giovedì 7 aprile 2011

Il Canto delle lacrime.

http://cattolicogreco.files.wordpress.com/2011/03/isus-christos-patimind.jpg


Per le Chiese Ortodosse, quello di oggi 7 aprile è il Giovedi del Grande Canone, in cui si canta l'Ufficio di Compunzione, scritto da sant'Andrea di Creta. E' un testo poetico profondissimo e struggente, di rara bellezza, da pregare in ginocchio. Riporto di seguito una introduzione e le prime due odi.

INTRODUZIONE al "Grande Canone" di sant'Andrea di Creta

Nella tradizione liturgica della Chiesa Ortodossa, all’inizio della Quaresima, come inaugurazione, troviamo il Canone di sant’Andrea di Creta (*), il grande canone penitenziale che è come il diapason che dà il tono all’intera melodia. Lo si può adeguatamente descrivere come una lamentazione penitenziale, che ci rivela l’estensione e la profondità del peccato, che scuote l’anima con la disperazione, il pentimento e la speranza. Con un’arte straordinaria, sant’Andrea ha intrecciato i grandi temi biblici – Adamo ed Eva, il paradiso e la caduta, Noè e il diluvio, i patriarchi, Davide, la terra promessa, e infine Cristo e la Chiesa – con la confessione del peccato e il pentimento. Gli eventi della storia sacra sono presentati come eventi della mia vita, le azioni di Dio nel passato come azioni che concernono me e la mia salvezza, la tragedia del peccato e del tradimento come mia tragedia personale. La mia esistenza mi viene mostrata come parte della lotta gigantesca e universale fra Dio e le potenze delle tenebre che si rivoltano contro di lui.
Così le nove odi del Canone mi dicono e ridicono la storia spirituale del mondo che è anche la mia storia. Esse mi confrontano con gli eventi e le azioni decisive del passato, il cui significato e la cui portata, tuttavia, sono eterni, perché ogni anima umana – unica e insostituibile – passa attraverso lo stesso dramma, si trova ad affrontare le stesse scelte fondamentali, scopre la stessa realtà ultima.
Scopo del Grande Canone è proprio quello di rivelarci il peccato e di condurci così al pentimento; ed esso lo svolge non attraverso definizioni ed enumerazioni, bensì attraverso una profonda meditazione sulla grande storia biblica, che è, in effetti, la storia del peccato, del pentimento e del perdono. Questa meditazione ci introduce in un mondo spirituale diverso, ci confronta con una visione totalmente differente dell’uomo, della sua vita, delle sue mete e delle sue motivazioni. Essa ristabilisce in noi il quadro spirituale fondamentale, all’interno del quale ridiventa possibile il pentimento.
Per ascoltare in modo appropriato il Grande Canone è necessario aver indubbiamente una certa conoscenza della Bibbia e la capacità di meditare sul significato che essa ha per noi. Se oggi tanti trovano la Bibbia noiosa e senza interesse, è perché la loro fede non si nutre più alla sorgente delle sante Scritture, che per i Padri della Chiesa erano la sorgente della fede. Dobbiamo reimparare a penetrare nel mondo qual è rivelato dalla Bibbia e a vivere in esso; e per questo non c’è via migliore di quella della liturgia della Chiesa, che non solo ci trasmette gli insegnamenti biblici, ma ci rivela il modo di vivere conforme alla Bibbia. Il viaggio quaresimale comincia così con un ritorno al "punto di partenza": il mondo della creazione, della caduta e della redenzione; il mondo in cui tutte le cose parlano di Dio e ne riflettono la gloria, in cui tutti gli eventi sono riferiti a Dio, in cui l’uomo trova la vera dimensione della propria vita e, una volta trovata, si converte.
A. Schmemann, La grande Quaresima. Ascesi e liturgia nella Chiesa Ortodossa, a cura della Comunità di Bose, Marietti 1986, pp. 67-71.

* * *

(*): Andrea di Creta (660-740), pastore e innografo
Nato a Damasco, Andrea era un semita cristiano di lingua greca. Monaco al Santo Sepolcro di Gerusalemme, verso il 700 egli fu eletto vescovo di Gortina, nell’isola di Creta. Marì nel 740 muore sull’isola di Mitilene.
Andrea si rivelò un grande pastore, che seppe animare la vita sociale e spirituale del suo tempo e confortare la popolazione nei difficili anni dell'avanzata musulmana. Le sue origini semitiche si riflettono nelle sue composizioni liturgiche, vicine ai modelli biblici e intercalate da versetti scritturistici. Andrea fu infatti l’inauguratore della poesia liturgica dei canoni, vere e proprie dossologie mistagogiche che aiutano il credente a penetrare le profondità dei misteri celebrati.
Tra tutte le sue odi liturgiche, la più celebre è il Grande canone, che viene cantato durante la quaresima nelle chiese di rito bizantino. È uno splendido midrash cristiano sul tema del peccato e del pentimento, ed è al tempo stesso una contemplazione della grande misericordia di Dio manifestata in Gesù Cristo.


* * *


http://cattolicogreco.files.wordpress.com/2011/03/sf_andrei_criteanul.jpg?w=200&h=261

IL GRANDE CANONE PENITENZIALE DI SANT'ANDREA DI CRETA


PRIMA ODE

Irmòs
M’ha soccorso il Signore e protetto, m’ha salvato.
Egli è il mio Dio. La sua lode proclamerò.
Dei nostri padri è il Dio, l’esalterò
poiché la sua gloria rende manifesta. (due volte)
Misericordia di me, o Dio, misericordia di me.

Tropari
1. Su quale gesto di mia vita
darò inizio al pianto?
Quali note scriverò a preludio
di questo mio lamento?
Nella tua misericordia, o Cristo,
dei miei peccati dammi il perdono.
Misericordia di me, o Dio, misericordia di me.

2. Anima mia, col tuo corpo vieni
a glorificare il Creatore d’ogni cosa.
La saggezza ritrova
e a Dio presenta
lacrime di pentimento.
Misericordia di me, o Dio, misericordia di me.

10. O mio Creatore, quale vasaio
che docile argilla plasma,
carne e ossa, alito e vita
mi donasti.
Signore che mi creasti,
mio Giudice e mio Salvatore,
a te oggi riconducimi.
Misericordia di me, o Dio, misericordia di me.

12. Peccai, mio Salvatore,
eppure so che l’uomo ami.
Per tenero amore tu ci colpisci
e con ardore di fiamma brucia la tua misericordia.
Le mie lacrime vedi e a me affrettati
come il Padre che tra le braccia
il figlio dissoluto accoglie.
Misericordia di me, o Dio, misericordia di me.

13. Fin dalla mia giovinezza
i tuoi comandamenti disprezzai,
o mio Salvatore,
e i giorni di mia vita dipanai
tra passioni e dissoluta incoscienza.
A te il mio grido innalzo:
salvami, prima che morte giunga.
Misericordia di me, o Dio, misericordia di me.

14. Sulla soglia della tua casa giaccio,
o mio Salvatore.
Anche se vento di deserto sono
non gettarmi nell’inferno
al termine dei miei giorni,
ma prima che morte mi ghermisca
i miei peccati perdona,
o amico degli uomini.
Misericordia di me, o Dio, misericordia di me.

15. Le ricchezze dell’anima mia
nel vuoto senza fondo dissipai.
Frutti di buon volere non posseggo
e la fame mi attorciglia le viscere.
Io grido: Vieni, Padre di tenerezza
e nella tua misericordia abbracciami.
Misericordia di me, o Dio, misericordia di me.

18. Agnello di Dio
che del peccato del mondo ti carichi
il greve peso del mio peccato
togli dalle mie spalle
e nel tuo grande amore
avvolgimi nel tuo perdono.
Misericordia di me, o Dio, misericordia di me.

19. Ai tuoi piedi mi getto, Gesù,
contro il tuo amore ho peccato.
Liberami da questo troppo greve peso
e nella tua misericordia accoglimi.
Misericordia di me, o Dio, misericordia di me.

20. È tempo di pentimento e a te vengo.
Liberami dal greve peso dei miei peccati e fammi dono,
nel tuo tenero amore, di lacrime di pentimento.
Misericordia di me, o Dio, misericordia di me.
Gloria al Padre e al Figlio e al Santo Spirito.

Doxasticòn
Trinità sovraessenziale, nell’Unità t’adoro,
liberami dal greve peso del mio peccato
e fammi dono, nella tua misericordia,
di lacrime di pentimento.

E ora e sempre, e nei secoli dei secoli. Amìn.


SECONDA ODE
Irmòs
Ascolta la mia voce, o cielo, parlerò,
canterò di Cristo
che dalla Vergine prese carne
per venire a noi.
Misericordia di me, o Dio, misericordia di me.

Tropari
1. Ascolta, cielo, la mia voce.
Ascoltami, o terra;
Dio a sé mi riconduce,
lo voglio celebrare.
Misericordia di me, o Dio, misericordia di me.

2. Nella tua compassione, Dio mio,
rivolgi a me gli occhi del tuo amore,
ricevi la mia confessione di fuoco.
Misericordia di me, o Dio, misericordia di me.

3. Più d’ogni altro peccatore
contro te solo peccai, Signore.
E tuttavia nella tua compassione accoglimi,
poiché tua creatura sono,
mio Salvatore.
Misericordia di me, o Dio, misericordia di me.

4. La bruttura delle passioni
dissimulai sotto l’ardore del piacere,
e la bellezza devastai dell’anima mia.
Misericordia di me, o Dio, misericordia di me.

5. La tempesta delle passioni m’assale.
Tendimi la mano, Signore,
come un giorno a Pietro sulle onde.
Misericordia di me, o Dio, misericordia di me.

6. La tunica della mia carne gettai nel fango
e la tua immagine e somiglianza
imbrattai, mio Salvatore.
Misericordia di me, o Dio, misericordia di me.

7. A brandelli feci la mia tunica di bellezza
dal mio stesso creatore tessuta
e ora nudo mi ritrovo.
Con sfilacciati stracci
la volli sostituire,
opera del serpente seduttore,
e ora di vergogna sono ricoperto.
Misericordia di me, o Dio, misericordia di me.

8. Pure io le lacrime della prostituta
o Compassionevole ti offro.
Nella tua misericordia perdonami, tu che salvi.
Misericordia di me, o Dio, misericordia di me.

11. M’ha il peccato rivestito
di tuniche di pelle.
Dopo avermi di dosso strappato
la tunica tessuta da Dio.
Misericordia di me, o Dio, misericordia di me.

13. La mia vita a idolatriche passioni abbandonata
m’ha rivestito di un mantello insanguinato.
Misericordia di me, o Dio, misericordia di me.

17. Solo per l’apparente bellezza ebbi occhi,
e il santuario interiore trascurai costruito da Dio.
Misericordia di me, o Dio, misericordia di me.

18. Le passioni in me travolsero
la bellezza della primitiva immagine.
Ma tu la dramma perduta
cerchi e ritrovi, o mio Salvatore.
Misericordia di me, o Dio, misericordia di me.

19. Come la prostituta grido a te: ho peccato,
contro te solo ho peccato.
Le mie lacrime accogli, mio Salvatore,
come il profumo accettasti della peccatrice.
Misericordia di me, o Dio, misericordia di me.
20. "Perdonami" a te grido come il pubblicano.
Perdonami, Salvatore, poiché tra i figli di Adamo
come me nessuno ha peccato.
Misericordia di me, o Dio, misericordia di me.

24. Non chiudermi la porta, Signore,
al mio pentimento aprila.
Misericordia di me, o Dio, misericordia di me.

25. Al mio spirito gemente presta ascolto
e al mio cuore che languisce;
accogli le mie lacrime
e salvami, mio Salvatore.
Misericordia di me, o Dio, misericordia di me.

26. L’uomo ami
e salvezza di tutti tu vuoi.
Nella tua bontà chiamami,
nella tua bontà accoglimi,
delle mie colpe mi pento.
Misericordia di me, o Dio, misericordia di me.

Gloria al Padre e al Figlio e al Santo Spirito.

Doxasticòn
Glorifichiamo insieme al Figlio il Padre,
e lo Spirito Santissimo,
pari a loro in potenza.

E ora e sempre e nei secoli dei secoli. Amìn.


Il testo integrale del Grande Canone e il suo commento sono reperibili in O. Clément, Il canto delle lacrime. Saggio sul pentimento, Àncora, Milano 20022.