alle donne.
La dott.ssa Giovanna Abbiati Fogliati, vice direttrice dell’Istituto Superiore Studi sulla Donna del Regina Apostolorum e co-fondatrice di WWW - Web Wired Women, racconta a ZENIT i “retroscena” di questa iniziativa.
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Dott.ssa Gabbiati, da cosa nasce l’esigenza di proporre questo master, e soprattutto a chi si rivolge?
Dott.ssa Abbiati: Lo scopo del Master è quello di potenziare la capacità di comunicazione di chi è esposto al mondo della comunicazione e delle tecnologie dell'informazione sempre in rapido cambiamento. In questo senso, si può dire che è rivolto a tutti perché tutti siamo coinvolti.
Tutti comunichiamo, infatti, e gran parte della nostra comunicazione usa il linguaggio digitale. Questo linguaggio va quindi conosciuto, approfondito, a volte anche criticato ma mai ignorato.
A livello pratico come si concretizza tutto ciò?
Dott.ssa Abbiati: Quello che ci prefiggiamo è potenziare l’alfabetizzazione informatica di ciascuno, fare il salto di qualità, a partire dalle fondamenta, cioè da come è fatta la rete e con quale architettura si presenta il web. Nel Master si vuol far imparare come architettare il nostro mondo online attraverso siti, blog, you tube, data base, motori di ricerca personali etc. Acquisito il know how tecnico, il passo successivo è essere creativi per essere comunicatori efficaci e “navigatori” intelligenti e responsabili. Per non farci catturare nella “rete” dobbiamo conoscere la “rete” e diventare buoni pescatori di idee e di uomini….
A tal proposito, oggi come oggi, si può dire che la tecnologia sia al servizio dell'uomo o è il contrario?
Dott.ssa Abbiati: La “missione”, possiamo dire, che ha ispirato noi organizzatori del Master è quella di “umanizzare” il web. Ciò significa puntare il dito sulla persona umana e sul posto che gli compete nel mondo e di fronte alle scoperte della scienza e alla tecnologia, che certamente aprono nuovi orizzonti, ma anche nuovi rischi o derive per l’uomo. Dobbiamo lavorare, cioè, per un web che arricchisca l’uomo con contenuti degni dell’uomo, allora la rete potrà essere uno spazio di ricchezza e condivisione straordinario.
Grande attenzione nel Master Ã¨ dedicata alle donne. Quale profilo si cerca di dar loro?
Dott.ssa Abbiati: Abbiamo visto connaturalità tra la donna e il computer. Il computer ormai è uno strumento domestico, cioè sta a casa, come una lavatrice (che infatti è un algoritmo), ma al contrario di una lavatrice è utilizzabile in modo intelligente. Permette, cioè, di trarre profitto, conoscenza, comunicazione, e tutto questo si può apprendere in poco tempo, e non certo a discapito di quelle mansioni importantissime che la donna continua a svolgere: crescere i figli, prendersi cura dei genitori anziani, o stare vicino a chiunque ne abbia bisogno. Il web può essere, quindi, uno strumento di grande conciliazione lavoro e famiglia. Perché pensare solo che una donna in carriera sia una donna che viaggia in continuazione e sta sempre fuori casa?
Me lo dica lei….
Dott.ssa Abbiati: La società riconosce le capacità delle donne in ogni campo. Siamo spesso agenti di cambiamento positivo, ma non è da molto che la nostra voce è ascoltata, non sono poi passati molti anni dal 2 luglio 1928, ovvero la data in cui ha preso il via il movimento delle suffragette….
Le donne possono quindi considerarsi dei nuovi mezzi di comunicazione?
Dott.ssa Abbiati: Siamo voci nuove e forti. Sì, direi che possiamo considerarci anche noi dei new media.
A prescindere dagli obiettivi, quale è l’augurio che lei si fa per questo Master?
Dott.ssa Abbiati: Una cosa molto semplice: perché non cominciare questo nuovo secolo e questo nuovo millennio con una nuova avanguardia per la Chiesa Universale? L’avanguardia non è nemica della tradizione anzi è la sua più valida alleata. Essa serve per tornare a ricercare nelle miniere della coscienza umana quei tesori antichi e sempre nuovi dello spirito umano che sonnecchiano per routine, disillusione, cinismo, relativismo. Quei tesori sono presenti in una tradizione ricchissima e antichissima e sono sempre vivi!  E’ compito dell’uomo contemporaneo continuare a trasportarli con i nuovi linguaggi del suo tempo. Se la tecnologia può aiutare a trovare un linguaggio comune, comprensibile per ogni uomo, di ogni razza e origine, per “tradere” in modo nuovo ciò che migliaia di uomini in migliaia di secoli, hanno donato, scoperto, composto, pitturato, cantato, amato…
Chi saranno i docenti?
Dott.ssa Abbiati: Non Professori universitari che magari hanno scritto libri interessantissimi ma che facilmente sono già obsoleti. Il nostro è un Master pratico, abbiamo chiamato perciò direttamente grandi comunicatori della rete: Google per insegnarci la potenzialità infinita della ricerca; Microsoft per la realizzazione di un progetto imprenditoriale online; Facebook per comunicare nel mondo del social networking; TED per come comunicare un’idea in 8 minuti che può raggiungere 1milione di visitatori online al giorno; il W3C di Tim Berner Lee per l’abilità informatica e insieme a loro video artisti, musicisti e registi perché la creatività attrae sempre.
A questo punto mi tolga una curiosità: come avete fatto a mettere insieme Google, Microsoft e Facebook?
Dott.ssa Abbiati: Piccolo segreto femminile….
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E' possibile iscriversi al Master in Comunicazione e New Media entro lunedì 9 aprile.
Per maggiori informazioni consultare il sito dell'Ateneo Pontificio Regina Apostolorum alla pagina: http://www.uprait.org/index.php?option=com_content&view=article&id=338%3Amaster-in-master-in-comunicazione-e-new-media&catid=152%3Amaster-offerta-formativa&lang=it&Itemid=53