giovedì 28 aprile 2011

canto: Cantico di Mosè (Kiko Arguello)





Questo è un canto decisamente pasquale, che esprime la vittoria del cristiano sulla morte. Ottimo quando ci sono dei battesimi, meglio ancora se fatti per immersione... (*)

CANTICO DI MOSÈ. (Es 15, 1-18)

Do7 Fa
C. Cantiamo al Signor.
La7
Cantiamo al Signore,
Re7
che si coprì di gloria,

di gloria, di gloria.
Sol7
Precipitò nel mare
Do
cavallo e cavaliere.


Do7 Fa
A. MIA FORZA E MIA CANZONE
La7
È IL SIGNORE.
Re7
LUI È LA MIA SALVEZZA,

IL MIO DIO
Sol7
ED IO LO ESALTERÒ
Do7
PRECIPITÒ NEL MARE
Sol
CAVALLO E CAVALIERE. (2)


Do7 Fa
C. Il Signore è un prode,
La7
Jahvè è il suo nome,
Re7
i carri del Faraone

e l'esercito nemico
Sol7
precipitò nel mare.


Do7
A. PRECIPITÒ NEL MARE
Sol
CAVALLO E CAVALIERE. (2)

MIA FORZA E MIA CANZONE...


Do7 Fa
C. La tua destra, o Signore,
La7
gloriosa di potenza,
Re7
la tua destra, o Signore

distrusse il nemico,
Sol7
distrusse il nemico.


Do7
A. PRECIPITÒ NEL MARE...

Do7 Fa
C. Il nemico aveva detto:
La7
inseguirò, raggiungerò,
Re7
e snuderò la spada,

la mia mano prenderà,
Sol7
la mia mano spoglierà.


Do7
A. PRECIPITÒ NEL MARE...


Do7 Fa
C. Soffiasti col tuo alito:
La7
il mare li coprì.
Re7
sprofondarono come piombo

nelle acque profonde,
Sol7
nelle acque della morte.


Do7
A. PRECIPITÒ NEL MARE...


Do7 Fa
C. Chi è come te fra gli déi.
La7
chi è come te, o Signore,
Re7
maestoso in santità,

tremendo nelle imprese,
Sol7
operatore di prodigi?


Do7
A. PRECIPITÒ NEL MARE...


Do7 Fa
C. Guidasti questo popolo
La7
che tu hai riscattato,
Re7
con forza lo hai condotto,

con forza e con amore
Sol7
fino alla tua dimora.


Do7
A. PRECIPITÒ NEL MARE...


Do7 Fa
C. Lo hai fatto entrare e lo hai piantato
La7
sul monte della promessa,
Re7
dove tu, Signore, regni

regni in eterno,
Sol7
regni per sempre.


Do7
A. PRECIPITÒ NEL MARE...

* * *

(*): A commento di questo testo, di seguito riporto la seconda lettura dell'Ufficio di oggi 28 aprile, che sembra fatta apposta.

Dalle «Catechesi» di Gerusalemme.
(Catech. 20, Mistagogica 2, 4-6; PG 33, 1079-1082)

Il battesimo, segno della passione di Cristo
Siete stati portati al santo fonte, al divino battesimo, come Cristo dalla croce fu portato al sepolcro.
E ognuno è stato interrogato se credeva nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo; avete professato la fede salutare e siete stati immersi tre volte nell'acqua e altrettante siete riemersi, e con questo rito avete espresso un'immagine e un simbolo. Avete rappresentato la sepoltura di tre giorni del Cristo.
Il nostro Salvatore passò tre giorni e tre notti nel seno della terra. Nella prima emersione voi avete simboleggiato il primo giorno passato da Cristo nella terra. Nell'immersione la notte. Infatti, chi è nel giorno si trova nella luce, invece colui che è immerso nella notte, non vede nulla. Così voi nell'immersione, quasi avvolti dalla notte, non avete visto nulla. Nell'emersione invece vi siete ritrovati come nel giorno.
Nello stesso istante siete morti e siete nati e la stessa onda salutare divenne per voi e sepolcro e madre.
Ciò che Salomone disse di altre cose, si adatta pienamente a voi: «C'è un tempo per nascere e un tempo per morire» (Qo 3, 2), ma per voi al contrario il tempo per morire è stato il tempo per nascere. L'unico tempo ha causato ambedue le cose, e con la morte ha coinciso la vostra nascita.
O nuovo e inaudito genere di cose! Sul piano delle realtà fisiche noi non siamo morti, né sepolti, né crocifissi e neppure risorti. Abbiamo però ripresentato questi eventi nella sfera sacramentale e così da essi è scaturita realmente per noi la salvezza.
Cristo invece fu veramente crocifisso e veramente sepolto ed è veramente risorto, anche nella sfera fisica, e tutto questo è stato per noi dono di grazia. Così infatti partecipi della sua passione mediante la rappresentazione sacramentale, possiamo realmente ottenere la salvezza.
O traboccante amore per gli uomini! Cristo ricevette i chiodi nei suoi piedi e nelle sue mani innocenti e sopportò il dolore, e a me, che non ho sopportato né dolore, né fatica, egli dona gratuitamente la salvezza mediante la comunicazione dei suoi dolori.
Nessuno pensi che il battesimo consista solo nella remissione dei peccati e nella grazia di adozione, come era il battesimo di Giovanni che conferiva solo la remissione dei peccati. Noi invece sappiamo che il battesimo, come può liberare dai peccati e ottenere il dono dello Spirito santo, così anche è figura ed espressione della Passione di Cristo. E' per questo che Paolo proclama: «Non sapete che quanti siamo stati battezzati in Cristo Gesù, siamo stati battezzati nella sua morte? Per mezzo del battesimo siamo dunque stati sepolti insieme con lui nella morte» (Rm 6, 3-4a).