lunedì 4 aprile 2011

Grazia e Libertà

Non è il nome di un nuovo soggetto politico, ma dei due contendenti che si agitano dentro di noi in un duello che finirà solo nell'istante della nostra morte.

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Continuo quest'oggi con la presentazione della dottrina cattolica della Grazia. Sto presentando il c.d. "Indiculus". Cfr. post precedenti sul tema, a cominciare da quello intitolato "Prossimi alla fine?" del 29 marzo scorso.
La dottrina della fede espressa nei due capitoli dell’Indiculus è mirabilmente riassunta nella seguente preghiera dell’antica liturgia ambrosiana:

"O Dio, che sei mirabile nelle opere,
giusto nei giudizi, generoso nei doni,

moltiplica su di noi la Tua Grazia;
e poichè Tu sei per noi la causa dei meriti buoni,
custodisci Tu ciò che doni,
perechè Tu possa trovare chi premiare.
Per il Signore nostro."


Indiculus

Non pensiamo che la libertà venga meno, ma neppure dubitiamo che valga di più la Sua grazia in ciascuno dei singoli moti buoni della volontà

Capitolo 5. Tutti i propositi, le opere e i meriti dei santi sono da riferirsi a gloria e lode di Dio; poiché nessuno piace a Lui per altro, se non per ciò che Lui stesso ha donato. [...] «[...] E questo senza dubbio per il motivo che “la volontà è predisposta dal Signore” [Pr 8, 35 Settanta], e Lui stesso tocca il cuore dei suoi figli con paterne ispirazioni perché compiano qualcosa di buono. “Tutti quelli infatti che sono guidati dallo Spirito di Dio, costoro sono figli di Dio” [Rm 8, 14], cosicché non pensiamo che il nostro arbitrio venga meno, ma neppure dubitiamo che valga di più il Suo aiuto in ciascuno dei singoli moti buoni della volontà dell’uomo».

Capitolo 6. Dio opera nei cuori degli uomini e nello stesso libero arbitrio in modo tale che il pensiero santo, il pio consiglio e ogni moto della buona volontà provengano da Dio, perché è solo per mezzo di Lui, «senza del quale non possiamo fare nulla» [Gv 15, 5], che noi possiamo fare qualcosa di buono.