martedì 10 maggio 2011

Lasciamoci vincere per essere vincitori

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Di tragica sorprendente attualità il testo che segue, meraviglioso, tratto dai "Discorsi" di Gregorio Nanzianzeno.


Se ci viene chiesto: "Qual'è l'oggetto del vostro culto e della vostra venerazione?", diremo senza esitare: "La carità", poichè il nostro Dio è la carità. E' una rispsota suggerita dallo Spirito Santo e Dio si rallegra al sentire questo più di ogni altra cosa. Qual'è la sintesi della Legge e dei profeti? L'evangelista non ci consentirà di dare altra risposta, cf. Mt. 22, 37-40. Ma perchè allora noi, discepoli dell'amore, odiamo e ci odiamo vicendevolmente? Perchè noi, discepoli della pace, conduciamo guerre impacabili senza tregua? Perchè noi, discepoli della pietra angolare, ci distanziamo gli uni dagli altri? Perchè noi, discepoli della pietra, ci lasciamo scuotere? E perchè, essendo discepoli della luce, siamo vinti dalle tenebre? Perchè noi, discepoli della Parola, siamo privi di parola, pieni di irragionevolezza, di follia e non saprei di che altro ancora?
Sarebbe assurdo che Dio ordinasse di perdonare anche a quelli che ci fanno dei torti non solo sette volte ma più volte sette dal momento che perdonare ci procura il perdono, e che noi, invece, preferissimo fare del male a quelli che non ci hanno fatto niente piuttosto che accogliere il bene che ci fanno gli altri. Sarebbe assurdo sapere che la beatitudine riservata ai pacifici è tale che essi sono i soli tra i salvati ad essere proclamati figli di Dio, cf. Mt. 5,9, e, d'altra parte, amare l'essere litigiosi e pretendere con questo di far cosa gradita a Dio, Lui che ha sofferto per noi perchè fosse ristabilita la pace con Lui e distrutta la guerra in noi. Amici e fratelli, non nutriamo simili pensieri! Rispettiamo il dono che ci ha fatto Cristo, la pace che ci ha lasciato come dono d'addio nell'abbandonare questo mondo, cf. Gv. 14,27. Sappiamo che c'è una sola guerra, quella contro l'avversario. Chiamiamo fratelli anche quelli che ci odiano, se lo accettano. Facciamo qualche concessione per ottenere di più in cambio, cioè la concordia. Lasciamoci vincere per essere vincitori.
Gregorio di Nazianzo, Discorsi, 22,4-15.16.