venerdì 29 aprile 2011

Dolce sentire...

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Dopo la pausa pasquale, riprendo la presentazione della Dottrina della Grazia. L'ultimo post pubblicato su questo importante tema è del 19 aprile scorso e l'ho intitolato "Quando i bambini fanno oooooooh!".

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"Quantunque l'assenso della fade non sia affatto un moto cieco dello spirito, nessuno, tuttavia, può prestare il suo assenso alla predicazione del Vangelo, come è necessario per ottenere la salvezza, senza l'illuminazione e l'ispirazione dello Spirito Santo, che dà a tutti la dolcezza nell'aderire e nel credere alla verità" (Concilio ecumenico Vaticano I, Costituzione dogmatica Dei Filius, cap. III).

"A Dio che rivela è dovuta l'obbedienza della fede, per la quale l'uomo si abbandona tutto a Dio liberamente, prestando il pieno ossequio dell'intelletto e della volontà. Perchè si possa prestare questa fede, è necessaria la grazia di Dio che previene e soccorre, e gli aiuti interiori dello Spirito Santo, il quale muova il cuore e lo rivolga a Dio, apra gli occhi della mente e dia a tutti la dolcezza nell'aderire e nel credere alla verità" (Concilio ecumenico Vaticano II, Costituzione dogmatica Dei Verbum, n.5).

"Quando si tratta di fede, il grande regista è Dio, perchè Gesù ha detto "Nessuno viene a me se il Padre mio non lo attira" (Papa Giovanni Paolo I, udienza generale, mercoledi 13 settembre 1978).

"La nostra fede non nasce da un mito nè da un'idea, bensì dall'incontro con il Risorto nella vita della Chiesa" (Papa Benedetto XVI, udienza generale, mercoledi 24 settembre 2008).

"La dolcezza non si può imparare se non dona piacere" (Sant'Agostino, Enarrationes in Psalmos, 118, 17, 3).

Concilio di Orange del 529

La dolcezza della fede

Canone 7. Se qualcuno afferma che per il vigore della natura si può convenientemente pensare o scegliere qualche bene che riguarda la salvezza della vita eterna, o aderire alla predicazione che ci salva, quella cioè del Vangelo, senza l'illuminazione o l'ispirazione dello Spirito Santo, che dà a tutti la dolcezza nell'aderire e nel credere alla verità, si inganna con spirito eretico, poichè non intende la voce di Dio, che dice nel Vangelo: "Senza di me non potete far nulla"; e ciò che dice l'Apostolo: "Non però che siamo in grado di pensare da noi qualcosa come se provenisse da noi, ma la nostra capacità viene da Dio" (2Cor. 3,5).