lunedì 18 luglio 2011

Mi rimani solo Tu





Cominciamo questa nuova settimana con un testo di Anthony Bloom che ci aiuta se siamo scoraggiati...

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Tante volte capita che, dopo aver cercato e lottato per anni in noi stessi, quando improvvisamente cominciamo a gridare veso Dio, molte voci cercano di ridurre al silenzio le nostre preghiere, voci esterne e anche voci del nostro interno. Si tratta davvero di una preghiera valida? Non hai forse lottato per tanti anni e Dio non si è curato di te? Ti darà ascolto proprio ora? Qual'è l'utilità della preghiera? Corriamo il rischio di rimanere così in uno stato senza rimedio, siamo e rimaniamo ciechi per sempre.
Ma quanto più grande è l'opposizione contro di noi, tanto più grande è l'evidenza che la speranza è a portata di mano. Il divisore ci attacca con tanta violenza perchè sa che siamo vicini al termine della nostra battaglia; noi possiamo essere salvati, ma spesso non lo siamo perchè cediamo all'ultimo momento. Arrenditi, dice il divisore, fallo presto, resistere è al di sopra delle tue forze, puoi finirla subito, non aspettare ancora, non puoi sopportare più oltre.
E allora noi commettiamo un suicidio, in senso fisico, morale e spirituale; rinunciamo alla battaglia e accettiamo la morte; proprio un minuto prima la speranza era a portata di mano e noi potevamo essere salvati.
Non dobbiamo mai dare ascolto a queste voci; quanto più esse strepitano, tanto più forte deve essere il nostro proposito; dobbiamo essere disposti a gridare tutto il tempo necessario così forte come fece Bartimeo. Gesù Cristo stava passando oltre, l'ultima speranza stava abbandonandolo, ma la gente che circondava Gesù o era indifferente o cercava di farlo stare zitto. Ma Bartimeo sapeva che per lui non ci sarebbe stata più alcuna speranza se anche quest'ultima svaniva (cf. Mc. 10, 46-52).
Questa profondità di disperazione era il pozzo da cui scaturiva una fede, una preghiera colma di tale convinzione e di tale insistenza da spezzare tutte le barriere; una di quelle preghiere che bussano alle porte del cielo, come scrive san Giovanni Climaco. Proprio perchè la sua disperazione era così profonda, egli non diede ascolto alle voci che gli ingiungevano di rimanere quieto, di starsene in pace; e quanto più essi cercavano di impedirgli di raggiungere il Cristo, tanto più forte egli gridava: "Gesù, figlio di Davide, abbi pietà di me!". Cristo si fermò e domandò che gli fosse portato dinanzi e operò un miracolo.
Possiamo apprendere da Bartimeo, nelle nostre forme pratiche di preghiera, che quando ci volgiamo a Dio con tutto il nostro cuore, Dio ci dà sempre ascolto. E' sufficiente che noi non contiamo più sulle nostre forze...
Aspiriamo a qualche cosa, cerchiamo di vedere, e siamo invece costantemente frustrati; è un tormento e una disperazione e, se ci arrestiamo qui, per noi è la fine.Ma se in questo momento ci volgiamo a Dio, sapendo che solo Lui ci rimane, e diciamo: "Ho fiducia in Te,alle Tue mani affido la mia anima e il mio corpo, tutta quanta la mia vita", allora la disperazione ci ha portati alla fede.
Anthony Bloom, Per una preghiera viva, Brescia 1976, pp. 44-46.