lunedì 30 maggio 2011

Grembi che danzano

http://www.iconografi.it/public/2011/05/visitazione3.jpg


Visitazione della beata vergine Maria
La chiesa cattolica e la chiesa anglicana ricordano oggi 31 maggio  la Visitazione della beata vergine Maria.
Secondo l'Evangelo di Luca, Maria dopo aver ricevuto l'annuncio dall'angelo si mise in viaggio verso i monti della Giudea per rendere visita alla cugina Elisabetta, anch'essa in attesa di un figlio che sarà il Precursore del Messia.
Abitata dalla presenza di Dio, Maria porta «con l'esultanza del desiderio e nella fretta della sua gioia», come commenta Ambrogio, tale presenza al mondo, e in Giovanni, che trasale di gioia nel grembo di sua madre, riceve il riconoscimento dei profeti di Israele.
Una memoria della Visitazione ricorreva fin dal VI secolo nella chiesa latina alla terza domenica di Avvento. Come festa vera e propria essa fu dapprima introdotta dai francescani nel 1263, e poi estesa a tutta la chiesa d'occidente da papa Bonifacio IX nel 1389. In tale occasione, fu spostata al 2 luglio, ottava della nascita del Battista, per impetrare la fine del grande scisma d'occidente.
La data odierna, collocata fra l'Annunciazione e la nascita di Giovanni, è stata scelta dal nuovo calendario cattolico per segnare tra l'altro la conclusione del tradizionale mese mariano. Per le sue evidenti motivazioni bibliche, essa è stata adottata anche dalla Chiesa d'Inghilterra.

* * *

Propongo due testi bellissimi per la nostra preghiera:




Dalla "Omelia per la festa della assunzione della beata Maria" di Ambrogio Autperto.

Questo deve essere il nostro desiderio: che la nostra anima magnifichi il Signore in ogni singola cosa, concepisca la Parola di Dio, lo generi e lo nutra, ricordi il santo scambio della nostra salvezza e il modo in cui è stata salvata dalla sua iniquità senza averlo meritato ed è stata redenta dal sangue di Cristo per sola e gratuita bontà di Dio. Dica: "L'anima mia magnifica il Signore (Lc.1,46). Il Vangelo dice: "Dio ha tanto amato il mondo da dare il Suo Figlio Unigenito (Gv. 3,16) e l'Apostolo: "Egli non ha risparmiato il proprio Figlio, ma lo ha consegnato per noi tutti" (Rm.8,32).
O manifestazione di straordinario amore! Inestimabile, ardente carità! Chi non resta stupito dinanzi alla ricchezza di tanto Amore? Chi mai avrebbe potuto sperare che Egli, nato da Dio prima dei secoli, sarebbe nato per gli uomini nel tempo e divenuto uomo da una donna? Perciò l'Apostolo ha scritto: "Quando venne la pienezza del tempo, Dio mandò Suo Figlio, nato da donna, nato sotto la Legge, per redimere coloro che erano sotto la Legge, perchè ricevessimo l'adozione a figli (Gal. 4,4-5). Chi avrebbe potuto pensare che Colui che porta il mondo sarebbe stato portato dalle braccia di una donna? Che Colui che è il Pane degli angeli sarebbe stato nutrito? Che la potenza dei cieli sarebbe divenuta debole? Che la Vita sarebbe morta? Perciò in tutte queste cose l'anima di Maria magnifica il Signore e lo magnifichi anche la nostra!
Restiamo ammirati, rallegriamoci, amiamo, lodiamo, adoriamo, rendiamoGli grazie, perchè per la stessa morte del nostro Redentore, siamo stati chiamati dalle tenebre alla luce, dalla morte alla vita, dalla corruzione alla incorruttibilità, dall'esilio alla Patria, dal pianto alla gioia, dalla terra al Cielo."



Dal «Commento su san Luca» di san Beda il Venerabile, sacerdote
(1, 46-55; CCL 120, 37-39)

Magnificat
«E Maria disse: L'anima mia magnifica il Signore e il mio spirito esulta in Dio, mio Salvatore» (Lc 1, 46). Dice: il Signore mi ha innalzato con un dono così grande e così inaudito che non è possibile esprimerlo con nessun linguaggio: a stento lo può comprendere il cuore nel profondo. Levo quindi un inno di ringraziamento con tutte le forze della mia anima e mi do, con tutto quello che vivo e sento e comprendo, alla contemplazione della grandezza senza fine di Dio, poiché il mio spirito si allieta della eterna divinità di quel medesimo Gesù, cioè del Salvatore, di cui il mio seno è reso fecondo con una concezione temporale.
«Perché ha fatto in me cose grandi l'Onnipotente, e santo è il suo nome» (cfr. Lc 1, 49). Si ripensi all'inizio del cantico dove è detto: «L'anima mia magnifica il Signore». Davvero solo quell'anima a cui il Signore si è degnato di fare grandi cose può magnificarlo con lode degna ed esortare quanti sono partecipi della medesima promessa e del medesimo disegno di salvezza: Magnificate con me il Signore, esaltiamo insieme il suo nome (cfr. Sal 33, 4). Chi trascurerà di magnificare, per quanto sta in lui, il Signore che ha conosciuto e di santificare il nome, «sarà considerato il minimo nel regno dei cieli» (Mt 5, 19).
Il suo nome poi è detto santo perché con il fastigio della sua singolare potenza trascende ogni creatura ed è di gran lunga al di là di tutto quello che ha fatto.
«Ha soccorso Israele suo servo, ricordandosi della sua misericordia» (Lc 1, 54). Assai bene dice Israele servo del Signore, cioè ubbidiente e umile, perché da lui fu accolto per essere salvato, secondo quanto dice Osea: Israele è mio servo e io l'ho amato (cfr. Os 11, 1). Colui infatti che disdegna di umiliarsi non può certo essere salvato né dire con il profeta: «Ecco, Dio è il mio aiuto, il Signore mi sostiene» (Sal 53, 6) e: Chiunque diventerà piccolo come un bambino, sarà il più grande nel regno dei cieli (cfr. Mt 18, 4).
«Come aveva promesso ai nostri padri, ad Abramo e alla sua discendenza, per sempre» (Lc 1, 55). Si intende la discendenza spirituale, non carnale, di Abramo; sono compresi, cioè, non solo i generati secondo la carne, ma anche coloro che hanno seguito le orme della sua fede, sia nella circoncisione sia nell'incirconcisione. Anche lui credette quando non era circonciso, e gli fu ascritto a giustizia. La venuta del Salvatore fu promessa ad Abramo e alla sua discendenza, cioè ai figli della promessa, ai quali è detto: «Se appartenete a Cristo, allora siete discendenza di Abramo, eredi secondo la promessa» (Gal 3, 29).
E' da rilevare poi che le madri, quella del Signore e quella di Giovanni, prevengono profetando la nascita dei figli: e questo è bene perché come il peccato ebbe inizio da una donna, così da donne comincino anche i benefici, e come il mondo ebbe la morte per l'inganno di una donna, così da due donne, che a gara profetizzano, gli sia restituita la vita.
 * * *

TRACCE DI LETTURA
Ancora le era facile l'andare, al principio,
ma nella salita a volte lo avvertiva
il suo corpo miracoloso -
e si fermava, allora, respirando, sugli alti

monti di Giuda. Non la terra, ma per lei
la sua pienezza intorno era distesa;
andando lo sentì: questa grandezza
mai sarà varcata - questa, che ora percepiva.

E la spingeva a posare la mano
sul grembo dell'altra, già più largo.
E barcollarono le donne l'una verso l'altra,
e capelli e vesti si toccarono.

Ciascuna, colma del suo tempio,
nella compagna sua si riparava.
Ah, il Salvatore in lei - ancora un fiore;
ma il Battista in grembo alla cugina
ruppe la sua gioia dando guizzi
(Rainer Maria Rilke, Visitazione di Maria).

PREGHIERA
Signore Dio,
prima di venire alla luce
Giovanni il profeta nel seno di sua madre
ha ricevuto la grazia di riconoscere tuo Figlio
nel seno di Maria:
accorda a quelli che ti cercano senza conoscerti
di accogliere la tua parola
e di esultare di gioia
nell'attesa della luce promessa:
Gesù Cristo, nostro Signore.