lunedì 18 aprile 2011

Gesù piange su Gerusalemme, cioè su di te.

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Il breve testo che propongo alla meditazione di oggi 18 aprile è di Origene, un finissimo esegeta...


"Avvicinandosi a Gerusalemme, alla vista della città, Gesù pianse e disse: "Se in questo giorno avessi conosciuto ciò che ti porta alla pace, ma ormai è nascosto ai tuoi occhi. Verranno giorni per te in cui i tuoi nemici ti circonderanno di trincee" (Lc.19,42-43). Queste parole contengono dei misteri e speriamo, se Dio ce li rivela, di poterne scoprire il senso nascosto. Prima di tutto bisogna vedere il senso del suo pianto su Gerusalemme... Io mi chiedo se questo pianto di Gesù non si riferisca alla nostra Gerusalemme. Noi infatti siamo la Gerusalemme sulla quale Gesù ha pianto. Se dopo aver conosciuto i misteri della Verità, dopo aver ricevuto la Parola del Vangelo e gli insegnamenti della Chiesa, uno di noi pecca, vi saranno pianto e lacrime su di lui. Non si piange su quelli che non sono credenti, ma su quello che dopo aver fatto parte di Gerusalemme, smette di appartenerle. Si piange su questa nostra Gerusalemme, perchè, dopo che ha peccato, la assedieranno i nemici, cioè le potenze avverse, gli spiriti malvagi e scaveranno attorno ad essa una trincea, l'assedieranno e non lasceranno pietra su pietra".
Origene, Omelie sul Vangelo di Luca, 38,1-4


Preghiamo.

Guarda, Dio onnipotente, l'umanità sfinita per la sua debolezza mortale, e fa' che riprenda vita per la passione del tuo unico Figlio. Egli è Dio e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.