venerdì 19 agosto 2011

Martirologio 19 agosto

Oggi 19 agosto ricordiamo:


san Giovanni Eudes

Nacque nella diocesi di Sèez i Francia nel 1601. Ordinato sacerdote si dedicò per molti anni alla predicazione nelle parrocchie. Fondò la Congregazione di Gesù e Maria (Eudisti) per la formazione dei seminaristi e la Congregazione delle Religiose di Nostra Signora della Carità del Rifugio, da cui deriva la Congregazione del Buon Pastore. Promosse con tutte le sue forze la devozione verso i Cuori di Gesù e di Maria. Morì nel 1680.

MARTIROLOGIO
San Giovanni Eudes, sacerdote, che si dedicò per molti anni alla predicazione delle parrocchie e fondò poi la Congregazione di Gesù e Maria per la formazione dei sacerdoti nei seminari e quella delle monache di Nostra Signora della Carità per confermare nella vita cristiana le donne penitenti; incrementò moltissimo la devozione verso i sacri Cuori di Gesù e di Maria, finchè a Caen nella Normandia in Francia si addormentò pienamente nel Signore.

DAGLI SCRITTI...
Dal trattato «L’ammirabile Cuore di Gesù» di san Giovanni Eudes, sacerdote
Fonte della salvezza e della vera vita

Pensa, ti prego, che Nostro Signore Gesù Cristo é il tuo vero capo, e che fai parte delle sue membra. Egli ti appartiene come il capo al corpo. Tutto ciò che é suo, é tuo: il suo Spirito, il suo cuore, il suo corpo, la sua anima, e tutte le sue facoltà. Tu ne devi usare come di cose tue per servire, lodare, amare e glorificare Dio. Tu gli appartieni come le membra al loro capo. Parimenti egli desidera usare, coma cosa che gli appartenga, tutto ciò che é tuo, per indirizzarlo al servizio e alla gloria del Padre suo. Non solamente egli ti appartiene, ma vuole essere in te, vivendo e dominando in te come il capo vive e regna nelle sue membra. Egli vuole che tutto ciò che é in lui viva e domini in te: il suo spirito nel tuo spirito, il suo cuore nel tuo cuore, tutte le facoltà della sua anima nelle facoltà della tua anima, perché anche in te si adempiano queste divine parole: «Glorificate Dio nel vostro corpo» (1 Cor 6, 20) e perché la vita di Gesù si manifesti in te.
E non basta che tu appartenga al Figlio di Dio, ma devi essere in lui, come le membra sono nel loro capo. Tutto ciò che é in te deve essere incorporato in lui e da lui ricevere vita e guida. Non c’é vera vita per se non in lui solo, che é la fonte esclusiva della vera vita. Fuori di lui per te non c’é che morte e perdizione. Egli deve essere il solo criterio delle tue iniziative, delle tue azioni, delle tue energie e della tua vita. Tu non devi vivere che di lui e per lui, seguendo queste divine parole: «Nessuno di noi vive per se stesso e nessuno muore per se stesso, perché se noi viviamo, viviamo per il Signore; se noi moriamo, moriamo per il Signore. Sia che viviamo, sia che moriamo, siamo dunque del Signore. Per questo infatti Cristo é morto ed é tornato alla vita: per essere il Signore dei morti e dei vivi» (Rm 14, 7-9).
Dunque tu sei una sola cosa con questo stesso Gesù, come le membra sono una sola cosa con il loro capo. Perciò devi avere con lui uno stesso spirito, una stessa anima, una stessa vita, una stessa volontà, uno stesso sentimento, uno stesso cuore. E lui stesso deve essere il tuo spirito, il tuo cuore, il tuo amore, la tua vita e il tuo tutto. Ora queste grandi verità traggono origine nel cristiano dal battesimo, vengono accresciute e rafforzate dal sacramento della confermazione e dal buon uso delle altre grazie partecipate da Dio, e ricevono il loro supremo perfezionamento dalla santa Eucaristia.



Sempe oggi facciamo memoria di:
Guerrico d'Igny (1070/1080-1157), monaco
Nel 1157 muore nella propria abbazia Guerrico, abate di Igny.
Nato tra il 1070 e il 1080 a Tournai, in Belgio, Guerrico fu canonico e maestro di teologia in quella stessa città. Amante della solitudine e della preghiera, quando aveva ormai più di quarant'anni egli andò a trovare Bernardo e decise di diventare monaco a Clairvaux. Nel 1138 fu nominato abate di Igny, incarico che assolse con amore paterno e con grande dolcezza fino alla fine dei suoi giorni.
Nelle sue predicazioni, che altro non sono se non una continua ruminazione e un approfondimento dei testi biblici e liturgici meditati nella preghiera comunitaria, Guerrico invita quanti lo ascoltano a lasciare che il Verbo si formi nelle loro anime come nel seno della madre del Signore, attraverso l'assiduità con le Scritture e un'ascesi orientata alla carità.
La sua vita fu più che mai attesa del ritorno del Signore, testimonianza che ricorda ai monaci e alla chiesa tutta il primato della ricerca del regno di Dio e della sua giustizia.
TRACCE DI LETTURA
Presta, come dice la Scrittura, un attento ascolto: infatti la fede viene dall'ascolto e l'ascolto è quello della parola di Dio. Contempla l'ineffabile generosità di Dio e insieme la potenza di questo mistero che non si lascia penetrare: colui che ti ha creato, è creato in te e, come se fosse poca cosa che tu lo abbia per Padre, vuole anche che tu gli divenga madre. «Chiunque - dice - fa la volontà del Padre mio, questi è per me fratello, sorella e madre». O anima fedele, allarga il tuo seno, dilata gli affetti, non angustiarti nel tuo cuore, concepisci colui che la creatura non può contenere! Apri alla Parola di Dio il tuo orecchio per ascoltare. Questo è il mezzo per cui lo Spirito fa concepire fin nel profondo del cuore (Guerrico d'Igny, Sermone II sull'Annunciazione 4).
PREGHIERA
O Dio, che hai fatto risplendere il beato Guerrico
per dottrina, umiltà e sopportazione delle prove,
concedi che anche noi,
seguendone in questa vita gli insegnamenti e l'esempio,
possiamo condividere con lui
la gloria eterna nel cielo.
Per il nostro Signore Gesù Cristo,
tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te,
nell'unità dello Spirito santo,
per tutti i secoli dei secoli.
* * *
Bernardo Tolomei (1272-1348), monaco
La chiesa cattolica ricorda oggi anche Bernardo Tolomei, monaco fondatore della Congregazione benedettina di Monte Oliveto. Nato a Siena nel 1272, Giovanni Tolomei divenne maestro di diritto in quella che era una delle più importanti città italiane del tempo.
Prossimo ai quarant'anni, con la vista fortemente indebolita, egli si ritirò assieme a due compagni della nobiltà senese nella solitudine di Accona, dove sorgerà il monastero di Monte Oliveto Maggiore, per vivere una vita di tipo semieremitico, fatta di lavoro, di condivisione e di preghiera, sul modello delle prime comunità cristiane. Giovanni cambiò in quel tempo il proprio nome in Bernardo, in onore dell'abate di Clairvaux preso a modello dalla nuova esperienza monastica fondata nella campagna senese. La crescita della comunità e la nascita di nuove fondazioni in varie parti d'Italia costrinsero poi Bernardo e i suoi compagni a regolarizzare la loro posizione canonica, con l'assunzione della Regola di Benedetto nel 1319 e l'approvazione pontificia nel 1344.
La comunità, riconoscendo in Bernardo un uomo di Dio e un padre pieno di misericordia e discernimento, gli rinnovò la carica di abate, che nei primi anni egli aveva rifiutato, fino alla morte avvenuta nel 1348, quando il Tolomei si recò a Siena con diversi suoi fratelli per soccorrere i concittadini vittime di una grave epidemia di peste.
TRACCE DI LETTURA
Dell'umile confessione dei peccati ho la stessa ammirazione che delle tante opere virtuose.
E' evidente che dall'umiltà deriva ogni bene, come dal suo contrario ogni male. Di questa santa virtù sono figli l'amore per la povertà, la pazienza, la pronta obbedienza del cuore, la mortificazione nel parlare e nell'agire, la rinuncia ai litigi, l'abbandono totale della difesa e discolpa di sé. Sua madre è la carità. Chi la trova e la conserva è la preghiera, sia dolce che violenta. Ce ne faccia dono, a te e a noi, Cristo sposo della chiesa, benedetto e degno di lode nei secoli
(Bernardo Tolomei, Lettera I).
PREGHIERA
O Dio, che hai chiamato il beato Bernardo Tolomei
dalle seduzioni di una vita mondana
all'amore della solitudine
e ne hai fatto un sacrificio offerto per amore
in occasione del lutto recato dalla peste:
ti supplichiamo di rendere partecipi
della stessa carità e della stessa gloria
coloro che seguono le sue orme.
Per il nostro Signore Gesù Cristo,
tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te,
nell'unità dello Spirito santo,
per tutti i secoli dei secoli.