giovedì 30 giugno 2011

La Grazia della coerenza.



Ancora una volta ritorno sulla presentazione della dottrina della Grazia (l'ultimo post a riguardo è quello del 21 giugno dal titolo: Jurassic Paradise) e lo faccio con un piccolo brano tratto da: Luigi Giussani, "Tu" (o dell'amicizia), B.U.R., Milano 2003, p. 171:

Don Gius, la preferenza che sbaraglia ostilità e indifferenza è un fenomeno umano... eppure accade come un miracolo!
Secondo me accade come miracolo in quanto è una sorpresa quasi come è un miracolo la sorpresa di se stessi, della propria natura. Quando l'uomo si accorge di quello che è, originalmente, è proprio un miracolo. E' sorpreso come un miracolo, ed è giusto: è un miracolo perchè non si fa mica da sè. Però la continuità di questo miracolo iniziale è continuamente un altro miracolo, perchè all'uomo si chiudono gli occhi, come se avesse sonno.
Comunque, nel nuovo Catechismo c'è una frase - sono contento che l'abbiano messa (l'hanno messa per ultimo!) - che consacra la frase più rischiosa che io abbia mai detto: la coerenza è un miracolo. Vuol dire che fare bene è miracolo, non è nostro: la coerenza è miracolo. E il Catechismo dice che fare il bene è grazia,la coerenza è un miracolo (*).

Che bello che l'abbiano messo!
Che terribile se non l'avessero messa!

Però in tanti Padri della Chiesa c'è questa cosa.
Però nella Chiesa c'è sempre tutta questa cosa qui. Cos'è altrimenti? Cos'è la Chiesa se non l'alleluja, il canto di contentezza, sempre più ricco di implicazioni, perchè un Altro mi salva?

(*): "...così che i meriti delle opere buonedevono essere attribuiti innanzi tutto alla grazia di Dio, poi al fedele" (Catechismo della Chiesa Cattolica, L.E.V., Città del Vaticano 1992, parte III, cap. III, art. II, § 2008, p. 500).


Concilio di Orange del 529. Conclusione di Cesario, vescovo di Arles.

"Per grazia voi siete stati salvati per mezzo della fede, e ciò non viene da voi, poichè è dono di Dio" (Ef. 2, 8).

E questa grazia (la grazia della fede), anche dopo la venuta del Signore, noi sappiamo e insieme crediamo che per tutti coloro che desiderano essere battezzati non sta nel libero arbitrio, ma è concessa per largizione di Cristo, secondo quanto è stato già più volte detto, e l'apostolo Paolo afferma: "A voi è stato donato in forza di Cristo non solo di credere in Lui, ma anche di soffrire per Lui" (Fil. 1, 29); e anche: "Dio, che ha iniziato in voi quest'opera buona, la porterà a compimento fino al giorno del nostro Signore" (Fil. 1, 6); e ancora: "Per grazia voi siete stati salvati per mezzo della fede, e ciò non viene da voi, poichè è dono di Dio" (Ef. 2, 8); e quanto dice di se stesso l'Apostolo: "Ho ottenuto misericordia, affinchè fossi fedele" (1Cor. 7, 25; 1Tm. 1, 13); non disse: "perchè ero", ma "affinchè fossi". E il passo: "Che cosa hai tu, che non l'abbia ricevuto?" (1Cor. 4,7). E ancora: "Ogni bene concesso e ogni dono perfetto viene dall'alto e discende dal Padre della Luce" (Gc. 1, 17). E il passo: "Nessuno ha qualcosa, se non gli è stato dato dal cielo" (Gv. 3, 27). Innumerevoli sono le testimonianze delle Sante Scritture che potrebbero essere presentate per provare la grazia, ma per brevità sono state omesse,perchè, in realtà, a chi non basta il poco, non gioverà il molto.